martedì 30 dicembre 2008

555-555 Call-Center "T..E..L..E..F..O..N..O... C..A..S..A... "

Quante volte vi sarà capitato di dovervi rivolgere ad un sedicente call-center (fintamente gratuito, ma in realtà a pagamento spesso e volentieri) per risolvere fastidiosi problemi come "velociSSSSime" connessioni internet che fanno cagare, assistenza tecnica per oggetti comprati nuovi e rivelatisi poi delle immani vaccate non funzionanti, asteroidi che piovono sulla terra polverizzando la vostra auto nuova di zecca e ancora in garanzia, o (per le amanti della cucina) interi set di pentole fabbricate dai bambini della Fancazzia, che esplodono nelle vostre mani improvvisamente liberando per tutta la casa i 6 ettolitri di trippa che stavate amabilmente preparando??

eh, quante?

e soprattutto, quante volte avete poi cristonato come dei dannati perchè il tipo (o la tipa) del call-center oltre a rivelarsi maleducato/a, inutile, nullafacente, con una scusa qualsiasi vi metteva per ore in attesa di non si sa chi o cosa, o peggio ancora tranciava la conversazione, lasciandovi nell' oblio totale dopo che avevate atteso la linea libera per 15 o 20 ore di fila???

eh???

Bene: a tutto questo, purtroppo, non c'è ancora un rimedio (se non quelli vietati dalla legge, tipo lo sterminio, per intenderci).
Però per vendicarmi contro questa società in completo decadimento, ho deciso anche io di creare un call-center in casa. Cosicchè, se qualcuno di voi avesse la malsana idea di contattarmi (anche per motivi seri), sappia che d'ora in avanti avrà a che fare con LUI:


E soprattutto, sappiate che, il mio NUOVO centralinista:

  • NON PARLA e NON CAPISCE l' ITALIANO (nè tantomeno le altre lingue esistenti sul pianeta Terra) SE NON i seguenti suoni onomatopeici: SCRAMP-SCRAMP, che significa "crocchette" ( = CIBO) oppure GNEEEEKKKK, che è il rumore della finestra di casa, che significa: "vai fuori a cagare, sennò tempo due secondi la casa sarà invivibile"
  • E' stato sapientemente addestrato per NON rispondere agli sconosciuti, nemmeno quelli che al telefono emetteranno in maniera inutile e goffa i suoni sopraelencati, per attrarre con perfidia la sua attenzione
  • ANCHE NEL CASO (IMPOSSIBILE) nel quale decidesse di alzare cornetta lo farà solo per stritolare qualche malcapitato insetto rompiballe e perturbatore del suo sacro sonno
Bene, ora che vi ho avvisato, vi auguro un Felice 2009.

Ah, il mio cellulare (che ormai ha un pacemaker al posto della batteria), ha la deviazione di chiamata sul numero di casa, per cui, .... auguri!


BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!

martedì 16 dicembre 2008

Scene di vita quasi quotidiana

Da ormai un po' di tempo, all'incirca 4 mesi, alpeggia in casa nostra un nuovo ospite. Non si tratta questa volta di un animale, bensì del simpatico nipote di Ambra, che noi per privacy chiameremo "Scintilla" (che è poi uno dei suoi soprannomi).
Trattasi di un elevato ragazzo di 15 anni (elevato perchè supera il metro e novanta), che è venuto a studiare dalle nostre parti, da qui la decisione di accoglierlo nella nostra dimora.
Visto che deve prendere il pullman ogni mattina presto, si alza più o meno come me (alle 6 e 40), dal momento che, come ormai sapete, devo preparare la colazione per tutta la combriccola, gatto compreso.
Per il motivo sopra citato, unito al fatto che come tutti i ragazzi della sua età è un dormiglione che preferirebbe dormire e tagliare la scuola, un giorno porta a casa una sveglia, all'incirca risalente al periodo bellico, della quale entrambi eravamo scettici sul funzionamento, ma che comunque, Scintilla avrebbe poi settato con orario e allarmi giusti e con un volume adatto a svegliare un morto.

La giornata scorre tranquillamente senza intoppi fino alle 3 del mattino seguente, quando io ed Ambra veniamo svegliati dall'assordante rumore tipo sirena in campo di prigionia proveniente dalla sua stanza (quella di Scintilla). Ancora intorpiditi ci guardiamo e pensiamo che l'abbia settata "vagamente" male, comunque, sorridendo, ci giriamo dall'altra parte e cerchiamo di riprendere sonno.
Tuttavia piccoli e continui rumori molesti provenienti dal piano di sopra ci tengono svegli e capiamo che il nostro amico è ancora alle prese con quella cazzo di sveglia, probabilmente nel tentativo di metterla a posto.
Dopo un po', non sentendo più nulla ritorniamo ad assaporare il sonno e il calduccio del letto, ripiombando nell'oblio profondo.

Poi, d'un tratto, alle 3 e 25 (sempre del mattino, o della notte, se preferite), una porta si schiude, si sentono dei cupi passi per le scale e subito dopo una assonnata vocina si rivolge a me (che sto dormendo beatamente) così: "... ma non fai la colazione?!?!? "

Ci metto un paio di secondi per rendermi conto che non stavo sognando, così riesco a stento ad aprire un occhio, girarmi verso la fonte sonora e con uno sguardo a metà tra lo stupito, l'assonnato, l'oblio, l'arruffato e il divertito (molto divertito, hehe), gli rispondo :" ma dove caaaaaaaaazzo vai?!?!?!" e poi, guardando l'ora: " ma sono le 3 e 25!!!"

La scena era veramente esilarante: alle 3 e 25 del mattino, Scintilla era tutto intabarrato e pronto per uscire, con tanto di berretto, sciarpa guanti e scarpe. La sua testa faceva capolino all' entrata della nostra camera da letto, si vedevano solo i suoi occhietti che sbirciavano con aria persa alla ricerca di un nostro segnale di vita, domandandosi sgomento perchè noi fossimo ancora a letto e lui tutto vestito, mentre io ed Ambra (ancora con la bavetta tipica del dormiente) ci guardiamo e poi guardiamo lui, ci riguardiamo e scoppiamo a ridere come due cretini, mentre Scintilla, incredulo per aver perso ore di sonno, se ne torna su in camera mestamente senza dire più nulla.

Ovviamente, anche se gli vogliamo bene come fosse un figlio, non abbiamo potuto evitare di continuare a ridere sotto le coperte cercando di non farci scoprire, riimmaginandoci più e più volte la scena, tanto ormai il sonno se ne era andato.

Il giorno dopo, Scintilla mi mostra orgogliosamente la sua scoperta: la sveglia era sì settata in maniera esatta (cioè alle 6 e 40) ma, visto che non ne si conosceva l'anno di produzione, forse il 1930, tanto faceva cagare, invece di fare i minuti di 60 secondi, li faceva di trenta percui, le 6 e 40 della sua sveglia corrispondevano all'incirca alle 3 e mezza di notte del mondo reale.

Ma io mi domando: ma visto che sei sempre attaccato al tuo cavolo di cellulare e che avresti potuto controllare, non ti era venuto il dubbio che FORSE era un po' "prestino" per alzarsi?!?!?!?!

Mah, comunque la sveglia è stata poi sventrata a colpi di macete.

venerdì 12 dicembre 2008

Speciale Arte! - " Fablieaux Du Demi Sommeil " - mostra personale di Marco Pedrana a Biella dal 19 dicembre


Fabliaux du demi-Sommeil

Rappresentazioni di favole senza morale & altre quiete storie nei dipinti di Marco Pedrana.

L'esposizione consta di una trentina di opere, frammenti di favole solo sognate, di espressioni sintetiche e asciugate della realtà, di comunicazioni interrotte trattenute in quiete.

La mostra personale, realizzata con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Biella, verrà inaugurata Venerdì 19 Dicembre 2008, alle ore 18,30 presso Villa Schneider, e rimarrà aperta fino a Martedì 6 Gennaio 2009, con orario:

Lun. - Ven.: 9 - 12; 14 - 16.
Giovedì: 8 - 16.
Sabato: 10 - 12; 15 - 19.
Domenica: 14 - 19.

La mostra resterà chiusa i giorni 25 e 26 Dicembre e 1 Gennaio.

INGRESSO LIBERO

Villa Schneider,
Piazza Lamarmora, 16
Biella (BI)

Per chi volesse saperne di più sulle opere di Marco Pedrana (che oltretutto è anche mio fratello), può visitare il suo blog http://aheadfordinci.blogspot.com e una breve intervista sul blog (Lab)irintimagazine. ecco il link: http://labirintimagazine.blogspot.com/2008/12/labirinti-intervista-lartista-marco.html

Ricordo anche che durante l'inaugurazione verrà trasmesso via etere il cd "La Tragica Notte Del Dottor Hives", prima mia fatica discografica ufficiale, della quale potete ascoltare alcuni estratti sul mio sito www.giuliopedrana.com

grazie per l'attenzione

martedì 2 dicembre 2008

Laboratorio Teatrale JASONITES

Futurfestival e Centro Regionale Universitario per il Teatro sono lieti di informarvi che a Torino, dal 10 al 12 dicembre 2008, si terrà il Laboratorio Teatrale Jasonites, condotto dagli attori del gruppo teatrale Jasonites.

Per scaricare il pdf con tutte le info e il programma visitate il sito

www.giuliopedrana.it

oppure scrivete a

futurfestival@hotmail.it

giovedì 13 novembre 2008

F.A.M.E. (Fine Arts Mosaic Extreme) - II° parte

Finalmente! C'ho messo un po' di tempo per finirlo, anche perchè non sono sempre stato lì ad incastrare marmo su marmo, comunque alla fine, eccolo qua.
Il primo mosaico di Munckaarp Van Der Fleecken (initolato "L'uomo che voleva vivere") si erge nella stanza il tutto il suo finto splendore... beh, effettivamente non è esattamente quello che volevo ottenere, però in fondo, chi cazzo se ne frega? intanto sono riuscito a farne uno da solo con imiei poveri mezzi, eppoi l'unico modo che avevo per verificare alcune idee era realizzarlo così, senza troppi ripensamenti.

Ora, che ho capito meglio come realizzarne altri, mi ci butterò a capofitto, però credo che utilizzerò soprattutto la ceramica, al meno all'inixio, visto che è un po' più facile da realizzare

Ah, ovvio che se qualche pazzoide sventurato lettore di questo sperduto blog lo ritenesse un'opera fodamentale, da possedere assolutamente (anche per poi distruggerlo e riciclarlo come alternativo piano da lavoro per cucine) mi può contattare liberamente.

Live !

NICOLA BOSCHETTI e GLORIA STRIPPOLI duo

giovedi - 13 Novembre 2008
(chitarra e voce)
ore 22.00

ingresso libero

Millenium Pub - Vigliano Biellese

lunedì 27 ottobre 2008

F.A.M.E. (Fine Art Mosaic Extreme) - I° Parte

Eccoci di nuovo qua, dopo una lunga assenza. Ne è passata di acqua sotto i ponti in questo tempo, il mondo sta più o meno velocemente andando a puttane (e forse questo è il male minore), ha riaperto i battenti la Bohème, il Milan continua a comprare relitti più o meno arrugginiti... ma insomma, ci sono anche notizie buone, per esempio, l'ultima vacanza che abbiamo fatto (in quel di Ravenna e dintorni), mi ha dato lo spunto per cimentarmi in una nuova attività artistica, nella speranza di ripercorrere degnamente le orme del sommo maestro Munckaarp Van Der Fleecken e dare nuova linfa alla sua immensa e ancora poco conosciuta arte.

Indiperciocchè, dopo aver speso gli ultimi risparmi in attrezzatura varia ed eventuale e dopo aver studiato un po', ho cominciato a dar vita ad un primo (si spera di una lunga serie) mosaico.
Ovviamente questo non oscurerà assolutamente la mia produzione musicale (purtroppo per voi), tra l'altro, breve inciso, pare che ci siano novità importanti su quel fronte, ma ne riparlerò più avanti.

Per il momento consolatevi con questa piccola immagine: è il primo stadio dell'opera, misurante 30cmx40cm, in puro marmo nostrano.
Non voglio svelare troppo, mi limiterò a dirvi che trattasi di uno dei suoi ricorrenti simboli, già presenti in opere che avrete visto nei post vecchi, nella sezione "Arte Povera O Povera Arte".

Beh, per essere un improvvisato mosaicaro alle prime armi, devo dire che non me la cavo malaccio (hehehe), anzi sono molto contento al momento, anche perchè mi si sarebbe spezzato il cuore all'idea di buttar via dei soldi inutilmente (in questi momenti la mia avarizia biellese si erge sovrana).

Posterò nuove foto man mano che il capolavoro viene fuori. siete ovviamente liberi di commentare le vostre idee (così come sono libero di censurarle, hehehehehe... scherzo...
;-D

martedì 21 ottobre 2008

Eventi - I Jasonites a Torino

Futurfestival e Sinergia, con il patrocinio della Regione Piemonte, Città di Torino e Pro Loco di Occhieppo Inferiore, è lieto di comunicarvi che ospiterà l'evento

I JASONITES a Torino

Progetto teatrale di incontro multiculturale nel contesto urbano

Torino dal 13 al 31 ottobre 2008

Per ulteriori informazioni sull evento o per reicevere il pdf del programma, scrivete a futurfestival@hotmail.it

venerdì 10 ottobre 2008

Vaso Da Notte (Nel senso del dormire)

Piccola istantanea di Smog intento durante il collaudo di un nuovo "letto" per le sue stanche membra. Spaparanzato al sole, sembra gradire.

mercoledì 24 settembre 2008

Popol Vuh - In Den Garten Pharaos (Pilz, 1972)

L'altro giorno, in una delle mie continue peregrinazioni nel mondo della musica "strampalata" che sono solito ascoltare, mi sono imbattuto in un disco di grande fascino e bellezza, che ancora non conoscevo: "IN DEN GARTEN PHARAOS" (1972), dei Popol Vuh, la band tedesca guidata da un ex critico cinematografico, Florian Fricke, giunto alla sua seconda opera discografica.

E' un disco veramente bello, imperdibile, introspettivo, a metà tra la musica classica e quella religiosa, con uno spiccato uso di percussioni e sintetizzatori e organi, saggiamente utilizzati, in maniera penetrante, ma al tempo stesso onirica. Lo si potrebbe definire un disco di musica sacra, vista la passione dell'autore per le tematiche religiose, specialmente quelle Maya.

Assieme al leader Fricke (organo e piano), vi sono Frank Fiedler al synth e Holger Trulzsch alle percussioni.
L'album è diviso in due parti, sulla prima facciata la title track (17:39), aperta e chiusa dallo scrosciare dell'acqua, è un evocativo ritratto di un mondo misterioso, affascinante e mistico, dalle sonorità ambient, che anticiperanno
la musica new age o la world music tipica di fine anni'80.
L'altra facciata è occupata da "Vuh", considerata il loro capolavoro assoluto. Registrato nella cattedrale di Baumburg, è un brano lungo quasi 20 minuti dove, allo strapotere dell'organo a canne suonato ininterrottamente da Fricke, si sovrappongono gong percussioni e moog, in maniera potente, violenta, quasi a voler oltrepassare le pareti della cattedrale per potersi espandere nell'infinito.
Pietra miliare del rock!!!

Un altro loro disco che mi è piaciuto tantissimo è "Aguirre", che è tra l'altro la colonna sonora del film di Werner Herzog (col quale Fricke ebbe un'importante e lunga collaborazione).
Per una più approfondita recensione del disco e, più in generale, dei Popol Vuh, vi rimando al sito http://www.ondarock.it/avanguardia/popolvuh.htm

POPOL VUH - In Den Garten Pharaos (LP - Pilz, 1972)
Florian Fricke (organo, piano), Frank Fiedler (synth), Holger Trulzsch (percussioni)

  • 1. In Den Garten Pharaos (17:39)
  • 2. Vuh (19:58)

voto: *****

lunedì 22 settembre 2008

Futurfestival - Augusto Omolù (Odin Teatret)

FUTURFESTIVAL

Futurfestival, in collaborazione con CRUT (Centro Regionale Universitario per il Teatro) è lieto di comunicarvi che ospiterà a Torino

Augusto Omolù

attore e ballerino dell'Odin Teatret

per un seminario di tre giorni su LA DANZA DEGLI ORIXAS

dal 10 al 12 ottobre 2008

per ulteriori informazioni potete scrivere a futurfestival@hotmail.it oppure scaricare il pdf col programma direttamente dal mio sito www.giuliopedrana.com

martedì 16 settembre 2008

Home Sweet Home

Eccoci di nuovo qua, di ritorno dalle vacanze. Abbiamo approfittato di una decina di giorni di ferie per visitare un po' di posticini, come Ravenna con i suoi meravigliosi mosaici (la basilica di S.Vitale è qualcosa di incredibile e consiglio chi non l'avesse ancora fatto di andarla a vedere perchè merita veramente) ma anche S.Apollinare In Classe o il mausoleo di Galla Placidia (altra struttura pazzesca).
Poi nei restanti 7 gg ci siamo spostati più a sud, a San Benedetto del Tronto, per una settimana di completo relax, in mezzo a palme, piste ciclabili (delle quali abbiamo abusato parecchio) e tanto mare...

In mezzo a tanto far niente, una piccola gita (400 km) per vedere anche le Cascate delle Marmore e girare un po' l'Umbria

io lo odio il mare.... vabbè, diciamo che tutto sommato sono sopravvissuto.

sabato 30 agosto 2008

IX Simposio Internazionale di Arte Contemporanea - Occhieppo Inferiore (BI)

A tutti gli amici (e non) biellesi che non sanno mai dove andare la sera e che pensano che a Biella non si faccia mai una mazza di niente, ricordo che al Salone Polivalente di Occhieppo Inferiore si sta svolgendo il IX Simposio Internazionale di Arte Contemporanea, organizzato dalla locale Proloco, che vede la partecipazione anche quest'anno, di numerosi artisti provenienti da tutta Europa.

Novità di questa edizione è la scultura.

Per gli amanti del jazz, saranno di scena il 31 agosto i JazZmin, formazione ungherese che già in passato aveva calcato il territorio biellese.

martedì 26 agosto 2008

Eventi

ALESSANDRO CHIAPPETTA QUARTET

Domenica 31 Agosto - ore 21.30 al Caffé Tritolo (Via Galinié, presso Ecomuseo Dinamitificio Nobel) - AVIGLIANA (TO)

con Alessandro Chiappetta (chitarra), Gianni Virone (sax), Mauro Battisti (basso), Alessandro Minetto (batteria)

Ingresso gratuito - Serata Esplosiva!

venerdì 8 agosto 2008

Breve Post per tutti gli amici biellesi che frequentavano un locale prima che cambiasse gestione e andasse a put...

Stavamo rientrando verso le 23 da una cena fuori Biella quando, passando proprio lì davanti, vedo accese le luci della Bohème, un noto locale che molte persone, artisti e semplici amici amavano frequentare tempo fa, quando lo gestiva ancora il Paolone, con la Isa e la Terry.
Come molti sapranno, dopo aver cambiato gestione, la compagnia che la frequentava, si sciolse in breve tempo, anche perchè era diventato un locale un po' malfamato e comunque gestito proprio male.
Fatto sta che, incuriosito dalle luci accese, decido di fermarmi e andare a controllare (la Bohème era ormai chiusa da diverso tempo).
E Chi ci trovo dentro? il Dani, il Cinghia (due noti frequentatori abituali) e il Dino, anche lui abituée della Bohème che, con l'aiuto del Paolone STA RIAPRENDOLA per riportarla ai vecchi fasti, ripulendola da tutta la merdaccia e ridarle il vecchio splendore alla quale eravamo abituati.

Mi ha fatto una strana impressione rientrarvi dopo anni e ritrovare molte delle cose ancora presenti, seppur ammassate e impolverate..
Ovviamente ci siamo fermati a chiacchierare un po' e aneddoti e ricordi del passato sono riaffiorati nelle nostre (de)menti bohèmienes...

Insomma, verso FINE SETTEMBRE (ma forse anche prima) RIAPRE LA BOHEME!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 7 agosto 2008

Scusi, vorrei mezzo chilo di Rock con Crauti, però tagliato fine fine, che devo digerirlo con calma....

Giornata piuttosto tranquilla, quella di oggi. Così ne sto approfittando per ascoltare un po' di roba nuova che mi è arrivata ultimamente da aggiungere al negozio. Trattasi soprattutto di un lotto di una ventina di dischi tedeschi, di puro rock tedesco anni'70, con alcune gemme e tante novità che non avevo mai sentito nominare.

Così ho cominciato dalla sperimentazione totalmente libera dei NEU!, un duo formato nel 1971 da due membri dei più famosi Kraftwerk (Klaus Dinger e Michael Rother) e considerato uno dei gruppi culto dell'area rock tedesca. La loro musica, minimalista, ossessiva, con innovativi spunti di musica elettronica pre-new age e fortemente legata alla musica contemporanea (Stockhausen), ha dato un'importante impulso alla scena rock tedesca, dando vita da lì a poco , a quello che sarebbe stato ribattezzato "kraut-rock", espressione tipica del movimento musicale tedesco, di cui Amon Duul, Can, Ash Ra Temple e Kraftwerk ne erano il nucleo fondamentale.

Disco consigliato: NEU! (1972)

Un'altra formazione che ha attirato in maniera malsana la mia attenzione, sono i FLOH DE COLOGNE, uno sparuto gruppo di artisti guidati dal cantante Gerd Vollschon, la cui musica si potrebbe definirla una sorta di folk d'avanguardia, rock totalmente libero e sperimentazione free.
Purtroppo, qui, a farla da padrona sono i testi. Dico purtroppo, perchè io, di tedesco, non ci capisco praticamente una mazza, se non alcune parole, per cui non posso raccontarvi quello che cantano... Mi sono però documentato e ho scoperto che erano un gruppo totalmente anarchico, politicamente e socialmente impegnato (come molti gruppi rock tedeschi, molto sensibili alla realtà della loro nazione). Insomma un gruppo di protesta sociale, totalmente libero da ogni schema. Per certi versi li si potrebbe accostare a Country Joe o agli Henry Cow.
Per il momento vi posso consigliare, per pura curiosità due dischi, "Vietnam" (il loro primo lavoro, del 1968) e "Lucky Striek", un disco doppio, dal vivo del 1972

Ultimo disco per oggi, un classico... "Autobahn", dei Kraftwerk, del 1974. Non sono mai stato un loro fan sfegatato, però devo dire che questo, assieme ai loro primi lavori è un disco veramente affascinante e ipnotico, che dimostra una grande maestria nell'uso della tecnologia applicata alla musica. I Kraftwerk, meticolosi interpreti della loro realtà urbana, in questo mitico disco, avevano applicato gli studi sulle sonorità a un tema molto comune a tutti: "Autobahn" è infatti la descrizione in musica di un viaggio in autostrada. Mentre gli strumenti riproducono ritmi e rumori di una corsa in macchina, una voce ipnotica canta: "Viaggiamo Sull' Autostrada / Di Fronte A Noi Un'Ampia Vallata / La Corsia E' Una Striscia Grigia / Ora Accendiamo La Radio / Dall' Altoparlante Si Sente: / " Viaggiamo Sull' Autostrada / La Corsia E' Una Striscia Grigia ..." etc, etc, etc...

Ovviamente la traduzione me la sono andata a cercare, comunque ... gran bel disco!

lunedì 4 agosto 2008

Il Battesimo del Fuoco - "Silhouette On The Road" (again)

Beh, non poteva essere altrimenti... Venerdi sera siamo più o meno incappati in una tromba d'aria, ieri ci siamo quasi sciolti sotto il caldo sole di Viverone. Purtroppo della prima performance non vi sono foto, anche per via della troppa luce, in compenso eccone alcune tratte dal secondo set, quello alla festa in Campra.
La scaletta, riadattata alla versione On the Road, non comprendeva le meravigliose versioni "notturne" di Albergo A Ore o Le Strade Di Notte, bensì ha visto alcune new entry, due nuove divertenti e irriverenti "sinfonie zumpa-zumpa" anni '30 quali Si Fa Ma Non Si Dice, Zikipaki-Zikipu, oltre alle classiche Stai Zitta, Meglio Stasera, Fortunello,...


Ecco un'immagine della sempre più devastata Futurorchestra, impegnata in un nuovo intermezzo western, armati di ... beh, non ve lo dico, venite a vedere gli spettacoli e lo scoprirete.
Intanto potete notare il fondale "bio-gas" che abbiamo utilizzato per lo spettacolo in Campra, praticamente ci siamo messi davanti a cessi montati nel campo... Oddio, non è che andiamo pazzi per queste discariche a cielo aperto, è che abbiamo avuto la possibilità di suonare nel bel mezzo della festa, in modo da poter attirare anche più gente, e quello era il posto migliore per farlo.

Altre chicche di giornata? Come sono sceso dalla macchina, appena arrivati a Viverone, ho schiacciato una merda... sì insomma avete capito, di quelle marroni, molli e molto puzzolenti. Non sono superstizioso, però col senno di poi, posso dire che abbia portato bene, visto che abbiamo raggranellato fondi a sufficienza per pagarci spese e quant'altro (a Viverone quasi tutti i parcheggi sono a pagamento, e pure cari, poi, visto il gran caldo abbiamo dovuto assaltare un bar alla ricerca di acqua, con ulteriore profusione di fondi... );
insomma, partire già in perdita non è bello, però alla fin fine è andata bene.
E' stata una giornata faticosa ma estremamente stimolante, misurarsi in maniera seria col teatro da strada era una cosa che mancava al mio curriculum, per cui spero che sia solo il primo di un lungo tour estivo che ci porterà chissà dove (rumors parlano di una possibile data l' 8 agosto sul Lago D'Orta, ma vi comunicherò più avanti se e dove si farà).

Devo ricordarmi di pulire le scarpe.... Ah, quando scendete dalle macchine, occhio a dove mettete i piedi, non si sa mai...

sabato 2 agosto 2008

Il Battesimo dell'Acqua

Beh, mica male come partenza... Ieri è iniziata la nuova avventura di "Silhouette" versione stradale. Era tutto pronto, trucco, costumi, luogo...
Sfortunatamente, come abbiamo appoggiato gli strumenti a terra e aperto le custodie, si è scatenato un nubifragio di dimensioni bibliche che ovviamente ci ha impedito di iniziare lo spettacolo.

Che sia un messaggio?

Boh, lo scopriremo presto. Comunque, a parte un po' di freddo, cenare abbiam cenato, per cui dal punto di vista alimentare la serata è stata soddisfacente anzi, più che soddisfacente, visto che abbiamo mangiato pure gratis (hehe). La gentilezza degli organizzatori è stata tale che abbiam deciso di ritentare domani sera, sperando in Giove Pluvio.
Ecco in definitiva le date per questo week-end:

Domenica 3 agosto - dalle ore 15.30/16 - lungo il Lago di Viverone
Domenica 3 agosto - dalle ore 19 - Festa in Campra

venerdì 1 agosto 2008

SILHOUETTE - Live On The Road

Finalmente, si ritorna in pista! Stasera dalle ore 19 nei dintorni della chiesa di Campra (durante l'annuale Sagra), la nuova versione "on the road" di Silhouette, lo spettacolo teatrale di Alessandro Curti, con Isadora Pei e Annachiara Sarteur e la Futurorchestra (Edoardo Cassaro, Gabriele Artuso e Giulio Pedrana), con brani vecchi e nuovi, riadattati alla nuova cornice da strada.

Venerdi 1 Agosto - dalle ore 19.00 - presso chiesa di Campra
Domenica 3 Agosto - dalle ore 16.00 - lungo lago di Viverone

Vista la natura decisamente aperta dello spettacolo, vi comunicherò le nuove date strada facendo, quindi rimanete sintonizzati su radio-kobaia per tutte le ultime novità.

NON MANCATE!

lunedì 28 luglio 2008

The Turtles - "Happy Together" (1967)

Poco fa, durante il pranzo, si è abbattuto su Pavignano e dintorni un bell'acquazzone. Non è durato molto, in poco tempo il sole ha fatto capolino e il vento a ripulito il cielo portando anche un po' d'aria fresca.

Mi è venuta così voglia di ascoltare un po' di musica allegra e poco impegnata, ho riesumato allora dall'archivio un disco piuttosto famoso, "Happy Together", dei Turtles, la band beat/psychedelica molto in voga in USA tra il 1965 e 1969, che portò in scena numerose hits, tra le quali le celeberrime "I Ain't Me Babe" di Bob Dylan "Eleonore", "Happy Together", "You Shoved Me", ... molte delle quali divennero celebri cover in Italia a fine anni '60 (una cosa molto diffusa in quegli anni, quella di rifare brani famosi, traducendoli o dandogli addirittura un nuovo testo)

Questo, il terzo dei loro 5 album continuava a presentare da un lato brani molto semplici ed orecchiabili, completati però da arrangiamenti orchestrali con tanto di synth o fiati, dal tipico sound pre/psichedelico, che sarebbe esploso da lì a poco nella Summer Of Love.
Oltre alla già citata "Happy Together", trova spazio nell'album, un' altra hit "She'd Rather Be With Me". Tipico dei Turtles era l'uso di testi spesso pungenti e satirici che facevano un bel contrasto con la loro musica quasi sempre disimpegnata.

Grandi fans di Frank Zappa, i due leader Mark Volman e Howard Kaylan (insieme al bassista Jim Pons) si unirono nel maggio 1970 ai nuovi Mothers Of Invention, col quale girarono su e giù America e Europa fino al 12 dicembre 1971, il concerto a Londra dove FZ venne aggredito da un idiota, brutta fine di un già difficile tour (pochi giorni prima a Montreaux, un incendio distrusse il locale dove si stavano esibendo, evento dal quale nacque "Smoke On The Water" dei Deep Purple). Il batterista John Barbata si unì invece a Crosby Still Nash & Young, prima di finire nei Jefferson Starship.

HAPPY TOGETHER (White Whale, 1967)

Howard Kaylan (v) * Al Nichol (g, v) * Jim Tucker (g), Mark Volman (v) * Jim Pons (b, v) * John Barbata (d)

1. Makin' My Mind Up
2. Guide For The Married Man
3. Think I'll Run Away
4. The Walking Song
5. Me About You
6. Happy Together
7. She'd Rather Be With Me
8. Too Young To Be One
9. Person Without A Care
10. Like The Season
11. Rugs Of Woods & Flowers

lunedì 21 luglio 2008

1001 Modi Per Occupare Un Muro Utile Con Roba Altrettanto Inutile

Beh, c'ho messo un po' a piazzarlo, ma alla fine mi sono deciso. Questo è il mitico Hedvig, uno dei tanti teli recuperabili in quel dell' Ikea. Inaspettato regalo di Ambra, dà un tocco acido/psichedelico al mio studio (ancora in fase di perenne e infinita sistemazione). Credo che gli metterò ancora una barretta in fondo, in modo da tenerlo un po' più teso.

Non so quanto durerà, vista la presenza di Smog, sempre alla ricerca di nuovi luoghi dove farsi le unghie, magari monterò qualcuno di sentinella... bah.

A proposito... poco fa, il caro amico felino quattrozzampe si è messo a miagolare animatamente, richiamando la mia attenzione. Ero sicuro di avergli già dato da mangiare, infatti non mi aveva chiamato per questo, bensì per mostrarmi il suo ultimo "trofeo" di caccia gentilmente adagiato sul tappeto appena lavato: una ex-quaglia sbrindellata con tutte le sue belle interiora sparse un po' qua e là.

Non avevo mai visto l'interno di un volatile.

Ahhh, che gatto patalucco! ora mi tocca pure rilavare il tappeto... mannagg'

mercoledì 16 luglio 2008

Gite Fuori Porta In Un (Quasi) Caldo 15 Luglio Finalmente Soleggiato

Eccoci qua! Vi mancavo, eh?... beh, forse no comunque, finalmente è ritornato a splendere il sole sulle nostre teste, dopo una primavera alquanto avara e soprattutto dopo l'ultimo weekend, "abbastanza" piovoso (chi non si è ritrovato con la casa allagata, ultimamente?).

Fatto sta che, approfittando di alcuni giorni di ferie di Ambra, ci stiamo facendo un po' di giretti qua e là. Per esempio, l'altro giorno abbiamo visitato Villa Taranto, a Pallanza. Per chi fosse curioso, si tratta di un grande parco (circa 16.000 ettari) contenente migliaia e migliaia di piante provenienti da ogni angolo sperduto del globo, portate qui da un tal Neil Mac Eacharn, uno scozzese che negli anni '30 acquistò la villa per trasformarla in un immenso giardino botanico, che poi donò alla città (bah, poteva vendergliela, no?)

L'idea di fare questa gita non è che mi avesse emozionato più di tanto, però tutto sommato ne vale la pena, con 8 euriii si può fare una bella passeggiata in mezzo al verde, ammirando anche specie che altrimenti non vedremmo certo nei vialetti di Biella o dintorni (in effetti, al confronto la Burcina sembra una cagatina buttata lì a caso...).
In più vi garantisco che è alquanto difficile resistere a una donna che per ore vi spacca le palle per andare a visitarla (scherzo, ovviamente... anche perchè solitamente resisto, hehehe).

Ah, per gli amici buddisti che leggono questo blog, c'è pure un piccolo giardino pieno di fiori di loto. Ovviamente non si possono raccogliere e portare via come souvenirs, però sono sempre belli da vedere. Visto che oggi mi sento particolarmente buono, vi saluto con una foto di codeste pianticelle terracquee.

Terminata la nostra gita fuori porta, ci siamo pure visti il concerto di Elio E Le Storie Tese, al Libra Festival, a Sordevolo... li avevo già visti dal vivo, anni fa, però son sempre in grande forma. Hanno eseguito numerosi brani dal loro ultimo album "Studentessi", tra l'altro portando anche il brano "Suicidio A Sorpresa" (uno dei miei preferiti), che non pensavo eseguissero dal vivo, invece...
Tra gli altri brani anche Parco Sempione, Discomusic, Uomini col Brosello, Plafone, Gargaroz, Tapparella,...
L'acustica non era delle migliori, secondo me, soprattutto la voce di Elio non usciva bene, anche il suono del basso non era granchè, comunque lo spettacolo è stato ottimo e ben riuscito, come sempre. bravi!

venerdì 4 luglio 2008

FIRST STEP - Live

Martedi 8 luglio - ore 22.00

Chiostro di San Sebastiano, Biella (BI)

FIRST STEP - LIVE

con Gloria Strippoli (voce - Special Guest), Alfonso Dominici (sax contralto e soprano), Nicola Boschetti (chitarra elettroca e acustica), Mauro Fregonese (basso), Massimo Serra (batteria e percussioni)

lunedì 23 giugno 2008

Filarmonica Jazz Band

FILARMONICA JAZZ BAND

guest

FLAVIO BOLTRO

VENERDI' 27 GIUGNO 2008 ore 21,30

Piazza San Pietro e Paolo, Pianezza (TO)

Sergio Chiricosta: direzione, arrangiamenti, composizione, trombone

Beppe Virone: tromba

Maurizio Arbezzano: tromba

Paolo Borotti: tromba

Fredy Fuertes: tromba

Aldo Caramellino: trombone

Davide Clementino: trombone

Stefano Boldrini: trombone

Gianfranco Marchesi: trombone basso

Gianni Denitto: sax alto, clarinetto

Enzo Manzione: sax alto

Gianni Virone: sax tenore,sax soprano, flauto

Stefano Italiano: sax tenore, flauto

Marinella Prontera: flauto

Mauro Pasquinelli: sax baritono

Marco Puxeddu: batteria

Beppe Bima: piano

Mauro Battisti: contrabbasso

Dario Chiazzolino: chitarra

lunedì 16 giugno 2008

SDC 2008 - Silent Art Movies - (Votaantoniovotantoniovotaantonio)

Come ogni anno riapre i battenti "Strade Del Cinema - Festival Internazionale del Cinema Muto Musicato dal Vivo". Si terrà come sempre nella stupenda cornice del Teatro Romano, ad Aosta nel mese di agosto. Tuttavia è gia partita la votazione alla migliore opera (suddivisa per categoria) per il Silent Art Movies, che premia la miglior opera pittorica, la miglior locandina, foto, spot e testo del concorso, dedicato quest'anno al tema della "Passione Nel Cinema Muto".

Potete votare l'opera che preferite cliccando direttamente su questo link:
http://www.stradedelcinema.it/concorsi/index.cfm/in-concorso_1-39-0-0.html

Non è necessario registrarsi. Se posso permettermi un po' di tifo, io ho votato l'opera numero 8 (tra quelle per la pittura), primo perchè mi è piaciuta tantissimo, poi anche perchè è di mio fratello, che è stato selezionato per la finale. Se volete vedere anche altre sue opere basta cliccare su questo link:
http://aheadfordinci.blogspot.com/

Si può votare fino al 15 luglio. Affrettatevi!!!!

sabato 14 giugno 2008

Magma - Theatre Du Taur, Toulouse (1975)

"... Al mio risvevlio, questa mattina, ho udito uno strano rumore!.... al mio risveglio, questa mattina, ho udito uno strano rumore!..."

No, non sto citando James Brown durante il suo sermone in Blues Brothers, ma semplicemente quello che ho provato oggi alle 7.12 (!!) quando, con fare furtivo, un nostro vicino (che chiameremo Merdox, per privacy) ha deciso che era ora di fare legna e con la sua bella motosega modello "RompyKazz" ha raso al suolo il suo bosco svegliando mezzo paese, me compreso.
Così, ho risposto al suo attacco schierando la contraerea, vale a dire che ho messo gli altoparlanti sul balcone e gli ho sparato un disco dei Magma a 100.000 Watt. Già, ma che disco, vi chiederete?

Un bellissimo live del 1975 registrato al Theatre Du Taur di Tolosa in settembre.
Pubblicato dalla Seventhrecords per la serie "Akt", una retropettiva di live che racchiude un po' tutta la carriera di Vander e compagni, questo doppio disco comprende una versione fantastica di "Kohntarkosz", sicuramente la più bella che io abbia mai sentito (e ne ho parecchie), veramente ben suonata, con Didier Lockwood in grande spolvero e con una ritmica cattivissima, specie nella seconda parte. Segue poi una bella versione "Hhai", la canzone in kobaiano declamata come sempre da Christian Vander, nella forma originale con soli di tastiera e violino alternati prima dell'epico finale. Terzo brano nella scaletta è "Kobaia", registrato inizialmente nel 1970 e primo brano del loro primo disco. Questa versione è piuttosto diversa da quella ufficiale del disco, infatti ha una sonorità decisamente più funky, è più lenta e non comprende il parlato centrale, bensì un lungo assolo di chitarra che sfocia nel finale collettivo sempre sulla stessa ritmica e molto più veloce rispetto all'originale. L'intero secondo cd è per i quasi 40 minuti di "Mekanik Destruktiw Kommandoh", semplicemente devastante, come sempre. Insomma, un must! (Vi consiglio vivamente di ascoltarvi tutti i loro primi 5 album, ne vale veramente la pena).

Band: Klaus Blasquiz (voce) * Stella Vander (voce) * Didier Lockwood (violino) * Gabriel Federow (chitarra) * Benoit Widemann (tastiere) * Patrick Gauthier (tastiere) * Bernard Paganotti (basso) * Christian Vander (batteria, voce)

1. Kohntarkosz (32.39)
2. Hhai (11.18)
3. Kobaia (11.49)
4. Mekanik Destruktiw Kommandoh (38.15)

venerdì 13 giugno 2008

Zappa/Mothers - PiquantiqueSydney (1973)

Dopo il post di ieri non potevo esimermi dal recensire un minimo il disco di cui vi parlavo.
E' un doppio cd, praticamente introvabile, a meno di non girare per le varie fiere del disco e smenarci una bella carriola di eurii (io l'avevo pagato intorno ai 75 euro, sigh!), registrato dal vivo a Sydney l'8 juglio del 1973, ultima data del tour australiano prima di iniziare quello europeo, che avrebbe portato Frank e la sua combriccola a suonare anche a Bologna, Roma, e Verona (tutti concerti mostruosi, soprattutto Bologna e Roma, con una fortissima esecuzione di "Arrivederci Roma").

Del resto essendo uno dei tour più belli, vari, con una band fantastica quasi tutti i live di questo periodo sono magnifici. Non fa eccezione quello di Sydney, oltretutto con una scaletta che prevedeva alcune soprese, come la presenza di "Road Ladies" un blues tratto dall'album "Chunga's Revenge", del quale esistono pochissime versioni live (due o tre al massimo). Altro brano non molto comune è "Zomby Woof", molto simile nell'arrangiamento a quello del disco ufficiale, con un bel solo aggressivo fi FZ.
Fa capolino nella scaletta anche "Don't You Ever Wash That Thing", come brano di apertura e che viene subito fermato dopo alcuni secondi e fatto risuonare da Frank (grande, Frank, cos' si fa!), tra l'altro arrangiato in maniera piuttosto differente da quello che si sentirà su "Roxy & Elsewhere".
Poi arriviamo ai "must", ovvero una kilometrica e devastante versione di "Dupree's Paradise", con lunghissima intro di George Duke alle tastiere multiple, che poi sfocia, dopo il tema, in lunghissime escursioni strumentali di Jean-Luc Ponty al violino, Bruce Fowler al trombone e Frank, per finire.
Altra chicca è "Inca Roads", qua eseguita ancora nella versione originale, con il cantato di Sal Marquez su un accompagnamento da cockatil-lounge-music di Duke e due soli (molto belli) di Marquez e Ponty.
Immancabili, come sempre, "Cosmik Debris" e "Farther O'Blivion", uno degli strumentali più diabolicamente intricati mai composti da Zappa, formato da composizioni diverse rimontate in maniera veramente astuta (praticamente la sequenza è: "Greggary Peccary"/assolo di violino su base rock I - VII - VI / "Be-Bop Tango" / "Cucamonga").
Gran finale con il medley "Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge" di quasi 17 minuti, con la ripresa del tema iniziale in forma più lenta e maestosa che conclude con un'incredibile coda con annessa citazione di "Also Sprach Zarathustra".

130 minuti di grandissima musica, semplicemente imperdibile!

Band: FZ (chitarra, voce) * Sal Marquez (tromba, voce) * Jean-Luc Ponty (violino elettrico) * Ian Underwood (clarinetto basso, synth, sax) * Bruce Fowler (trombone) * Ruth Underwood (vibrafono, marimba, timpani, percussioni, ...) * Tom Fowler (basso) * George Duke (piano, organo, rhodes, hammond, clavinet,...) * Ralph Humprey (batteria)

1. Soundcheck & Intro (8.12)
2. Don't You Ever Wash That Thing (7.41)
3. Zomby Woof (6.47)
4. Dupree's Paradise (28.31)
5. Inca Roads (13.33)
6. Cosmik Debris (12.39)
7. Road Ladies (8.48)
8. Farther O'Blivion (15.21)
9. Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge/Genes reprise (16.49)

giovedì 12 giugno 2008

Cacca Dolce Cacca - (breve aneddoto trash di breve vita universitaria)

Eccomi qua, ancora convalescente ma in rapida guarigione. Ne sto approfittando per godermi tonnellate e tonnellate di Musica, di quella che piace a me (per gli aficionados, trattasi del live "Piquantiquesydney" un ormai introvabile doppio cd del buon Frank Zappa registrato a Sydney l' 8 luglio 1973, fantastico!!!)

Pochi minuti fa, durante una breve pausa obbligata, deliberando in tuttà tranquillità nel mio cesso, torna alla mente un simpatico evento capitato alla fine del 1999.

Stavo passando il Capodanno con alcuni amici dell'università nelle alture del cuneese, verso il confine con la Francia, in una amena località turistica, dove uno di loro aveva un vecchio pub/ristorante abbandonato che utilizzava come rifugio dalla stressante vita di città.
Ero arrivato a quella breve vacanza con molte ansie, una cosa parecchio insolita visto il mio carattere, un po' per via degli esami (che non stavo dando) e soprattutto perche ai tempi ero cotto di una ragazza che frequentava il mio corso (non la nominerò, anche se lei intuiva che le morissi dietro).

... beh, che dire, anch'io ho un cuore, anche se a volte non sembra...

Ci voleva proprio una bella vacanza per staccare un po' da tutto e tutti...

Avevamo da poco finito di pranzare quando, come tutti gli esseri umani, mi trovo nell'incombenza di dover espellere residui organici solidi dall'apparato sud del mio corpo... sì, insomma, dovevo andare a cagare, per farla breve...
Fatto sta che, non so ancora oggi per quale motivo, probabilmente l'altura, quella che doveva essere una normale operazione di smaltimento quotidiana, si trasforma in un difficoltoso "parto" col quale dò vita ad un enorme essere marrone apparentemente inanimato ma pieno di energia, visto che sprizzava aroma ovunque, talmente lungo (e tutto d'un pezzo!) che la sua sommità faceva capolino dalla tazza del water.

La creatura si immolava in tutta la sua grandezza; il problema è che non c'era nessun oggetto per farlo andare giù e lo scarico non funzionava, così dovetti chiedere il pronto intervento di alcuni amici prima che l'essere merdifugo avesse la meglio su di noi. Lo stupore per le sue dimensioni era tale che ricordo uno dei miei animarsi prontamente e scattare una memorabile foto dell'esemplare (altro che Robert Capa o Man Ray!!!). Ora, non sono più in contatto con quei ragazzi e non penso nemmeno che sappiano dell'esistenza di questo blog, però sarebbe carino riuscire a rivedere almeno per un istante quella piccola creatura indifesa immortalata subito dopo la nascita...

(perbaquez, que odor!)

Considerando la cagata da un punto di vista metafisico, potrei direi che l'essere raggrumava in sè tutte le mie ansie, tant'è che dopo essermi liberato dall'ingombrante peso, tempo dopo, decisi di farmi avanti con quella ragazza

martedì 10 giugno 2008

... Quella Gelida Manina... (perbaquez, que dolor!)

Pianin pianino, anche la mia povera manina sta tornando alla vita...
Ieri mi hanno tolto i punti, domani dovrei togliermi il bendaggio; devo dire che la situazione sta migliorando in maniera veloce, molto più di quello che temevo, anche se ovviamente per un po' di giorni ancora non potrò nè toccare la chitarra o guidare.
Diciamo che nel casino, qualcosa di positivo si trova sempre; per esempio, non potendo cucinare più di tanto, ho scroccato una settimana di pranzi a casa di mia madre, il che è già una bella soddisfazione. Al momento l'unico grosso inconveniente (a parte il dolore residuo), è che non ho più sensibilità in gran parte del mignolo. Vi garantisco che è una condizione veramente particolare. Infatti, mentr sto scrivendo, uso entrambe le mani, anche per cercare di fare un po' di ginnastica e riabituare quella menomata. Il problema è che tutte le volte che utilizzo il mignolo (e non sono poche), non riesco a capire se sto schiacciando un tasto o meno. Mi hanno garantito che è solo dovuto al trauma e sarà temporaneo... sarà, ma non è comunque bello avere parti del corpo che si divertono a fare cose in barba al tuo cervello che non le percepisce...

venerdì 6 giugno 2008

Renaissance - "Ashes Are Burning" (1973)

Sarà l'effetto degli antibiotici che devo prendere per la mia Povera, Gelida Manina, fatto sta che ultimamente mi è passato per le mani (quella sana), un disco dei Renaissance, intitolato "Ashes Are Burning", del 1973. Ben inteso che non rientra proprio tra i miei preferiti, è un disco molto interessante, secondo me il migliore della loro produzione. Questo gruppo nato alla fine degli anni '60 da innesti di vari gruppi (tipo Yardbirds) fondono folk, arie medievali e prog sinfonico con molta bravura e gusto, dando moltissima importanza alla melodia. Su tutti esce la voce della cantante Annie Halsham, bravissima per timbro ed estensione, che avrà poi una grande carriera come cantante di musical.
Il disco in questione, molto omogeneo e dall'ottimo sound, trasuda influenze di musica classica (soprattutto russa) ma anche più popolare e di facile impatto, con lunghe trattazioni progressive soprattutto nel primo brano "Can You Understand" e nell'ultimo, lungo quasi 12 minuti e che dà il titolo al disco, che vede la partecipazione del chitarrista dei Wishbone Ash, Andy Powell.
Col passare del tempo i Renaissance prendono una virata sempre più forte verso il pop sinfonico, ma senza grandi risultati, anche perchè dal vivo difficilmente riescono a rievocare le maestose ambientazioni musicali realizzate in studio. Si scioglieranno nel 1987.

Tutto sommato è un bel disco e ancora adesso non so perchè mi piaccia così tanto, visto che preferisco gruppi un po' più violenti (Magma, Zappa, Gentle Giant)... Mah, forse devo cambiare gli antibiotici...

martedì 3 giugno 2008

One Hand Band and His Strange Dreams ( I Sogni di M. Van Der Fleecken - parte I°)

Anche questa notte è passata indenne. A parte il dolore sommo che alberga nella mano e il fatto di sentirmi un po' indolenzito ovunque, tutto sommato non sto malaccio.
Alcuni dicono che i sogni sono premonitori di eventi futuri... sinceramente non ho mai verificato la cosa, però devo dire che qualche giorno fa ho fatto un sogno veramente strano, rispetto a quelli che faccio solitamente, chissà che non presagisse il mio incidente.

Mi trovavo nel giardino di casa, con mia madre e mio fratello che, differentemente dalla realtà era un ragazzo autistico. Io avevo un'amante, bionda, di Milano, dalla quale dovevo andare, però non volevo essere scoperto, così con una banale scusa, decido di portarmi appresso mio fratello...
Fatto sta che la scena seguente vede la bionda che viene montata da un cane, un dalmata bianco con un paio di chiazze marroni, aiutato da uno sconosciuto (?!) e, subito dopo, mi ritrovo che sto facendo sesso con lei, mentre mio fratello, che ricordo era autistico, felice come una pasqua, si sveste e cerca di sodomizzarmi!!!

Mi sono svegliato di colpo con un vago dolore al fondoschiena. E' stata una sensazione inquietante, soprattutto per via del fratello autistico che cerca di... vabbè avete capito. E poi, che cavolo centra il dalmata????

Mi sono state date le interpretazioni più suggestive, dal fatto che qualcuno sta cercando di fregarmi, alle amenità sessuali più strampalate. Detto che la mia vita sessuale è ok, che non mi piacciono i dalmata e che non ho la più pallida idea di chi voglia fregarmi (cosa poi, non si sa), ho cercato sulla cabala eventuali numeri da giocare, anche se è una cosa che non faccio mai, però visto il sogno così bizzarro non si sa mai.
Tuttavia non ho trovato a che numero corrisponde il "sodomita", il "cane che monta"
, "lo sconosciuto che aiuta il cane che monta", "il fratello autistico (pure sodomita)", ho trovato solo l'amante bionda, Milano e altre cosette, però un po' differenti da quello che cercavo io.

I numeri non sono ancora usciti.

lunedì 2 giugno 2008

Lettera Aperta A...

Caaaro direttore M. Van Der Fleecken,

Che dire? Lo so, sono stato un po' lontano dal blog, in questo periodo. Non è che non sia successo niente, è che non avevo molta ispirazione, tale da scrivere qualcosa...

Effettivamente ne ho approfittato molto per dedicarmi ad alcuni progetti, alcuni veramente monumentali dei quali parlerò forse un domani... altri, invece molto più frivoli, come ad esempio un concorso internazionale di composizione, bandito dall'Oplab, l'orchestra laboratorio biellese, oppure il riversamento (non conosco il termine corretto in italiamo) di tutta la mia collezione di vinili su pc, grazie ad un simpatico acquisto di qualche giorno fa.

Infatti, grazie ai pochi euriiii che avevo messo da parte, mi sono regalato, come compleanno, un bel giradischi della Numark, con cavo usb per poter riversare i dischi sul computer, e così ne ho approfittato per approfondire l'ascolto, in particolare, di Elvis, Beatles e oscura musica beat francese, che sinceramenbte non mi avevano mai affascinato più di tanto, ma poi ho in parte riconsiderato.
Se vi interessa posso dirvi che, per me, il miglior disco dei Beatles è il White Album, quello doppio del 1968, con "Back in The USSR", "While my Guitar Gently Weeps", "Martha",.... (chi volesse aprire un dibattito sull'argomento è sempre ben accetto).

Nel frattempo mi è giunta una coopia del promo di "Silhouette", lo spettacolo teatrale del quale faccio parte in veste di Futurorchestrale e che presto tornerà in scena con nuove date.

Spero vivamente di esserci anche io, visto che proprio oggi, durante una breve seduta di caccia aracnofobicus-gigantis, nel sottotetto, ho avuto un piccolo imprevisto, a causa del quale, cadendo dalle scale sono finito con una mano nel bel mezzo di una serie di quadri, appoggiati sul muro, sfondando il vetro e tranciandomi malamente una mano. Fortunatamente il vetro non ha beccato nè l'arteria nè i tendini, e grazie ad Ambra che mi ha accompagnato velocemente al pronto soccorso, infrangendo tutte le norme del Codice Stradale mai inventate, mi hanno ricucito in fretta e, quanto meno, l'altra mano la posso usare tranquillamente.

non so per quanto ne avrò ancora, TUTTAVIA, resta inteso che:
- i quadri, che già facevano cagare di loro (trattasi di quelle inutili stampe senza alcun valore di auto d'epoca disegnate a mano) e che albergavano inutilmente in soffitta in attesa di essere defenestrate, verranno al più presto giustiziati senza nemmeno un processo sommario, a meno che, qualcuno di voi, impietositosi ne voglia qualcuno, magari quello con la mia personale dedica autografata col sangue...

- l'aracnoide, sopravvissuto al primo tentativo, verrà espulso immediatamente dalla casa (appena lo trovo) e , se verrà visto ancora aggirarsi nei dintorni nonostante tutti i divieti, sarà punito fisicamente e il suo corpo portato in piazza alla mercè di tutti come monito per aver osato sfidare la mia legge.

.... beh, mi rendo conto che gli antibiotici ormasi stanno avendo il sopravvento sul mio già-abbastabnza-provato cervello, ma la prego Direttore, cerchi di capirmi, in fondo mi sono solo fatto male da solo e come un pirla, pure...

(ahi, ahi, perbaquez, que dolor!!!!)

In fede,
Giulio "Munckaarp" Pedrana

P.S. sono talmente rintronato dal dolore, che stavo per postare questa lettera nel blog di un altro!!! (ahi, ahi, perbaquez, que dolor!!!!)

giovedì 8 maggio 2008

Tanti Auguri A....

Happy Birthday to youuuuuu......
Happy Birthday to youuuuuu......
Happy Birthday dear Munckaaaaarp.......
Happy Birthday tooooo youuuuuu.....

(Messaggio Auto-Auguratorio di Compleanno Trentennale offerto gentilmente dalla ditta Munckarp & Fleecken)

Poesia Textura Festival - 2/23 Maggio 2008



martedì 29 aprile 2008

"Non Aprite Quella Porta 33" - il trailer

Sta per arrivare una nuova (Dis)Avventura Vinilica, nel frattempo godetevi il trailer gentilmente ideato dall'amico Luca, anche lui co-protagonista di questa inutile gita in cerca di rarità discografiche d'altri tempi.

"Credevate fosse finita.... credevate che il mondo fosse ormai un posto sicuro.... dalle oscure regioni del biellese profondo, arriva una nuova minaccia..... il male puro, prodotto dell'infame periferia americana e la maledizione radicata nelle mura di un villino anonimo di Osaka.... si sono dati appuntamento (emigrandi di merda)..... e i 78 giri marci non lasceranno più i vostri sogni....."

C.oming
S.oon....
N.ear...
Y.ou...

Ah, vi ricordo che chi si fosse perso le nostre iniziali Disavventure Viniliche, le può ritrovare cliccando il link sulla destra "007, Missione Quaglia", la nuova sezione tutta dedicata agli assurdi racconti di Munckaarp Van Der Fleecken e soci sul mondo del collezionismo musicale.

sabato 26 aprile 2008

Magma - "Mekanik Kommando/Klaus Kombalad" 45rpm Philips 1009 185 Mono (Francia)

L'altro giorno vi avevo dato una ragione per la quale vale la pena di vivere? Beh, questa è un'altra: uno dei più rari singoli in circolazione, direttamente dalla Francia, "Mekanik Kommando", rarissimo singolo del 1971 dei Magma.
Registrato durante l'emissione "Carre Bleu", si trova in pochissimi esemplari, infatti ho dovuto svenarmi per averlo, ma non ho saputo resistere alla tentazione di acquistarlo.
Ha una copertina veramente sinistra, con il loro logo che assume quasi la forma di un ragno.
La particolarità di questo disco sta proprio nei due brani, infatti il lato A, è la versione originale (e completammente differente) di Mekanik Destruktiw Kommandoh, qui suonata come latin-jazz. Infatti nei primissimi tour di fine 1970/71, il brano aveva una prima parte quasi bossa e soltanto a metà accennava gli accordi che sarebbero poi divenuti quelli "ufficiali", pur mantenendo sempre questa ritmica latina. (Un esempio simile lo si può trovare nel live "Bruxelles 140", del 1971).
Il lato B, è invece un inedito (e fortunatamente rimasto tale, se devo essere sincero), molto più pop nei contenuti, una versione praticamente strumentale, dove le voci si limitano a ripetere più volte la melodia principale vocalizzata, senza alcun testo.

Rarità: *****
Voto: **+

giovedì 24 aprile 2008

ZAPPAWAZOO !!!! (E' ARRIVATO !!!!!)

Aaahhh, una delle ragioni per le quali sicuramente vale la pena vivere, è quella di trovarsi al mattino, alla finestra, il pacchetto tanto anelato che il postino con tanto amore ti porge dolcemente. Perchè tu lo sai cosa contiene e non vedevi l'ora che arrivasse.

Di cosa sto parlando???

Ma dell'ultima uscita discografica della ZappaFamily (www.zappa.com), "ZAPPAWAZOO" il doppio cd in edizione deluxe e rimasterizzato con l'intero concerto registrato a Boston, il 24 settembre 1972, dalla Hot Rats/Grand Wazoo/Mothers Orchestra di Frank Zappa !!!!! Ammetto che mi è costato un po (circa 43 euro, spedizione compresa) ma, visto che fino ad ora lo si poteva ascoltare solo su bootleg di qualità mostruosamente bassa tipo "guerriglia-recording", vi garantisco che ne è valsa veramente la pena.
Innanzitutto l'audio è quello del master originale (!), ripulito e riedito interamente su una bellissima confezione deluxe, apribile, con foto rare e quant'altro.
La performance è l'ultima del minitour (del quale vi avevo già parlato mesi fa) del Grand Wazoo, del settembre 1972. Tra gli altri, sono presenti Sal Marquez, Ian e Ruth Underwood, Ken Schroyer, Tom Malone, Bruce Fowler, ....
Scaletta:
  • 1. Intro (3.19)
  • 2. Think It Over (Grand Wazoo) (17.21)
  • 3. Approximate (13.35)
  • 4. Big Swifty (11.49)
  • 5. Ulterior Motive (3.19)
  • 6. The Adventures Of Greggary Peccary (32.37)
  • 7. Penis Dimension (3.35)
  • 8. Regyptian Strut (3.28)
BELLISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!
ahh, che bella la vita...

domenica 20 aprile 2008

L'Esercito dei Gatti Spruzz-Spruzz / (Dis)Avventure Viniliche III° Parte

A gran richiesta, nonostante la mia iniziale reticenza, ho deciso di postare uno dei più assurdi tour vinilici che ci siano mai capitati e che sono ormai entrati a far parte di quei classici racconti da tramandare di padre in figlio.
Ho sempre evitato di raccontarlo poichè so per certo che il protagonista di oggi bazzica su internet e conosce pure il mio sito, per cui manterrò il più stretto riserbo su nomi e luoghi (come ho sempre fatto), sperando che non se la prenda, anche perchè è stato effettivamente molto gentile ed ospitale con noi, l'unico problema sono state le "condizioni ambientali"...

Dunque, mi contatta un simpatico signore, che ha centinaia di dischi da dare via. Ovviamente, ben conscio oramai di quello che si trova in giro, cerco di avere più informazioni possibili sul genere, su come siano tenuti, ...

  • Nota fondamentale: mi garantisce che i dischi sono praticamente nuovi in quanto, non appena acquistati, li riversava su cd o cassetta, in modo da tenerli perfettamente.
Decido così, di chiamare (oltre ad Ambra) anche due nostri cari amici, Luca e Stefano, anche loro collezionisti e molto ferrati sui generi che invece io conosco meno, in modo tale da poter comprare più dischi diminuendo le spese e poi anche per farci un giretto insieme.

Le prime difficoltà le incontriamo durante il viaggio. Infatti pur dovendo raggiungere un posto non molto lontano, nella"bassa" vercellese, la sua abitazione è situata all'interno di un fitto reticolato chilometrico di canali di irrigazione, ovviamente senza indicazione alcuna.
Per cui dopo aver girato "ad minchiam" per diversi minuti, rischiando numerose volte la vita, percorrendo stretti e precari corridoi di sterrato lungo i canali in mezzo alle grigie risaie, torno nel paese principale alla ricerca di informazioni. Essendo domenica (e soprattutto essendo un posto dimenticato da Dio e tutta la sua combriccola), troviamo soltanto due ubriaconi sversi su un marciapiede che, nonostante l'alcool a fiumi, ci indicano esattamente come raggiungere il posto.

Dopo un po', finalmente, lo troviamo. Si avvicina il simpatico padrone di casa, che noi chiameremo per privacy "De Felinorum Incontinentiae", un nome da "nobile" (non so se mi capisci, Luca, hehehe).
Anche lui, alla faccia delle statistiche, ha qualche problemino di vista (come quasi tutti quelli che ho incontrato) e, accompagnato da un bellissimo cane di grossa taglia, ma molto affettuoso, ci porta dentro casa. Senza addentrarmi nei particolari, vi dirò che trattasi di quelle mega cascine di una volta, ristrutturata solo in parte.

A volte so di essere un po' prevenuto, eppure, sarà l'esperienza ma il mio squinternato cervello, in un microsecondo ha fatto una curiosa associazione mentale tra lo stato delle abitazioni, degli inquilini e dei vinili, convenendo che: più la casa (o gli inquilini) sono in disfacimento, più i dischi saranno pietosi (e chi ha letto i post precedenti penso ne abbia avuto riprova).

Entriamo in casa e qui cominciano le dolenti note. Come mettiamo un piede dentro, veniamo assaliti da una mostruosa nube maleodorante di "Pisciodigatto", la pericolosissima sostanza esalata da un esercito di gatti incontinenti che vive nella casa di cui, un 5-6 girano vorticosamente alla continua ricerca di carezze e coccole, mentre gli altri 128 sono ammassati uno sopra l'altro a fianco di una immane stufa a legna del periodo bellico e a pieno regime che con i suoi 10.000 megawatt sviluppati, scaldava così tanto da condensare le particelle di Pisciodigatto sospese nell' aria da renderle praticamente visibili a occhio nudo.
Ora provate ad immaginarvi la scena con 6 persone (noi quattro più il padrone di casa e la moglie), il cane di circa 2 metri quadri, 134 gatti incontinenti, tutti quanti stipati in un salottino di forse 9 metri quadri annebbiato da una "acquerugiola dorata" in sospensione.

E i dischi?? Ebbene, come si conviene nei grandi film del cinema, dove la tensione sale al continuo cambiar inquadratura, sempre più serrata e veloce, alla frase "ecco qua i dischi!", tutti e quattro ci voltiamo sulla nostra destra; il nostro sguardo da sorridente e sognante (nonostante la nube di Pisciodigatto) si trasforma in un orrida e deforme espressione alla sola vista dei vinili.
Infatti ce n'erano sì a centinaia, il problema è che erano rimasti per anni in balia delle famigerate "Squadriglie Feline della Morte", sparute gang di gatti che non potendo farsi le unghie sui mobili (in formica liscia) trovavano di loro unico gradimento l'attraente cartone delle copertine dei dischi, sbrindellandole quasi totalmente (sigh!).

Chiunque di fronte a un tal scempio si sarebbe arreso, ma noi no! Avevamo fatto chilometri, rischiato di annegare nei canali, sopravvissuti alla nube di Pisciodigatto, non potevamo andare via a mani vuote.
Così armati di forza e coraggio e senza maschere antigas cominciamo lo stillicidio dei dischi. Luca, Ambra ed io, cominciamo a sezionarli ad uno ad uno, man mano che li spostiamo (ed era difficile farlo, visto che l'umidità e il pisciodigatto li rendevano fragilissimi) , zaffate di odor felino umido e giallo ci penetrano nelle narcici, rendendoci la scelta alquanto difficile. Stefano, invece decide di conversare affabilmente con gli ospitali padroni di casa e il loro cane Osvalda (era femmina).
Non chiedetemi di cosa abbiano parlato, sinceramente non ne ho la più pallida idea, già faticavo a respirare e a ricordarmi quali dischi mi interessassero. La cosa bella che di dischi interessanti ce n'erano eccome! Elvis, Beatles, rari live dei Pink Floyd, Henry Cow (!!!), ... il nostro amico, era un appassionato di rock, hard e anche beat, insomma aveva proprio quello che cercavamo, peccato solo che ci aveva assicuarato sulle condizioni eccezzziunali dei suoi dischi, che invece non se la passavano tanto bene.
Beh, alla fine ci sono volute quasi un paio d'ore per vederli e sceglierli tutti, e quindi potete immaginarvi la nostra condizione psicofisica già martoriata dalla nube tossica e continuamente interrotta dalle intemperanze dei 134 felini che, svegliandosi uno dopo l'altro, venivano in cerca di coccole arrampicandosi per ogni dove sui nostri corpi.
La ciliegina sulla torta (e questo veramente non lo dimenticherò mai) è stata quando il nostro amico, vedendo che ero appassionato di musica rock anni '70, mi chiede se conosco i "DeathKillerAmmazzqualcosadelgenere", uno di quei gruppi hard-metal-industrial-trash-melodic-brutmelodic" di qualche tempo fa, al che con sommo dispiacere gli dico che non li conoscevo, così lui prende il loro cd e li mette su. Come parte la "musica" (che a dire il vero era un misto di distorsione e delay a 10000 decibel), i due padroni di casa si lanciano in un poetico ballo come due giovani amanti sognatori. Era uno spasso vederli.
Poi è seguita l'immancabile contrattazione.
Dovete sapere che quando si vanno a comprare grosse quantità di dischi, si cerca di prenderli a prezzi veramente bassi, specie se chi te li vende non ha interesse ad arricchirsi. A me spiaceva offrirgli proprio il minimo sindacale di 50 cent a pezzo, però le copertine erano veramente disastrose e si sa, la psicologia umana è molto sottile, così gli ho proposto 1 euro ogni 2 dischi (che è poi la stessa cosa di 50c a pezzo, hehehe). Beh a farla breve, visto che le nostre scorte di ossigeno stavano miseramente finendo, abbiamo trovato un accordo e quasi con incredulità siamo usciti dalla stanza oramai gialla e abbiamo potuto riabbracciare la vita, il cielo, la natura e soprattutto l'aria.

ahhh, che buona l'aria.

Per la cronaca ci sono voluti due ammolli completi in ammoniaca, citrosodina e piralvex per levare il tremendo Pisciodigatto dalla nostra pelle.

giovedì 17 aprile 2008

New Entry sull'Isola Deserta

Alla luce degli ultimi acquisti ho dovuto rivedere la mia lista di dischi da portare sull'Isola deserta. Oltra al già citato e recensito "Concerts" degli Henry Cow, un altro album è entrato a far parte dei miei preferiti in maniera determinante.
Trattasi di "Valentyne Suite", capolavoro dei Colosseum del 1969. Provenienti da esperienze del British Blues anni '60, come Graham Bond Organisation e Bluesbreakers, sono tra i musicisti più tecnici e professionali del momento, tra i quali spiccano il tastierista Dave Greenslade e il sassofonista Dick-Heckstall Smith.
"Valentyne Suite", che è il loro secondo album, il primo per la Vertigo, contiene la mitica ed omonima suite, brano di svolta nella musica dei Colosseum, che hanno da sempre fatto del rock/blues il loro marchio di fabbrica. Il brano rappresenta una pagina fondamentale per il progressive tastieristico, soprattutto per la sua interpolazione col sassofono (che non appartiene strettamente a questo stile). Intrecci vertiginosi e continui cambi di atmosfere, caratterizzano questa lunga suite che occupa un'intera facciata del disco.
A contorno, oltre ai brani più consueti come The Kettle ed Elegy, c'è un bellissimo blues (Butty's Blues), con magistrali arrangiamenti e sezione di fiati condotta alla grande da Dick-Heckstall Smith.
E' disponibile anche su cd, in versione rimasterizzata e con un secondo cd aggiuntivo con numerose tracce bonus, di cui alcune live.
Dopo quattro album (tra cui il bel doppio live), i Colosseum si sciolgono nel 1971 e la loro musica riprende vita, grazie al contributi dei singoli artisti, in nuove formazioni come Atomic Rooster, Humble Pie, Greenslade e Tempest.
Dal 1994, a seguito di numerose reunion, hanno ripreso l'attività discografica e le esibizioni dal vivo.

martedì 15 aprile 2008

Componimento "Poetico/Pubblicitario"

Ho recuperato una breve poesia del sommo poeta Vate(r) Munckaarp Van Der Fleecken, recuperata dal suo archivio privato. Sembrerebbe curiosamente essere dedicata alla musica ed in particolare al mio modesto negozio ebay. Dice così:

"IL VINILE"

Nera sostanza plastica
non si riga e non si mastica
dal suo solco esce amore
se di Cage allor, rumore!

(bel rumore, si intenda -ndr)

Gira il piatto in quest'istante
e con la punta di diamante
si diffonde in aria un suono
per il qual non son mai domo

oggi prog, domani beat
rock'n roll e roba freak,
Pink e Floyd o Scarafaggi
ne sapevan, quest saggi!

poi un giorno la sorpresa,
fece l'uomo dell'impresa
che con un bel "me ne infisch!"
inventò il Compact Disc

il vinile, poverino
dalla scena fece inchino
e per anni sté a marcire
tra mobilia a deperire

Finchè venne un gran bel giorno
"Sì di moda io ritorno!"
e tra gran collezionisti
scambi, vendite ed acquisti

Ora sì, lo si può dire:
qui c'è il meglio del vinile
se ne volete ancor di più
visitate il Grandwazoo.

(che si legge "uasù", e fa rima con "più" - ndr)

Ahhh, quel Munckaarp, che genio! Vabbé, non mi resta quindi che rinnovarvi l'invito a farvi un giro quando volete su : http://stores.ebay.it/GRANDWAZOO-music-book-art

domenica 13 aprile 2008

Il Boss e La Bionda - Disavventure Viniliche II°Parte

Premessa: questa storia non farà ridere (o almeno non dovrebbe)

Questa qui ci è capitata diversi mesi fa. Dico "ci", perchè oltre a me era presente Ambra, che ormai conoscete tutti. L'inizio è sempre lo stesso: mi contatta una persona al telefono che vuole vendere dischi, si prende appuntamento e ci si reca sul posto.
Ora, sempre per motivi di privacy, non mi addentrerò molto nei particolari, però sappiate che la zona dell'incontro è nel biellese collinare, notoriamente si tratta di luoghi aperti, ben soleggiati, con tante belle ville e villette abitate anche da persone benestanti (ma non solo).

Pare essere un bell'incontro, almeno di quelli dove non devi passare migliaia di vinili in mezzo a quaglie assassine, gatti incontinenti, nobili pazzi o cose del genere, insomma.

Tuttavia, giunti sul posto non riesco a trovare il luogo esatto dove mi devo recare, anche se non ci sono migliaia di vie. Provo a telefonare, ma suona sempre occupato. Decido così di intercettare una ragazza che abita nella zona per chiedere informazioni su dove si trovasse la famiglia che cercavamo (che noi chiameremo Sdurrwelz, sempre per privacy).
La ragazza mi guarda in modo strano, quasi come se si chiedesse perchè mai dovessi recarmi proprio lì, comunque mi indica gentilmente la strada e, facendomi intuire che evidentemente questa amena famiglia è ben conosciuta, mi dice che una volta arrivato c'è un campanello manuale (?) dove suonare.

Ora, se questo incontro mi fosse capitato in questo periodo e con l'esperienza che mi sono fatto andando nei posti più assurdi, avrei già subodorato il pericolo, ma tant'è, eravamo alle prime uscite e come tutti i 'ggiovani sognatori non avevo dato peso alle parole della ragazza.

Comunque, seguendo le sue indicazioni, giungiamo sul posto. Vi avevo detto che la zona era ricca di ville e villette? Beh, avevamo trovato proprio l'unica abitazione che col termine "villa" c'entra come la cacca sugli spaghetti. All'entrata troviamo il campanello manuale, e un piccolo cancelletto arrugginito e in disfacimento, dal quale si può intravvedere che la meravigliosa abitazione è circondata da uno strato di edera, baobab e mangrovie giganti che ormai hanno quasi completamente inglobato l'edificio.
Ci accoglie un simpatico signore (Il Boss), di quelli che non sai mai dove guardarlo, visto che un occhio ce l'ha di vetro e l'altro quasi gli manca (non si deve scherzare su queste cose, lo so, è che a volte non sai se metterti a piangere o prenderla con filosofia). Assomigliava vagamente a Donald Sutherland, sopravvissuto ad un incontro di boxe con Cassius Clay.
Ci porta dentro casa sua, man mano che ci addentriamo scopriamo un mondo che non pensavamo esistesse più: la casa già tetra di suo, molto vecchia e cadente aveva un pavimento scuro, in marmiglia modello "Dontwash", ovvero non lavato da diversi lustri, le pareti intorno avevano una tonalità tra il "marrone-scuro-scuro-ma-molto-scuro" e il nero (scuro pure lui). Si intravvedeva in un'altra stanza una montagna di vestiti e pezze informi alta circa 3 metri, toccava quasi il soffitto.
Finalmente, si fa per dire, entravamo nella stanza dove c'erano i dischi. Ci attendeva la moglie (la Bionda).

Ora, io non sono un mostro di simpatia, ma vi garantisco che 'sta tipa era alquanto antipatica e menefreghista, piuttosto egocentrica e irrispettosa (soprattutto del marito, che non se la passava molto bene).

Il nostro spirito (come avete potuto notare dalla foto sopra) già abbastanza provato dalle esalazioni inferte da una caldaia post nucleare a legna (marcia), non aveva ancora visto il peggio! Infatti su un tavolo diroccato del medioevo modello "Pierluigi XCMLXIII", stavano diecine e diecine di dischi di dubbia provenienza. Nonostante gli immancabili Canti degli Alpini di Stroppiana Vol1-124, amene Sinfonie in La calante di Irijna Skassalkazzaja e magistrali opere come "Le Tre Grazie e i Tre Sifiguri", c'erano pure diversi 45 e 33 giri di quelli veramente interessanti.

C'era però un piccolo particolare: i dischi sembravano essere stati appena riesumati (tra l'altro senza aver avuto l'autorizzazione del GIP), da una bara sotterrata malamente in giardino, infatti erano COMPLETAMENTE ricoperti da terra e muschio!!!!. La bionda, non sembrava essere minimamente turbata dal fatto, probabilmente era il posto dove li tenevano abitualmente (sigh).
Abbiamo cercato di dividerli certosinamente, separando la merdaccia dal meno peggio, recuperando almeno una trentina di vinili.
Non contento Donald (il Boss), ci offre di vederne altri, al che cerco gentilmente di declinare l'invito, ma lui, insistendo se ne va in un'altra stanza a prenderne altri.
Dopo un po' una vasta nube (probabilmente tossica), scura e inquietante penetra nel salotto dove ci trovavamo; la nebbia dissipandosi ci faceva intravvedere il nostro amico con in mano altre decine di dischi e cofanetti, in condizioni ancora peggiori dei primi.

Insomma, non vedevamo l'ora di alzare i tacchi, prima che ci offrissero qualcosa da bere, non senza però cercare di acquistare qualcosa. Mi spiaceva andare via a mani vuote e magari con una bella lavata (sì ma proprio bella, eh) quei dischi avrebbero potuto riprendere un colorito più normale. Tuttavia la Bionda, non aveva accettato l'offerta, illusa dal fatto di poterli tranquillamente rivenderli a prezzi più alti ovunque (ma chi 'tte compra sto mucchio di vinile misto terra???)

Beh, alla fine ce ne siamo andati, tutto sommato neanche troppo malvolentieri, l'unico effetto collaterale è stato quello di ritrovarci con la gola completamente bruciata dai miasmi della stufa potenziati dall'abuso di sigari e sigarette marca "CERNOLIFE" dei due simpatici inquilini, a tal punto che arrivati a casa abbiamo fatto ricorso a varie tisane e ricostituenti (e anche un bagno nella soda caustica) pur di scrollarci di dosso tutto quel bel putridume.