martedì 30 giugno 2009

Ah Tom... Se un Giorno Diventerai Ricco e Famoso, Vedi di Ricordarti di Me (I Sogni di M. Van Der Fleecken - III°parte)

Stamattina, intorno alle 6 e 09, stavo sognando un film, che non esiste. So di preciso l'ora perchè è stato bruscamente interrotto da Smog, che miagolava per entrare, tanto che mi ha svegliato bruscamente e l' ho dimenticato quasi tutto se non alcuni spezzoni...
Ho sognato che Ambra ed io stavamo guardando un film, ma ovviamente, allo stesso tempo vi eravamo pure dentro. Era ad episodi. Me ne ricordo solo uno e mezzo.
Nel primo c'erano Tom Cruise, una ragazza e Walter Matthau. Si trovavano nel cortile di una scuola di una grande città. Era una sera di inverno, ma non faceva molto freddo.
Ricordo solo che Matthau era un insegnante di matematica o latino ed era una brava persona ma, non so più perchè, ad un certo punto sbarellava e cercava di uccidere Tom Cruise (che forse faceva il poliziotto). Gli sparò 4 colpi di pistola, che bucarono il giubbotto di TC, che però non si era fatto nulla anzi, se lo tolse e con sguardo ammirato vide che i quattro buchi dei proiettili avevano creato un disegno geometrico perfetto.
Poi mi sembra che TC sparò anche lui a WM e lo ammazzò.

Vabbè...

L'altro invece, che ricordo molto bene, era ambientato nella Francia della Rivoluzione, proprio nei giorni seguenti alla decapitazione del re e della regina. C'erano Meryl Streep, Tom Cruise e il cattivo di Harry Potter, quello che assomiglia a Renato Zero.
Com'è che si chiama 'sto qua??? Pratus Protus? Vilius Zurius??? come cazzo si chiama quest'attore??? comunque...

Meryl Streep era la Regina di Francia, si trovava in un letto del castello di Tom Cruise, che era un ricchissimo nobile, scampato alla ghigliottina.
La particolarità era che T.C. aveva un bellissimo vestito rosso, lungo, ornato di ori e pietre, ma non era sfarzoso e patacca, era proprio un bellissimo vestito, dal taglio vagamente orientale, con la chiusura a bottoni fin sul collo, senza colletto.
Il suo castello, o meglio, le stanze in cui era ambientato l'episodio, avevano i soffitti molto bassi, i muri in marmo bianco, con ampie decorazioni di pietre dure nere bianche e rosse (tipo vesuviana, opali, quarzi...), anche sul soffitto.
La cosa strana del sogno era che Meryl Streep (la regina) era stata decapitata ma, non si sa come, giorni dopo era stata probabilmente salvata (e ricucita?) e si trovava nel letto del castello di T.C. e chiedeva continuamente del figlio che portava in grembo prima di essere de-testata .
Allora Tom Cruise, prese un libro e lo portò nella stanza dove c'era M.Streep.
Era un libro storico, sugli avvenimenti della Rivoluzione Francese (anche se loro stessi vivevano in quell epoca!) e, sfogliandolo e cercando notizie sui giorni seguenti all'uccisione dei re, scoprì che il figlio della regina nacque tre o quattro giorni dopo la sua decapitazione.
E quindi cercavano di capire dove potesse essere. La cosa un po' inquietante di quell'episodio era che il colore bianco delle stanze era veramente acciecante (un po' tipo la scena finale di 2001, Odissea Nello Spazio...) e che le inquadrature zoommavano su Meryl Streep, molto velocemente avanti e indietro in continuo mentre, quando veniva inquadrato Tom Cruise, ogni volta, la camera faceva lo scroll del vestito partendo sempre dai piedi e, lentamente, saliva fino ad inquadrargli il viso.
In più (e questo era veramente l'aspetto inquietante) c'era una musica fatta di grandi bordoni di sottofondo di violoncelli, che tenevano delle lunghe note molto basse, ma non smettevano mai, la musica era continua e molto pesante, dava veramente molta angoscia, nonostante apparentemente non fosse certo un film horror... tanto che ricordo perfettamente che mentre lo stavamo guardando, mi giro verso Ambra e le dico: "cazzo, questo è veramente angosciante!"...
C'era anche un'altra cosa.... Tom Cruise, non aveva il suo solito sguardo da belloccio, cioè, era si bello e ben truccato, ma aveva uno sguardo sinistro, come se lui sapesse perfettamente dove si trovase il figlio della regina.
Poi, all'improvviso, in fondo alle stanze del castello, viene inquadrato il cattivo di Harry Potter, che ovviamente lì non interpretava quel personaggio, ma sicuramente, uno molto importante all'interno della storia.

Ma non lo sapremo mai... (per colpa di Smog)

sabato 27 giugno 2009

Io e William Parker (dubbi e considerazioni sull'abbigliamento nel free-jazz e dintorni)

Ieri sera ho potuto assistere alla serata piovosa dello spettacolo dei 20 artisti (per lo più giovani ed innocenti ragazzi, a parte un paio di "delinquenti" che ben conoscevo) guidati dal contrabbassista William Parker nella serata conclusiva del workshop tenuto qua da noi questa settimana.

Non mi dilungherò molto sullo spettacolo in sè, visto che, avendo raggruppato ragazzi provenienti da diversi generi musicali, chi con conoscenze tecniche e musicali avanzate e chi no, il nostro amico WP, ha probabilmente cercato di trasmettere in maniera molto semplice l'aspetto sociale della musica, quello del suonare insieme, imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare gli altri, utilizzando strutture piuttosto semplici, a volte decisamente orecchiabili, in modo da poter far suonare tutti insieme senza grossi problemi.

Finito lo spettacolo, Mr. Parker (che è un importante esponente della scena free newyorkese), viene diretto verso il Jazz Club di Biella per concludere la serata in musica, per farlo esibire in un breve set da solo col suo contrabbasso.
Segue, all'interno del locale, una sua lunghetta introduzione sul come e perchè abbia iniziato a suonare il contrabbasso, raccontata un po' all'americana, cioè usando diverse metafore a metà tra l'hippie e il filosofico/mistico, probabilmente condendola anche con un po' con altre immagini, certo molto evocative ma anche un po' noiose, dopodichè inizia il suo breve set in solitario, non prima di aver annunciato che il primo brano che avrebbe suonato era una sua composizione del 1972.

E inizia a suonare....

Oh, state tranquilli, non era un cane, eh... suonava eccome. Il problema è che, trattandosi di free-jazz, ovvero musica totalmente improvvisata, sai quando inizia, ma non sai quando finisce, nè tantomeno cosa può succedere durante. E non aspettarti certo troppi appigli (riff, vaghe melodie orecchiabili,...), perchè è free-jazz di quello vero.
Fatto sta che i minuti passano.... 5, 10, 20, 35 .... mentre WP continua imperterrito a sviolinare il suo contrabbasso, comincio a chiedermi: "non è che il pezzo è del 1972 e dura trentasette anni? no, perchè non finisce più, cazzo!!!"

Ora, chi mi conosce sa che sono solito ascoltare le cose più assurde, robe che hanno durate ben superiori all'improvisazione (intitolata tra l'altro "Cathedral of Light") del nostro amico, ma ascoltare un contrabbassista solo, che fa del free-jazz estremamente esasperato all'inverosimile e non smette di suonare mai, dopo che aveva fatto un'introduzione lunga come la Quaresima, mette a dura prova anche i più resistenti.
Il bello è che il pezzo non era poi male. Oddio, era più che altro un continuo, incessante uso di soli armonici, suonati ovunque sulla tastiera del contrabbasso e nelle posizioni più assurde.
Per carità, bravo eh, però c'è stato un momento nel quale non ce la facevo più, volevo che si fermasse, volevo quasi sparargli o pregarlo in ginocchio perchè la smettesse, mentre intorno a me, tutti gli altri (non ho mai visto a Biella così tanti appassionati di free-jazz in delirio come ieri, e sono tutt'ora convinto che fossero in estasi solo per il suo vestito, del quale tra l'altro non ho ancora parlato), continuavano a muovere il capo su e giù, con fare sicuro, quasi riuscissero a sentire un bel ritmo in 4/4, che ovviamente non c'era per nulla, godendo come dei forsennati solo perchè faceva armonici con ogni parte del corpo, ci mancava solo li facesse con i peli del culo...

Insomma, dopo forse un'ora la sua stramaledetta Cathedral Of Light, terminava con uno scroscio di applausi che mi ha ridestato dal torpore profondo, mentre asciugandomi velocemente la bavetta applaudivo annuendo, con la tipica faccia orgogliosa di quello che dice "ehhh, io c'ero!!"

Seguono poi due FORTUNATAMENTE brevi improvvisazioni molto più tradizionali, sempre free, ma decisamente più ortodosse. In realtà erano due walking blues in 3/4 piuttosto ripetitivi e monotoni, con il quale l'amico W.Parker pone fine al suo "breve set" biellese, chiamando a raccolta i numerosi allievi del workshop, per una mega jam finale.
E anche qua un' altra sorpresa. Sapendo che i ragazzi che salivano sul palco a grappoli per suonare con lui, a parte un paio, non avevano una gran dimestichezza col jazz, figuriamoci col free-jazz, ho pensato: "beh, è un contrabbassista di gran esperienza, sa come funzionano le cose, sa come vanno le jam... li coinvolgerà sicuramente in un blues chilometrico che durerà tutta la notte, tanto il blues tutti lo possono (e lo devono) suonare, ed è comunque sempre una bella palestra."
E invece no. Ripercorrendo il solco tracciato dalla sua ormai celeberrima Cathedral Of Light (ecchedduballe...), inizia ad improvvisare liberamente aspettando che i ragazzi lo seguano a ruota.Ma ahimè, com'era piuttosto inevitabile, i ragazzi si lanciano senza paracadute, ognuno un po' per i cazzi suoi, senza minimamente ascoltare cosa facesse l'altro... insomma, la jam si trasforma in un gran bordello d'altri tempi.
Vabbè, sono comunque esperienze da fare, tuttavia, considerando che erano le tre di notte, il volume superarava ampiamente i 78 db (hahahah, non ho usato i 78 db a caso, ovviamente) e che il mio cervello era stato ampiamente devastato dalla Cattedrale di Luce, ce ne siamo andati a nanna, alzando i tacchi velocemente, come del resto stavano facendo già in molti.

P.S. ho dimenticato di parlarvi del vestito. purtroppo non ho foto da mostrarvi, ma immaginatevi un bel completino MOLTO sgargiante, di quelli che nemmeno i tedeschi in vacanza osano mettere (e il termine "MOLTO sgargiante" vuol dire proprio MOLTO MA MOLTO), con motivi magari disegnati da un fan di Escher dopo un'overdose di LSD, poi immaginatevi pure un bel cappellino ad hoc, e andate in giro mettendo in ogni frase un "yeah, man!" oppure un "hey, you know".... ecco, ora potete dire di essere dei veri improvvisatori di free-jazz americani.

Insomma, la morale è questa: io non amo il free-jazz (è questo lo si era capito), anche se ho potuto apprezzare diversi concerti di questo genere, tenuti da altri artisti, che mi hanno saputo trasmettere veramente grandi emozioni.

Tuttavia, ho notato che:
se uno si veste in maniera stravagante (e WP decisamente lo era), magari è straniero (che fa sempre figo), racconta di come si suona utilizzando fantasiose immagini (tipicamente americane, e nel tipico slang americano) quali alci, indiani, grotte buie, cime tempestose, insegnanti sciamani, e amenità simili, riesce ad ipnotizzare la platea che, dapprima lo deride ironicamente per il vestito che indossa, poi cade letteralmente ai suoi piedi.
Qualsiasi cosa lui dica, per loro è bella e fa ridere (anche se pochi capiscono l'inglese) e, automaticamente, lui guadagna un bonus, che gli dà il diritto e la tranquillità di eseguire qualsiasi cosa gli passi per la testa perchè sa che tanto, essendo improvvisata, nessuno potrà poi reclamare per non aver sentito standard, l'importante è suonarla bene, non importa cosa, importa come.

La mia vuole essere ovviamente una provocazione, so benissimo, cosa c'è dietro il free-jazz, conosco diversi musicisti che praticano l'improvvisazione libera in maniera totale e mi hanno abbondantemente spiegato parecchie cose in proposito, è che a volte, non capisci se quelli che hai di fronte ci sono o ci fanno, cioè se si trincerano volutamente dietro un alone di borioso carisma per poter suonare il cazzo che gli pare, come gli pare e se, la cosa ti è piacuta ok, ma se non ti ha trasmesso un bel cazzo di niente, si giustificano con le classiche frasi: ehhh, ma questo è free, devi aprirti, devi liberarti....

oh, io se volete apro le gabbie e libero i cani, eh... basta chiedere.

giovedì 25 giugno 2009

Eventi - William Parker Workshop performance


WILLIAM PARKER - Workshop

Palazzo Cisterna, Biella Piazzo (BI) - venerdi 26 giougno - ore 22

Spettacolo multidisciplinare compostoe e diretto dal contrabbassista e compositore William Parker, esponente della scena creativa e free newyorkese. Un ensemble di 20 artisti sarà condotto per la realizzazione di una performance creativa di musica, arte, danza e video.

lunedì 22 giugno 2009

Frank Zappa - Bongo Fury (1975)

Uno dei tanti dischi massacrati dalla critica (e anche un po' dai suoi stessi fans). Eppure questo disco è a suo modo unico, nella sterminata produzione zappiana, per diversi motivi:

Innanzitutto, è un disco, in parte, dal vivo (registrato nel New Mexico nel maggio del '75), ma dura solo una quarantina di minuti, e la band, penultima incarnazione dei Mothers Of Invention, rappresenta lo spartitraffico tra lo Zappa dei primi anni '70 e quello verrà di lì a poco, cioè con un sound decisamente più orientato al rock (seppur sempre nelò suo tipico stile).

A fianco dei fidati Bruce Fowler (trombone), George Duke (tastiere), Napoleon Murphy Brock (sax), e Tom Fowler al basso, compaiono il giovane Terry Bozzio alla batteria, marcatamente più moderno e "cattivo" rispetto ai primi batteristi, leggermente più orientati al jazz (Ralph Humprey, Sly Dunbar e in parte anche Chester Thompson, che aveva da poco raggiunto i Weather Report) e Danny Walley, alla slide, che offre il suo contributo portando una forte vena blues all'interno del repertorio.

In mezzo, oltre a Frank, arriva Captain Beefheart, a sconquassare la ferrea organizzazione zappiana, con il suo modo completamente atipico e stralunato di vivere la vita on the road.

Anche il repertorio cambia, soprattutto in funzione dello stesso Beefheart, per il quale Frank porta sul palco diversi brani scritti appositamente per lui, oltre ad alcuni testi bizzarri dello stesso cantante/sassofonista.

Il disco risente inevitabilmente di questi stravolgimenti, uniti al fatto che nel disco, sono presenti pure un paio di brani in studio ("Cucamonga", complicata composizione dedicata agli anni giovanili di Zappa allo Studio Z di Cucamonga, e "200 Years Old" lungo blues, per la ricorrenza della nascita degli Stati Uniti). In più, oltre al fatto che dura relativamente poco, grande spazio viene (giustamente) dedicato ai nuovi brani, scritti appositamente per questo mini tour (esclusivamente negli USA), che si svolge nell'arco di un mesetto.

Musicalmente però, è un disco molto interessant, proprio a causa delle suo sound atipiche, per via della band.

Così oltre alla mitica "Muffin Man", che diverrà negli anni uno dei cavalli di battaglia di Zappa nelle esibizioni live (che contiene uno dei più brillanti assoli di chitarra di Frank), arrivano nuove composizioni, come "Debra Kadabra", sorta di omaggio ai film horror di serie B (e anche C) che sia Beefheart che Zappa adoravano, oppure "Poofter's Froth Wyoming Plans Ahead" canzone in puro stile cowboy e come spesso caratterizzata da spunti polemici verso la politica degli USA nell'imminenza del bicentenario della propria nascita.

Il brano più lungo del disco (oltre 11 minuti) è "Advance Romance", canzone blues/rock cantata da N.M.Brock, con lunghi assoli di Walley, Beefheart (all' armonica) e di Zappa, che introduce per la prima volta il personaggio "Bobby dalla testa-a-patata", incontrato surante la sua breve permanenza nel carcere si Sn Ber'dino e che avrebbe avuto poi degna commemorazione nell'opera tripla "Thing-Fish", dove Bobby, sarebbe diventato una monaca bambinaia, "Sorella Testa-a-Patata Bobby Brown" con le labbra come un becco d'oca.

Purtroppo la brevità del disco, le stramberia incontrollabile di Beefheart e i brani troppo specifici, ne hanno fatto un album poco amato, se non proprio dai fans più viscerali, ed è un peccato perchè è a suo modo un disco importante, anche perchè oltre ad essere l'unica rappresentazione della collaborazione tra Zappa e Beefheart, amici sin dai tempi dell'infanzia, il tour dal quala questo disco nasce, offriva un interessantissimo repertorio, tra cui, incredibili versioni di "A Pound For A Brown" (proprio grazie all'apporto di Terry Bozzio), vecchie hit riarrangiate in maniera nuova come, "Let's Make The Water Turn Black" o "I'm Not Satisfied" oltre a esecuzioni rarissime come la famorsa "Apostrophe", che nell'omonimo disco vedeva la partecipazione di Jack Bruce (ex-Cream) al basso.

Disco particolare, forse un po' ostico, ma sicuramente da riascoltare.

BONGO FURY (1975)

Band: Terry Bozzio - batteria / Napoleon Murphy Brock - sassofono, voce / Captain Beefheart - armonica, arpa, voce / George Duke - sintetizzatore, voce / Bruce Fowler - trombone / Tom Fowler - basso / *Chester Thompson - batteria / Denny Walley - voce, chitarra / Frank Zappa - chitarra, sintetizzatore, voce

* = solo nei brani in studio

1. Debra Kadabra - 3:54 - (live)

2. Carolina Hard-Core Ecstasy - 5:59 - (live)

3. Sam With the Showing Scalp Flat Top - 2:51 - (live) (Don Van Vliet)

4. Poofter's Froth Wyoming Plans Ahead - 3:03 - (live)

5. 200 Years Old - 4:32

6. Cucamonga - 2:24

7. Advance Romance - 11:17 - (live)

8. Man With the Woman Head - 1:28 - (live) (Don Van Vliet)

9. Muffin Man - 5:34 - (live)

Il Misterioso Sottobosco della Lingua Italiana (post inutile del lunedì mattina)

Ci sono parole, ufficialmente sdoganate dai più attendibili dizionari, decisamente poco usate oppure dal significato sconosciuto ai più. Ma non ci occuperemo di quelle, oggi. Anzi ci occuperemo di un termine talmente noto, usato ed abusato, da non poter avere dubbi sul significato...

ma è proprio così?

la parola che nel corso del tempo mi ha un tantino destabilizzato, è: "INTERESSANTE"

O meglio, non è tanto il significato intrinseco del termine a rendermi così dubbioso, ma sono quelli secondari, più reconditi, che senti usare da un interlocutore a proposito di un argomento, un evento, o qualcosa di generico.
Secondo voi, quando sentite dare come giudizio, opinione... da una o più persone "Interessante!" cosa intede realmente dire:"

a) che gli interessa davvero

b) non ha idea di come esprimersi, quindi buttà lì un generico "interessante!" , che funziona sempre

c) usa un modo garbato per dirvi che di quella tal cosa non gliene frega una mazza? e che magari gli fa pure cagare?

Magari, dal tono di voce usato, lo si può capire, se era detto sinceramente o se c'era dell'ironia ma, se la risposta viene data per iscritto? e senza un minimo di punteggiatura che possa far capire qualcosa?

boh...

però, che post interessante questo!

HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

giovedì 18 giugno 2009

Le Curiose Abitudini Notturne di Ambra

Voi ci credete nella sfiga e cose simili? Io, no. Secondo me ognuno è artefice del proprio destino; però dopo stanotte ho avuto, seppur per pochi momenti, qualche dubbio.

Se avete letto il post precedente, avrete visto che ho chiaramente scritto che Ambra ormai non sviene più, tra l'altro neanche quando va a fare il prelievo del sangue, cosa che invece, in passato, era abbastanza normale.
Non l'avessi mai detto...

Ieri sera torno a casa verso mezzanotte, dopo una prova con il trio Rouge Et Noir (per i più confidenti, rinominato da me, Trio Bollengo, visto che esegue suite del compositore francese Bolling e che mi aveva commissionato dei brani apposta per loro).
Comunque, arrivo a casa, saluto Ambra e mi metto al pc, intanto per mettere a posto alcune partiture, poi aspettavo una telefonata (che, tra l'altro non è arrivata...)
Dopo un po' sento che Ambra se ne va in bagno per espletare alcune classiche funzioni rettali molto odorose, per le quali è consigliabile girare al largo; dopo poco però, la sento invocare stranamente il mio nome in maniera un po' sofferente, per cui mi precipito in bagno e, invece di trovarla nella classica posizione defecatoria, me la ritrovo sdraiata per terra, seppur ancora cosciente...
in una frazione di secondo penso: "beh... strano modo di cagare, hai..."

Poi vedo la sbirulite agli occhi di chi sta per svenire e difatti, ciao ciao Ambra.
Come ho già detto nel post precedente, non è che mi preoccupi in sè l'accaduto, però nel cuore della notte, da solo in casa, e col gatto che miagola perchè, tanto per cambiare, ha fame, non ero proprio tranquillissimo.
Ci metto un po' a farla rinvenire, però ce la faccio, ovviamente senza riuscire ad evitare che lei si metta strillare come fa tutte le volte che si riprende.
Non abbiamo ancora capito perchè lei urli, forse perchè non respira, ma in realtà non lo sa nemmeno lei. (forse è solo pazza, hahahahah)
Però i vicini di casa sono stati veramente gentili, infatti hanno accuratamente evitato di chiamare la polizia, nonostante le urla facilmente audibili, nel silenzio della notte.
Ormai però avevo perso il sonno e comunque preferivo vegliare su Ambra, che dopo un bel po' è riuscita a tornare a letto. Non era poi niente di grave, solo un calo di pressione, però magari un controllino lo faremo lo stesso.
(Anche se la cosa mi turba, visto che anni fa, dopo un prelievo del sangue, svenì in un bar e il gestore chiamò un po' affrettatamente il pronto soccorso, tra l'altro lamentandosi con noi perchè la gente andava via dal bar... IDIOTA!!!! poi ci si lamenta che c'è la crisi... per forza! se sei un cretino, te lo meriti... Il problema fu che all'ospedale la tennero in osservazione per più di 8 ore mandandola nei reparti più assurdi, tipo geriatria! capisco il reparto neurologico, ma geriatria! vabbè... ok, non ha più vent'anni, Ambra, però...)

'Nsomma, fatto sta che me ne sono andato a letto dopo le quattro, tra l'altro con Smog che ha pensato bene di svegliarmi alle 5 e mezza per la solita dose di crocchette al salmone e non so più cosa.
Smog che, proprio mentre vi scrivo, è stravaccato sulla mia poltrona e ronfa beatamente.

Beato lui...

martedì 16 giugno 2009

Biciclette Quasi Assassine, Svenimenti Collettivi, Finti Stupratori... Insomma, Una Notte Come Tante Altre

Questo post è dedicato, in particolare all'amica A. che ho sentito giusto ieri su skype e che saluto e abbraccio caramente.

Ieri sera, chiacchierando con Ambra nel caldo silenzio della notte, mi ritorna in mente un curioso aneddoto, capitatoci alcuni anni fa, se non sbaglio nel 2003 o 2004. A dire il vero più che curioso direi comico, benchè l'antefatto sia invece stato decisamente cruento.

Un nostro amico di vecchia data, che per privacy chiameremo Hoover-Kraft, oltre ad essere un tastierista appassionato di musica, è pure un inventore geniale, dal suo antro/laboratorio escono fior fior di macchine e prototipi realizzati a mano e molto interessanti. Uno di questi è una bicicletta che si guida da sdraiati, con il manubrio praticamente sotto il culo, ma veramente comoda. Infatti l'aveva costruita così per risolvere problemi alla schiena. Nel biellese e non solo, ormai tutti lo vedono passare, specie nei week-end, in un misto di curiosità e derisione. Ma a lui non frega, giustamente, niente.
Purtroppo però, un giorno, va a farsi un giro con una mountain-bike normale che a seguito di un cedimento strutturale lo fa cadere rovinosamente procurandogli un trauma pazzesco.
Seguono ricovero urgente in elicottero, coma, mesi d'ospedale, cure di riabilitazione. Insomma, se l'è cavata per un pelo...

Fatto sta che dopo un po' di tempo, visto che sapevo fosse già a casa e stava pian pianin riprendendosi, ma ci sentivamo solo per telefono, decidiamo insieme di andare nel nostro solito pub (la mitica Bohème).

NOTA IMPORTANTE AI FINI DELLA COMPRENSIONE:
1) il nostro amico Hoover-Kraft, in seguito all'incidente, avendo sbattuto la faccia, lo avevano operato, mettendogli pure un po' di placche qua e là, aveva difficoltà a aprire la bocca e parlare e aveva ancora un grosso ematoma sul lato sinistro. Diciamo, in sostanza, che non era proprio un gran bel vedere.

2) Ambra è facilmente impressionabile da cose o persone un po' splatter, tanto per intenderci

3) io odio i temporali (anche a seguito di un bislacco avvenimento che racconterò poi)

Ore 21, circa. Io e Ambra lo andiamo a raccattare a casa sua, poco fuori Biella per poi andare insieme alla Bohème. Era luglio o agosto, e stava per arrivare uno di quei bei temporali estivi.
Lo aspetto qualche minuto sottocasa, poi lo vedo arrivare. Scendo dalla macchina per andargli incontro. Ambra, temendo già il peggio mi chiede:
A: "com'è messo?"
G: " ehh, 'nsomma..., è un po' tutto viola..."
A: "ah... allora è meglio che non scenda, io..."

Saluto Hoover-Kraft, saliamo in macchina e cominciamo il viaggio. Tenete conto che Ambra, essendo moooolto impressionabile, lo saluta sì, ma non si gira minimamente per non rischiare di svenire. Dopo pochi minuti (forse al massimo due) di conversazione con il nostro amico, Ambra, seduta al mio fianco, senza neanche guardarmi, con una voce quasi soave, dice: "IO SVENGO...." e ovviamente lo fa proprio mentre sta per scatenarsi un forte temporale.
Eh, certo. Lei non lo aveva visto il nostro amico, ma si era immaginata tutto...
Vedendo i suoi occhi sbiruli dirigersi verso nuove direzioni, accosto subito l'auto.

Mi è capitato diverse volte di veder svenire Ambra e doverla rianimare, per cui non sono molto preoccupato, lo sono di più per il temporale, decisamente molto violento. Cerco comunque un po' d'aiuto da parte del nostro amico Hoover-Kraft, che però risente ancora dell'incidente, non riesce a parlare molto bene, fa fatica anche a muoversi, per cui non è che mi possa dare una gran mano. In più, quando uno è svenuto, è proprio come un peso morto, eravamo in macchina, aveva ancora le cinture di sicurezza e svenendo, si accascia su di me, impedendomi di muovermi.
Insomma era un gran casino. io che cercavo di muovermi, lei svenuta e Hoover-Kraft che non poteva fare nulla se non assistermi spiritualmente.

Segue dialogo concitato (ricordate che Hoover, parlava e si muoveva molto lentamente, visto i problemi alla faccia)

G: eh, Hoover, sono incastrato! aiutami...
H: mah.. Giulio.... non riesco quasi a muovermi nè a parlare...
A: ... ... ... ... ... ...
G: Dài! scendi! prendi dell'acqua!
H: mah.. aspetta ...
G: porc... quanto pesa! dài sdraiamola sui sedili!
H: mah... aspetta... io...
G: dài! bagnale la fronte mentre io le tengo le gambe!
H: si aspetta però... faccio fatica...

Così, nonostante la grandine che comincia ad abbattersi du di noi, esco dalla macchina, vado dall'altra parte, apro la portiera e riesco finalmente a sdraiare Ambra sui due sedili, tenendole in alto le gambe, per farla rinvenire, mentre Hoover-Kraft, prendendo l'acqua dal generoso cielo, le bagna le guance per rinfrescarla.

Ora, immaginatevi la scena. Siamo in un centro abitato, di sera. Dall'auto, si vedono spuntare due gambe all'aria, con uno in mezzo (come in una scena di sesso), con un altro vicino alla faccia di lei... sembravamo una banda di strupratori assatanati...
il bello è che Ambra, non solo c'ha messo un bel po' a rinsavire, ma riprendendosi, si è messa pure a urlare, perchè quand'era incosciente non respirava! Quindi sembrava veramente che stessimo stuprando qualcuna! Da un lato ero preoccupato per il temporale, e dall'altro temevo che qualcuno passando di lì, chiamasse la polizia...

Segue dialogo del rinsavimento:
A: AAAAHHHH !!! AHHHH !!! AAAAHHHH !!!!
G: cazzo strilli! sei pazza?!?! Ambra!! Oh! non urlare! che sembra che ti stiamo violentando!!!
H: hehe hehe hehe (immaginatevi però una risata affticata e lenta)
G: Ambra!!! Ooh! guarda che sei sveglia!!! siamo in paese!!! non urlare cazzo !!!!
A: AHHHH !!! AHHHH !!! AAAHH!!
G: cazzo! qua se ci sentono, chiamano la polizia!
H: hehe hehe hehe

Effettivamente era una scena veramente comica con me, che mentre mi prendevo la mia bella dose di grandine, dicevo ad Hoover-Kraft di darmi una mano, solo che lui non poteva fare più di tanto e in mezzo Ambra che strillava come una pazza mentre stava riprendendosi.

Ma io dico... ma non potevamo starcene a casa tranquilli?!?!?!

Fortunatamente, poco dopo la situazione volge al meglio, il temporale passa velocemente, Ambra si ridesta completamente e possiamo poi riprendere il cammino verso il pub, solo che alla fine ci andiamo solo io e Hoover, visto che Ambra prende la saggia decisione che per quella serata, ha avuto la sua dose sufficiente di emozioni, per cui preferisce andarsene a letto.

Ecchessaràmai... tutto sto casino per un po' di sangue, tra l'altro pure sottocutaneo...

Pur avendo ancora le placche e qualche problemino ogni tanto, il nostro amico si è ripreso alla grande, gironzola sempre in bicicletta (ma ora usa solo quella che si è costruito lui), insomma... è tornato lo stesso che conoscevamo...
Ambra, invece ha perso un po' l'abitudine di svenire, oramai resiste anche al prelievo del sangue...
ehh, si vede che stando vicino a me, ormai l'ho guarita completamente...
però, che bravo che sono...

giovedì 11 giugno 2009

ORJAZZ...


... IS BACK !!!!

giovedì 4 giugno 2009

La Mano Morta...

Premesso che stanotte non ho rischiato di morire, mi è successa una cosa, altresì particolare. A dire il vero penso anche piuttosto comune, ma che mi ha fatto riflettere per un po' sull'ineluttabile vacuità (si scriverà con la c? boh...) della vita..

Stavo dormendo, erano circa le tre di notte. Tra l'altro, stavo pure sognando cose strane, tipo una vecchietta di un'ottantina d'anni vestita di pizzo azzurro che cantava alla Liza Minnelli.... era brava, però veramente decrepita e brutta. vabbè. A parte questo, probabilmente ero messo in una posizione scomoda ma, dal momento che stavo dormendo, non potevo accorgermene.
Invece dopo un po' mi sveglio, e la prima sensazione è quella di un dolore fortissimo al braccio sinistro.
Avete presente quando avete una posizione sbagliata che vi si ferma il sangue in qualche arto e che, dopo che vi girate, il sangue torna a circolare dando quel formicolìo particolare, mentre intanto l'arto riprende vita ma non riuscite ancora a muoverlo?

Ecco, probabilmente avevo dormito per diversi minuti in una posizione sbagliata, infatti il mio braccio mi fa parecchio male e non riesco proprio a muoverlo, nemmeno le dita!. Provo pure a guardarlo con intensità (tanto era buio...) e comincio a parlargli pure, pregandolo di riprendersi: "Cha! Muoviti! Dài che ho sonno!" Sono le parole che riecheggiano nell'aria, mentre un'imperturbabile Ambra ronfa a tutto spiano alla mia destra, incurante delle mie avversità.

Mentre cercavo inutilmente di spronare il mio braccio a ridestarsi, comincio a pensare osservandolo, che in fondo, in quel momento, era come vedere, pur essendo vivi, sè stessi quando si è morti. Cioè, tu sei vivo, ma una parte di te (pur non essendo essendo morta) sembra inerte, pesante, come morta col sangue fermo e gli omini dentro che scioperano.

Forse è per quello che i morti pesano... boh...
Era una sensazione strana, però anche interessante...

Poi il sangue ha ripreso a girare...

A quel punto allora ero di nuovo del tutto vivo...

beh, fortunatamente.

I GONG a Fasano Jazz 2009 !!!!


La mitica band guidata da Daevid Allen apre la seconda edizione del Fasano Jazz Festival 2009, a quarant'anni dall'uscita del loro primo disco Magik Mother con una line-up assai vicina a quella più celebre degli anni '70.

Perennemente oscillante tra surrealismo e jazz-rock, anarchia creativa e psichedelia, artefice di una bizzarra cosmogonia musicale e simbolica, la formazione si riunisce con il vecchio compagno Steve Hillage, da anni produttore e attivo con il suo progetto elettronico System 7 in compagnia di Miquette Giraudy. A Fasano il settetto esplorerà sia il repertorio storico che brani dello stesso Hillage, con l'inconfondibile glissando guitar di Allen e gli space whispers di Gilli Smyth. I Gong stanno anche lavorando al nuovo album 2032, previsto per settembre 2009 e legato allo spirito dell'antica trilogia Radio Gnome Invisible. Nel frattempo, il rapporto tra Daevid Allen e l'Italia è sempre più stretto: l'hippie australiano è spesso presente nel nostro paese con i progetti paralleli University Of Errors e Brainville 3, inoltre ha collaborato con band italiane come Mariposa e Grey Lagoon.

Per tutte le info: www.fasanojazz.it