lunedì 23 giugno 2008

Filarmonica Jazz Band

FILARMONICA JAZZ BAND

guest

FLAVIO BOLTRO

VENERDI' 27 GIUGNO 2008 ore 21,30

Piazza San Pietro e Paolo, Pianezza (TO)

Sergio Chiricosta: direzione, arrangiamenti, composizione, trombone

Beppe Virone: tromba

Maurizio Arbezzano: tromba

Paolo Borotti: tromba

Fredy Fuertes: tromba

Aldo Caramellino: trombone

Davide Clementino: trombone

Stefano Boldrini: trombone

Gianfranco Marchesi: trombone basso

Gianni Denitto: sax alto, clarinetto

Enzo Manzione: sax alto

Gianni Virone: sax tenore,sax soprano, flauto

Stefano Italiano: sax tenore, flauto

Marinella Prontera: flauto

Mauro Pasquinelli: sax baritono

Marco Puxeddu: batteria

Beppe Bima: piano

Mauro Battisti: contrabbasso

Dario Chiazzolino: chitarra

lunedì 16 giugno 2008

SDC 2008 - Silent Art Movies - (Votaantoniovotantoniovotaantonio)

Come ogni anno riapre i battenti "Strade Del Cinema - Festival Internazionale del Cinema Muto Musicato dal Vivo". Si terrà come sempre nella stupenda cornice del Teatro Romano, ad Aosta nel mese di agosto. Tuttavia è gia partita la votazione alla migliore opera (suddivisa per categoria) per il Silent Art Movies, che premia la miglior opera pittorica, la miglior locandina, foto, spot e testo del concorso, dedicato quest'anno al tema della "Passione Nel Cinema Muto".

Potete votare l'opera che preferite cliccando direttamente su questo link:
http://www.stradedelcinema.it/concorsi/index.cfm/in-concorso_1-39-0-0.html

Non è necessario registrarsi. Se posso permettermi un po' di tifo, io ho votato l'opera numero 8 (tra quelle per la pittura), primo perchè mi è piaciuta tantissimo, poi anche perchè è di mio fratello, che è stato selezionato per la finale. Se volete vedere anche altre sue opere basta cliccare su questo link:
http://aheadfordinci.blogspot.com/

Si può votare fino al 15 luglio. Affrettatevi!!!!

sabato 14 giugno 2008

Magma - Theatre Du Taur, Toulouse (1975)

"... Al mio risvevlio, questa mattina, ho udito uno strano rumore!.... al mio risveglio, questa mattina, ho udito uno strano rumore!..."

No, non sto citando James Brown durante il suo sermone in Blues Brothers, ma semplicemente quello che ho provato oggi alle 7.12 (!!) quando, con fare furtivo, un nostro vicino (che chiameremo Merdox, per privacy) ha deciso che era ora di fare legna e con la sua bella motosega modello "RompyKazz" ha raso al suolo il suo bosco svegliando mezzo paese, me compreso.
Così, ho risposto al suo attacco schierando la contraerea, vale a dire che ho messo gli altoparlanti sul balcone e gli ho sparato un disco dei Magma a 100.000 Watt. Già, ma che disco, vi chiederete?

Un bellissimo live del 1975 registrato al Theatre Du Taur di Tolosa in settembre.
Pubblicato dalla Seventhrecords per la serie "Akt", una retropettiva di live che racchiude un po' tutta la carriera di Vander e compagni, questo doppio disco comprende una versione fantastica di "Kohntarkosz", sicuramente la più bella che io abbia mai sentito (e ne ho parecchie), veramente ben suonata, con Didier Lockwood in grande spolvero e con una ritmica cattivissima, specie nella seconda parte. Segue poi una bella versione "Hhai", la canzone in kobaiano declamata come sempre da Christian Vander, nella forma originale con soli di tastiera e violino alternati prima dell'epico finale. Terzo brano nella scaletta è "Kobaia", registrato inizialmente nel 1970 e primo brano del loro primo disco. Questa versione è piuttosto diversa da quella ufficiale del disco, infatti ha una sonorità decisamente più funky, è più lenta e non comprende il parlato centrale, bensì un lungo assolo di chitarra che sfocia nel finale collettivo sempre sulla stessa ritmica e molto più veloce rispetto all'originale. L'intero secondo cd è per i quasi 40 minuti di "Mekanik Destruktiw Kommandoh", semplicemente devastante, come sempre. Insomma, un must! (Vi consiglio vivamente di ascoltarvi tutti i loro primi 5 album, ne vale veramente la pena).

Band: Klaus Blasquiz (voce) * Stella Vander (voce) * Didier Lockwood (violino) * Gabriel Federow (chitarra) * Benoit Widemann (tastiere) * Patrick Gauthier (tastiere) * Bernard Paganotti (basso) * Christian Vander (batteria, voce)

1. Kohntarkosz (32.39)
2. Hhai (11.18)
3. Kobaia (11.49)
4. Mekanik Destruktiw Kommandoh (38.15)

venerdì 13 giugno 2008

Zappa/Mothers - PiquantiqueSydney (1973)

Dopo il post di ieri non potevo esimermi dal recensire un minimo il disco di cui vi parlavo.
E' un doppio cd, praticamente introvabile, a meno di non girare per le varie fiere del disco e smenarci una bella carriola di eurii (io l'avevo pagato intorno ai 75 euro, sigh!), registrato dal vivo a Sydney l'8 juglio del 1973, ultima data del tour australiano prima di iniziare quello europeo, che avrebbe portato Frank e la sua combriccola a suonare anche a Bologna, Roma, e Verona (tutti concerti mostruosi, soprattutto Bologna e Roma, con una fortissima esecuzione di "Arrivederci Roma").

Del resto essendo uno dei tour più belli, vari, con una band fantastica quasi tutti i live di questo periodo sono magnifici. Non fa eccezione quello di Sydney, oltretutto con una scaletta che prevedeva alcune soprese, come la presenza di "Road Ladies" un blues tratto dall'album "Chunga's Revenge", del quale esistono pochissime versioni live (due o tre al massimo). Altro brano non molto comune è "Zomby Woof", molto simile nell'arrangiamento a quello del disco ufficiale, con un bel solo aggressivo fi FZ.
Fa capolino nella scaletta anche "Don't You Ever Wash That Thing", come brano di apertura e che viene subito fermato dopo alcuni secondi e fatto risuonare da Frank (grande, Frank, cos' si fa!), tra l'altro arrangiato in maniera piuttosto differente da quello che si sentirà su "Roxy & Elsewhere".
Poi arriviamo ai "must", ovvero una kilometrica e devastante versione di "Dupree's Paradise", con lunghissima intro di George Duke alle tastiere multiple, che poi sfocia, dopo il tema, in lunghissime escursioni strumentali di Jean-Luc Ponty al violino, Bruce Fowler al trombone e Frank, per finire.
Altra chicca è "Inca Roads", qua eseguita ancora nella versione originale, con il cantato di Sal Marquez su un accompagnamento da cockatil-lounge-music di Duke e due soli (molto belli) di Marquez e Ponty.
Immancabili, come sempre, "Cosmik Debris" e "Farther O'Blivion", uno degli strumentali più diabolicamente intricati mai composti da Zappa, formato da composizioni diverse rimontate in maniera veramente astuta (praticamente la sequenza è: "Greggary Peccary"/assolo di violino su base rock I - VII - VI / "Be-Bop Tango" / "Cucamonga").
Gran finale con il medley "Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge" di quasi 17 minuti, con la ripresa del tema iniziale in forma più lenta e maestosa che conclude con un'incredibile coda con annessa citazione di "Also Sprach Zarathustra".

130 minuti di grandissima musica, semplicemente imperdibile!

Band: FZ (chitarra, voce) * Sal Marquez (tromba, voce) * Jean-Luc Ponty (violino elettrico) * Ian Underwood (clarinetto basso, synth, sax) * Bruce Fowler (trombone) * Ruth Underwood (vibrafono, marimba, timpani, percussioni, ...) * Tom Fowler (basso) * George Duke (piano, organo, rhodes, hammond, clavinet,...) * Ralph Humprey (batteria)

1. Soundcheck & Intro (8.12)
2. Don't You Ever Wash That Thing (7.41)
3. Zomby Woof (6.47)
4. Dupree's Paradise (28.31)
5. Inca Roads (13.33)
6. Cosmik Debris (12.39)
7. Road Ladies (8.48)
8. Farther O'Blivion (15.21)
9. Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge/Genes reprise (16.49)

giovedì 12 giugno 2008

Cacca Dolce Cacca - (breve aneddoto trash di breve vita universitaria)

Eccomi qua, ancora convalescente ma in rapida guarigione. Ne sto approfittando per godermi tonnellate e tonnellate di Musica, di quella che piace a me (per gli aficionados, trattasi del live "Piquantiquesydney" un ormai introvabile doppio cd del buon Frank Zappa registrato a Sydney l' 8 luglio 1973, fantastico!!!)

Pochi minuti fa, durante una breve pausa obbligata, deliberando in tuttà tranquillità nel mio cesso, torna alla mente un simpatico evento capitato alla fine del 1999.

Stavo passando il Capodanno con alcuni amici dell'università nelle alture del cuneese, verso il confine con la Francia, in una amena località turistica, dove uno di loro aveva un vecchio pub/ristorante abbandonato che utilizzava come rifugio dalla stressante vita di città.
Ero arrivato a quella breve vacanza con molte ansie, una cosa parecchio insolita visto il mio carattere, un po' per via degli esami (che non stavo dando) e soprattutto perche ai tempi ero cotto di una ragazza che frequentava il mio corso (non la nominerò, anche se lei intuiva che le morissi dietro).

... beh, che dire, anch'io ho un cuore, anche se a volte non sembra...

Ci voleva proprio una bella vacanza per staccare un po' da tutto e tutti...

Avevamo da poco finito di pranzare quando, come tutti gli esseri umani, mi trovo nell'incombenza di dover espellere residui organici solidi dall'apparato sud del mio corpo... sì, insomma, dovevo andare a cagare, per farla breve...
Fatto sta che, non so ancora oggi per quale motivo, probabilmente l'altura, quella che doveva essere una normale operazione di smaltimento quotidiana, si trasforma in un difficoltoso "parto" col quale dò vita ad un enorme essere marrone apparentemente inanimato ma pieno di energia, visto che sprizzava aroma ovunque, talmente lungo (e tutto d'un pezzo!) che la sua sommità faceva capolino dalla tazza del water.

La creatura si immolava in tutta la sua grandezza; il problema è che non c'era nessun oggetto per farlo andare giù e lo scarico non funzionava, così dovetti chiedere il pronto intervento di alcuni amici prima che l'essere merdifugo avesse la meglio su di noi. Lo stupore per le sue dimensioni era tale che ricordo uno dei miei animarsi prontamente e scattare una memorabile foto dell'esemplare (altro che Robert Capa o Man Ray!!!). Ora, non sono più in contatto con quei ragazzi e non penso nemmeno che sappiano dell'esistenza di questo blog, però sarebbe carino riuscire a rivedere almeno per un istante quella piccola creatura indifesa immortalata subito dopo la nascita...

(perbaquez, que odor!)

Considerando la cagata da un punto di vista metafisico, potrei direi che l'essere raggrumava in sè tutte le mie ansie, tant'è che dopo essermi liberato dall'ingombrante peso, tempo dopo, decisi di farmi avanti con quella ragazza

martedì 10 giugno 2008

... Quella Gelida Manina... (perbaquez, que dolor!)

Pianin pianino, anche la mia povera manina sta tornando alla vita...
Ieri mi hanno tolto i punti, domani dovrei togliermi il bendaggio; devo dire che la situazione sta migliorando in maniera veloce, molto più di quello che temevo, anche se ovviamente per un po' di giorni ancora non potrò nè toccare la chitarra o guidare.
Diciamo che nel casino, qualcosa di positivo si trova sempre; per esempio, non potendo cucinare più di tanto, ho scroccato una settimana di pranzi a casa di mia madre, il che è già una bella soddisfazione. Al momento l'unico grosso inconveniente (a parte il dolore residuo), è che non ho più sensibilità in gran parte del mignolo. Vi garantisco che è una condizione veramente particolare. Infatti, mentr sto scrivendo, uso entrambe le mani, anche per cercare di fare un po' di ginnastica e riabituare quella menomata. Il problema è che tutte le volte che utilizzo il mignolo (e non sono poche), non riesco a capire se sto schiacciando un tasto o meno. Mi hanno garantito che è solo dovuto al trauma e sarà temporaneo... sarà, ma non è comunque bello avere parti del corpo che si divertono a fare cose in barba al tuo cervello che non le percepisce...

venerdì 6 giugno 2008

Renaissance - "Ashes Are Burning" (1973)

Sarà l'effetto degli antibiotici che devo prendere per la mia Povera, Gelida Manina, fatto sta che ultimamente mi è passato per le mani (quella sana), un disco dei Renaissance, intitolato "Ashes Are Burning", del 1973. Ben inteso che non rientra proprio tra i miei preferiti, è un disco molto interessante, secondo me il migliore della loro produzione. Questo gruppo nato alla fine degli anni '60 da innesti di vari gruppi (tipo Yardbirds) fondono folk, arie medievali e prog sinfonico con molta bravura e gusto, dando moltissima importanza alla melodia. Su tutti esce la voce della cantante Annie Halsham, bravissima per timbro ed estensione, che avrà poi una grande carriera come cantante di musical.
Il disco in questione, molto omogeneo e dall'ottimo sound, trasuda influenze di musica classica (soprattutto russa) ma anche più popolare e di facile impatto, con lunghe trattazioni progressive soprattutto nel primo brano "Can You Understand" e nell'ultimo, lungo quasi 12 minuti e che dà il titolo al disco, che vede la partecipazione del chitarrista dei Wishbone Ash, Andy Powell.
Col passare del tempo i Renaissance prendono una virata sempre più forte verso il pop sinfonico, ma senza grandi risultati, anche perchè dal vivo difficilmente riescono a rievocare le maestose ambientazioni musicali realizzate in studio. Si scioglieranno nel 1987.

Tutto sommato è un bel disco e ancora adesso non so perchè mi piaccia così tanto, visto che preferisco gruppi un po' più violenti (Magma, Zappa, Gentle Giant)... Mah, forse devo cambiare gli antibiotici...

martedì 3 giugno 2008

One Hand Band and His Strange Dreams ( I Sogni di M. Van Der Fleecken - parte I°)

Anche questa notte è passata indenne. A parte il dolore sommo che alberga nella mano e il fatto di sentirmi un po' indolenzito ovunque, tutto sommato non sto malaccio.
Alcuni dicono che i sogni sono premonitori di eventi futuri... sinceramente non ho mai verificato la cosa, però devo dire che qualche giorno fa ho fatto un sogno veramente strano, rispetto a quelli che faccio solitamente, chissà che non presagisse il mio incidente.

Mi trovavo nel giardino di casa, con mia madre e mio fratello che, differentemente dalla realtà era un ragazzo autistico. Io avevo un'amante, bionda, di Milano, dalla quale dovevo andare, però non volevo essere scoperto, così con una banale scusa, decido di portarmi appresso mio fratello...
Fatto sta che la scena seguente vede la bionda che viene montata da un cane, un dalmata bianco con un paio di chiazze marroni, aiutato da uno sconosciuto (?!) e, subito dopo, mi ritrovo che sto facendo sesso con lei, mentre mio fratello, che ricordo era autistico, felice come una pasqua, si sveste e cerca di sodomizzarmi!!!

Mi sono svegliato di colpo con un vago dolore al fondoschiena. E' stata una sensazione inquietante, soprattutto per via del fratello autistico che cerca di... vabbè avete capito. E poi, che cavolo centra il dalmata????

Mi sono state date le interpretazioni più suggestive, dal fatto che qualcuno sta cercando di fregarmi, alle amenità sessuali più strampalate. Detto che la mia vita sessuale è ok, che non mi piacciono i dalmata e che non ho la più pallida idea di chi voglia fregarmi (cosa poi, non si sa), ho cercato sulla cabala eventuali numeri da giocare, anche se è una cosa che non faccio mai, però visto il sogno così bizzarro non si sa mai.
Tuttavia non ho trovato a che numero corrisponde il "sodomita", il "cane che monta"
, "lo sconosciuto che aiuta il cane che monta", "il fratello autistico (pure sodomita)", ho trovato solo l'amante bionda, Milano e altre cosette, però un po' differenti da quello che cercavo io.

I numeri non sono ancora usciti.

lunedì 2 giugno 2008

Lettera Aperta A...

Caaaro direttore M. Van Der Fleecken,

Che dire? Lo so, sono stato un po' lontano dal blog, in questo periodo. Non è che non sia successo niente, è che non avevo molta ispirazione, tale da scrivere qualcosa...

Effettivamente ne ho approfittato molto per dedicarmi ad alcuni progetti, alcuni veramente monumentali dei quali parlerò forse un domani... altri, invece molto più frivoli, come ad esempio un concorso internazionale di composizione, bandito dall'Oplab, l'orchestra laboratorio biellese, oppure il riversamento (non conosco il termine corretto in italiamo) di tutta la mia collezione di vinili su pc, grazie ad un simpatico acquisto di qualche giorno fa.

Infatti, grazie ai pochi euriiii che avevo messo da parte, mi sono regalato, come compleanno, un bel giradischi della Numark, con cavo usb per poter riversare i dischi sul computer, e così ne ho approfittato per approfondire l'ascolto, in particolare, di Elvis, Beatles e oscura musica beat francese, che sinceramenbte non mi avevano mai affascinato più di tanto, ma poi ho in parte riconsiderato.
Se vi interessa posso dirvi che, per me, il miglior disco dei Beatles è il White Album, quello doppio del 1968, con "Back in The USSR", "While my Guitar Gently Weeps", "Martha",.... (chi volesse aprire un dibattito sull'argomento è sempre ben accetto).

Nel frattempo mi è giunta una coopia del promo di "Silhouette", lo spettacolo teatrale del quale faccio parte in veste di Futurorchestrale e che presto tornerà in scena con nuove date.

Spero vivamente di esserci anche io, visto che proprio oggi, durante una breve seduta di caccia aracnofobicus-gigantis, nel sottotetto, ho avuto un piccolo imprevisto, a causa del quale, cadendo dalle scale sono finito con una mano nel bel mezzo di una serie di quadri, appoggiati sul muro, sfondando il vetro e tranciandomi malamente una mano. Fortunatamente il vetro non ha beccato nè l'arteria nè i tendini, e grazie ad Ambra che mi ha accompagnato velocemente al pronto soccorso, infrangendo tutte le norme del Codice Stradale mai inventate, mi hanno ricucito in fretta e, quanto meno, l'altra mano la posso usare tranquillamente.

non so per quanto ne avrò ancora, TUTTAVIA, resta inteso che:
- i quadri, che già facevano cagare di loro (trattasi di quelle inutili stampe senza alcun valore di auto d'epoca disegnate a mano) e che albergavano inutilmente in soffitta in attesa di essere defenestrate, verranno al più presto giustiziati senza nemmeno un processo sommario, a meno che, qualcuno di voi, impietositosi ne voglia qualcuno, magari quello con la mia personale dedica autografata col sangue...

- l'aracnoide, sopravvissuto al primo tentativo, verrà espulso immediatamente dalla casa (appena lo trovo) e , se verrà visto ancora aggirarsi nei dintorni nonostante tutti i divieti, sarà punito fisicamente e il suo corpo portato in piazza alla mercè di tutti come monito per aver osato sfidare la mia legge.

.... beh, mi rendo conto che gli antibiotici ormasi stanno avendo il sopravvento sul mio già-abbastabnza-provato cervello, ma la prego Direttore, cerchi di capirmi, in fondo mi sono solo fatto male da solo e come un pirla, pure...

(ahi, ahi, perbaquez, que dolor!!!!)

In fede,
Giulio "Munckaarp" Pedrana

P.S. sono talmente rintronato dal dolore, che stavo per postare questa lettera nel blog di un altro!!! (ahi, ahi, perbaquez, que dolor!!!!)