giovedì 7 agosto 2008

Scusi, vorrei mezzo chilo di Rock con Crauti, però tagliato fine fine, che devo digerirlo con calma....

Giornata piuttosto tranquilla, quella di oggi. Così ne sto approfittando per ascoltare un po' di roba nuova che mi è arrivata ultimamente da aggiungere al negozio. Trattasi soprattutto di un lotto di una ventina di dischi tedeschi, di puro rock tedesco anni'70, con alcune gemme e tante novità che non avevo mai sentito nominare.

Così ho cominciato dalla sperimentazione totalmente libera dei NEU!, un duo formato nel 1971 da due membri dei più famosi Kraftwerk (Klaus Dinger e Michael Rother) e considerato uno dei gruppi culto dell'area rock tedesca. La loro musica, minimalista, ossessiva, con innovativi spunti di musica elettronica pre-new age e fortemente legata alla musica contemporanea (Stockhausen), ha dato un'importante impulso alla scena rock tedesca, dando vita da lì a poco , a quello che sarebbe stato ribattezzato "kraut-rock", espressione tipica del movimento musicale tedesco, di cui Amon Duul, Can, Ash Ra Temple e Kraftwerk ne erano il nucleo fondamentale.

Disco consigliato: NEU! (1972)

Un'altra formazione che ha attirato in maniera malsana la mia attenzione, sono i FLOH DE COLOGNE, uno sparuto gruppo di artisti guidati dal cantante Gerd Vollschon, la cui musica si potrebbe definirla una sorta di folk d'avanguardia, rock totalmente libero e sperimentazione free.
Purtroppo, qui, a farla da padrona sono i testi. Dico purtroppo, perchè io, di tedesco, non ci capisco praticamente una mazza, se non alcune parole, per cui non posso raccontarvi quello che cantano... Mi sono però documentato e ho scoperto che erano un gruppo totalmente anarchico, politicamente e socialmente impegnato (come molti gruppi rock tedeschi, molto sensibili alla realtà della loro nazione). Insomma un gruppo di protesta sociale, totalmente libero da ogni schema. Per certi versi li si potrebbe accostare a Country Joe o agli Henry Cow.
Per il momento vi posso consigliare, per pura curiosità due dischi, "Vietnam" (il loro primo lavoro, del 1968) e "Lucky Striek", un disco doppio, dal vivo del 1972

Ultimo disco per oggi, un classico... "Autobahn", dei Kraftwerk, del 1974. Non sono mai stato un loro fan sfegatato, però devo dire che questo, assieme ai loro primi lavori è un disco veramente affascinante e ipnotico, che dimostra una grande maestria nell'uso della tecnologia applicata alla musica. I Kraftwerk, meticolosi interpreti della loro realtà urbana, in questo mitico disco, avevano applicato gli studi sulle sonorità a un tema molto comune a tutti: "Autobahn" è infatti la descrizione in musica di un viaggio in autostrada. Mentre gli strumenti riproducono ritmi e rumori di una corsa in macchina, una voce ipnotica canta: "Viaggiamo Sull' Autostrada / Di Fronte A Noi Un'Ampia Vallata / La Corsia E' Una Striscia Grigia / Ora Accendiamo La Radio / Dall' Altoparlante Si Sente: / " Viaggiamo Sull' Autostrada / La Corsia E' Una Striscia Grigia ..." etc, etc, etc...

Ovviamente la traduzione me la sono andata a cercare, comunque ... gran bel disco!

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