Quante volte vi sarà capitato di vedere, passeggiando in un prato, magari posata su un fiore un rarissimo esemplare di Tumellaria? ... mai? e di vedere volare una Tumellaria Reale?
Beh... a dire il vero neanche io l'ho mai vista, purtroppo; anche perchè la Tumellaria non esiste. Difatti è un coleottero immaginario partorito dalla mia mente malsana, probabilmente all'epoca in cui, da ragazzino, sniffavo la polvere dei mobili, o magari quando con il Melis ci prendevamo delle piombe mostruose giù alla Bohème, trangiugiando allegramente i cocktail che ci preparava la Isa con le sue manine.
Proprio non mi ricordo in che occasione l'abbia inventato, però ricordo con esattezza che mi piaceva l'idea di aver creato un insetto nuovo, magari da utilizzare in musica per qualche storia, un po' come "La Rivolta di Villa Morgro", che in fondo è nata tutta da un quadro.
Tant'è che decisi di introdurre un nuovo insetto, ovviamente acerrimo nemico della Tumellaria Reale, ovvero la Blastophilla Redox, chiaramente mai apparsa sul globo terrestre.
Bene... tutta questa noiosa introduzione per dire cosa?
Ci siamo...
Finalmente, posso mostrarvi in prima mondiale l'unica rappresentazione esistente su tutto il globo terrestre di una vera Tumellaria Reale in tutto il suo splendore.
Eccola, finalmente:
quasi 4000 tessere di puro marmo italico, tagliate a mano e posate con amore dalle mie stanche manine.
CE L' HO FATTAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (e senza aver la benché minima cognizione tecnica sul mosaico, a parte qualche piccola nozione)
pensavo di morire, su sto mosaico....
anticipo già i veri mosaicisti che inorridiranno a vedere le foto sotto (constatando che non ho utilizzato la normale tecnica che si dovrebbe, ma il giorno in cui ho iniziato non avevo voglia di fare tutti i lucidi e altro, per cui va bene così, né)
Beh, stavolta me la sono cavata bene, hehehehehehe
Visualizzazione post con etichetta Arte Povera o Povera Arte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Arte Povera o Povera Arte. Mostra tutti i post
lunedì 9 febbraio 2009
giovedì 13 novembre 2008
F.A.M.E. (Fine Arts Mosaic Extreme) - II° parte
Finalmente! C'ho messo un po' di tempo per finirlo, anche perchè non sono sempre stato lì ad incastrare marmo su marmo, comunque alla fine, eccolo qua.
Il primo mosaico di Munckaarp Van Der Fleecken (initolato "L'uomo che voleva vivere") si erge nella stanza il tutto il suo finto splendore... beh, effettivamente non è esattamente quello che volevo ottenere, però in fondo, chi cazzo se ne frega? intanto sono riuscito a farne uno da solo con imiei poveri mezzi, eppoi l'unico modo che avevo per verificare alcune idee era realizzarlo così, senza troppi ripensamenti.
Ora, che ho capito meglio come realizzarne altri, mi ci butterò a capofitto, però credo che utilizzerò soprattutto la ceramica, al meno all'inixio, visto che è un po' più facile da realizzare
Ah, ovvio che se qualche pazzoide sventurato lettore di questo sperduto blog lo ritenesse un'opera fodamentale, da possedere assolutamente (anche per poi distruggerlo e riciclarlo come alternativo piano da lavoro per cucine) mi può contattare liberamente.
Il primo mosaico di Munckaarp Van Der Fleecken (initolato "L'uomo che voleva vivere") si erge nella stanza il tutto il suo finto splendore... beh, effettivamente non è esattamente quello che volevo ottenere, però in fondo, chi cazzo se ne frega? intanto sono riuscito a farne uno da solo con imiei poveri mezzi, eppoi l'unico modo che avevo per verificare alcune idee era realizzarlo così, senza troppi ripensamenti.
Ora, che ho capito meglio come realizzarne altri, mi ci butterò a capofitto, però credo che utilizzerò soprattutto la ceramica, al meno all'inixio, visto che è un po' più facile da realizzare
Ah, ovvio che se qualche pazzoide sventurato lettore di questo sperduto blog lo ritenesse un'opera fodamentale, da possedere assolutamente (anche per poi distruggerlo e riciclarlo come alternativo piano da lavoro per cucine) mi può contattare liberamente.
lunedì 27 ottobre 2008
F.A.M.E. (Fine Art Mosaic Extreme) - I° Parte
Eccoci di nuovo qua, dopo una lunga assenza. Ne è passata di acqua sotto i ponti in questo tempo, il mondo sta più o meno velocemente andando a puttane (e forse questo è il male minore), ha riaperto i battenti la Bohème, il Milan continua a comprare relitti più o meno arrugginiti... ma insomma, ci sono anche notizie buone, per esempio, l'ultima vacanza che abbiamo fatto (in quel di Ravenna e dintorni), mi ha dato lo spunto per cimentarmi in una nuova attività artistica, nella speranza di ripercorrere degnamente le orme del sommo maestro Munckaarp Van Der Fleecken e dare nuova linfa alla sua immensa e ancora poco conosciuta arte.
Indiperciocchè, dopo aver speso gli ultimi risparmi in attrezzatura varia ed eventuale e dopo aver studiato un po', ho cominciato a dar vita ad un primo (si spera di una lunga serie) mosaico.
Ovviamente questo non oscurerà assolutamente la mia produzione musicale (purtroppo per voi), tra l'altro, breve inciso, pare che ci siano novità importanti su quel fronte, ma ne riparlerò più avanti.
Per il momento consolatevi con questa piccola immagine: è il primo stadio dell'opera, misurante 30cmx40cm, in puro marmo nostrano.
Non voglio svelare troppo, mi limiterò a dirvi che trattasi di uno dei suoi ricorrenti simboli, già presenti in opere che avrete visto nei post vecchi, nella sezione "Arte Povera O Povera Arte".
Beh, per essere un improvvisato mosaicaro alle prime armi, devo dire che non me la cavo malaccio (hehehe), anzi sono molto contento al momento, anche perchè mi si sarebbe spezzato il cuore all'idea di buttar via dei soldi inutilmente (in questi momenti la mia avarizia biellese si erge sovrana).
Posterò nuove foto man mano che il capolavoro viene fuori. siete ovviamente liberi di commentare le vostre idee (così come sono libero di censurarle, hehehehehe... scherzo...
;-D
Indiperciocchè, dopo aver speso gli ultimi risparmi in attrezzatura varia ed eventuale e dopo aver studiato un po', ho cominciato a dar vita ad un primo (si spera di una lunga serie) mosaico.
Ovviamente questo non oscurerà assolutamente la mia produzione musicale (purtroppo per voi), tra l'altro, breve inciso, pare che ci siano novità importanti su quel fronte, ma ne riparlerò più avanti.
Per il momento consolatevi con questa piccola immagine: è il primo stadio dell'opera, misurante 30cmx40cm, in puro marmo nostrano.
Non voglio svelare troppo, mi limiterò a dirvi che trattasi di uno dei suoi ricorrenti simboli, già presenti in opere che avrete visto nei post vecchi, nella sezione "Arte Povera O Povera Arte".
Beh, per essere un improvvisato mosaicaro alle prime armi, devo dire che non me la cavo malaccio (hehehe), anzi sono molto contento al momento, anche perchè mi si sarebbe spezzato il cuore all'idea di buttar via dei soldi inutilmente (in questi momenti la mia avarizia biellese si erge sovrana).
Posterò nuove foto man mano che il capolavoro viene fuori. siete ovviamente liberi di commentare le vostre idee (così come sono libero di censurarle, hehehehehe... scherzo...
;-D
mercoledì 19 marzo 2008
Ritratto di Olga Andropof
Non ero mai stato lontano 27 giorni dal blog. In realtà ho avuto da fare con ristrutturazioni interne, ferie altrui, preparazione materiale e soprattutto col negozio di dischi che mi ha assorbito parecchio.
tra un po', magari vi rcconterò alcune delle disavventure capitatemi durante la ricerca di rarità viniliche su e giù per il Nord Italia.
Per ora, accontentatevi di assaporare (è proprio il verbo adatto) questa curiosa opera del sommo Muncaarp Van Der Fleecken. Trattasi de "Il Ritratto di Olga Andropof" (tempera su polistirolo 100x50), un personaggio molto importante dell'America bigotta degli anni '70.
Come definita dallo stesso autore, questo quadro parla di libertà, o meglio, di liberazione.
Anche in questo caso, il nostro artista ha celato la vera identità del personaggio ritratto, anagrammando il suo vero nome.
Da notare l'uso inedito del polistirolo, materiale sintetico simbolo di progresso ma al tempo stesso del decadimento della società.
Salutandovi, dunque vi chiedo: Ma chi era in realtà OLGA ANDROPOF???
tra un po', magari vi rcconterò alcune delle disavventure capitatemi durante la ricerca di rarità viniliche su e giù per il Nord Italia.
Per ora, accontentatevi di assaporare (è proprio il verbo adatto) questa curiosa opera del sommo Muncaarp Van Der Fleecken. Trattasi de "Il Ritratto di Olga Andropof" (tempera su polistirolo 100x50), un personaggio molto importante dell'America bigotta degli anni '70.
Come definita dallo stesso autore, questo quadro parla di libertà, o meglio, di liberazione.
Anche in questo caso, il nostro artista ha celato la vera identità del personaggio ritratto, anagrammando il suo vero nome.
Da notare l'uso inedito del polistirolo, materiale sintetico simbolo di progresso ma al tempo stesso del decadimento della società.
Salutandovi, dunque vi chiedo: Ma chi era in realtà OLGA ANDROPOF???
giovedì 28 febbraio 2008
Ritrovamenti Storici!
Ecco la bozza preparatoria di un' opera inedita intitolata "L'Ira di Téléfunken", del pittore fiammingo Munckaarp Van Der Fleeken, trafugata dai nazisti nel 1939 dal museo olandese di Krijsbielg e recuperata fortunosamente nel novembre 2007.
Quest'opera storica rappresenta gli ultimi momenti prima della caduta dell'impero dei Katoditz, la popolazione nomade delle steppe di Lunaar12. In basso vengono rappresentate, all'interno di un teatro, due grosse teste aperte dalle quali escono continuamente, esseri totalmente inespressivi, anche loro con la testa aperta e vuota (simboleggiano tutta la popolazione dei Katoditz).
Sulla sinistra i Grandi del Pianeta (tra i quali potete scorgere la figura del Re Emenothron), che avevano contribuito allo sviluppo della popolazione grazie alla loro immensa saggezza e capacità, inorriditi dal triste declino della propria civiltà, lanciano urla strazianti nella speranza inutile di un utopistico cambiamento.
All'interno di questo capolavoro, trova spazio anche un modesto omaggio al pittore futurista F.Depero, con la presenza dei due pali della luce. Il tutto sotto lo sguardo severo e incontrastabile del Dio Téléfunken, unico giudice supremo, che sta per porre fine alla civiltà dei Katoditz
Insieme ad essa sono stati rinvenuti alcuni rarissimi oggetti, i suoi famosi "Gra.de.pi.", personaggi che ricorrono sovente nelle sue opere, qui in una forgia praticamente introvabile di tempera su gomma.
A testimonianza della continua sperimentazione su questi materiali, il pittore lavorò incessantemente dal 1931 al 1956 al ciclo "Decadenza", una serie di opere su gomma, materiale fondamentale per la poetica di M.V.d.Fleecken. di questo ciclo fanno parte anche due opere museali anch'esse rubate negli anni '30, "Moonnaez" e "L' Italica Discarica".
Gli oggetti recuperati, assieme all' opera in foto, sono stati riportati al Museo M.Van Der Fleecken di Paawignans.
Quest'opera storica rappresenta gli ultimi momenti prima della caduta dell'impero dei Katoditz, la popolazione nomade delle steppe di Lunaar12. In basso vengono rappresentate, all'interno di un teatro, due grosse teste aperte dalle quali escono continuamente, esseri totalmente inespressivi, anche loro con la testa aperta e vuota (simboleggiano tutta la popolazione dei Katoditz).
Sulla sinistra i Grandi del Pianeta (tra i quali potete scorgere la figura del Re Emenothron), che avevano contribuito allo sviluppo della popolazione grazie alla loro immensa saggezza e capacità, inorriditi dal triste declino della propria civiltà, lanciano urla strazianti nella speranza inutile di un utopistico cambiamento.
All'interno di questo capolavoro, trova spazio anche un modesto omaggio al pittore futurista F.Depero, con la presenza dei due pali della luce. Il tutto sotto lo sguardo severo e incontrastabile del Dio Téléfunken, unico giudice supremo, che sta per porre fine alla civiltà dei Katoditz
Insieme ad essa sono stati rinvenuti alcuni rarissimi oggetti, i suoi famosi "Gra.de.pi.", personaggi che ricorrono sovente nelle sue opere, qui in una forgia praticamente introvabile di tempera su gomma.
A testimonianza della continua sperimentazione su questi materiali, il pittore lavorò incessantemente dal 1931 al 1956 al ciclo "Decadenza", una serie di opere su gomma, materiale fondamentale per la poetica di M.V.d.Fleecken. di questo ciclo fanno parte anche due opere museali anch'esse rubate negli anni '30, "Moonnaez" e "L' Italica Discarica".
Gli oggetti recuperati, assieme all' opera in foto, sono stati riportati al Museo M.Van Der Fleecken di Paawignans.
sabato 19 gennaio 2008
Annunciazione di Téléfunken (2008)
E' stata riportata alla luce una serie di opere del maestro Munckaarp Van Der Fleecken provenienti da una collezione privata che si pensava andata persa. Questa, si intitola appunto "Annunciazione di Téléfunken" (tempera su cart.telato 50x35).
Téléfunken fu l'adoratissimo dio dei Katoditz, una popolazione barbara che viveva nelle desolate steppe del pianeta Lunaar12 (scoperto dall' astronomo genovese Egzemio Sbarfanelli nel 1512).
La leggenda narra che Téléfunken apparve in sogno a Emenothron, re dei Katoditz, per predirgli una gravissima catastrofe che si sarebbe abbattuta sul suo pianeta e che avrebbe posto fine alla sua stirpe, se non avesse condotto il popolo alle falde del vulcano Fuzibilee, unico luogo che avrebbe fornito loro l'energia sufficiente alla loro sopravvivenza.
Téléfunken fu l'adoratissimo dio dei Katoditz, una popolazione barbara che viveva nelle desolate steppe del pianeta Lunaar12 (scoperto dall' astronomo genovese Egzemio Sbarfanelli nel 1512).
La leggenda narra che Téléfunken apparve in sogno a Emenothron, re dei Katoditz, per predirgli una gravissima catastrofe che si sarebbe abbattuta sul suo pianeta e che avrebbe posto fine alla sua stirpe, se non avesse condotto il popolo alle falde del vulcano Fuzibilee, unico luogo che avrebbe fornito loro l'energia sufficiente alla loro sopravvivenza.
lunedì 19 novembre 2007
A proposito di FUTUR... (riempite voi lo spazio con quello che volete)
A proposito di futurfestival, di futurorchestra e futurismo in generale, vi posto una vecchia carta preparatoria di Munckaarp Van Der Fleecken, bozza a matita per il famoso trittico "IL TEATRO FUTURISTA" (che potete ammirare nei vecchi post, alla sezione Arte Povera O Povera Arte)
Poscia, eccone un' altra versione in b/n, sono presenti alcune correzioni, del resto si tratta di una bozza, e soprattutto al nostro pittore tutto è concesso...
Infine, ecco un' altra carta in b/n per una nuova opera, rimasta inedita, intitolata "Fumo Negli Occhi". anch'essa deriva da uno studio sulla scomposizione dello spazio e del tempo. L'idea di questo soggetto è stata poi ripresa dall'autore per il dipinto "Genesi Di Una Sopracciglia..." ed utilizzata per il fondale rossastro con lo stesso procedimento compositivo
Poscia, eccone un' altra versione in b/n, sono presenti alcune correzioni, del resto si tratta di una bozza, e soprattutto al nostro pittore tutto è concesso...
Infine, ecco un' altra carta in b/n per una nuova opera, rimasta inedita, intitolata "Fumo Negli Occhi". anch'essa deriva da uno studio sulla scomposizione dello spazio e del tempo. L'idea di questo soggetto è stata poi ripresa dall'autore per il dipinto "Genesi Di Una Sopracciglia..." ed utilizzata per il fondale rossastro con lo stesso procedimento compositivo
GENESI
In attesa della serata evento dell'anno (FUTURFESTIVAL - Torino, 23 Novembre 2007 - Teatro Vittoria con "SILHOUETTE") vi posto l'ultima fatica del pittore fiammingo Munckaarp Van Der Fleecken, intitolata "Genesi di Un Sopracciglio Triste, Deperito Dopo Acquisto Vinili".
Come le altre, anche questa è in vendita ed è visibile, dietro appuntamento presso il museo Van Der Fleecken di Paawignaans.
A proposito di vinili, ricordo che è possibile acquistare bellisimi e rari dischi presso il GRANDWAZOO store su ebay. ecco il link:
http://stores.ebay.it/GRANDWAZOO-music-book-art
grazie.
Come le altre, anche questa è in vendita ed è visibile, dietro appuntamento presso il museo Van Der Fleecken di Paawignaans.
A proposito di vinili, ricordo che è possibile acquistare bellisimi e rari dischi presso il GRANDWAZOO store su ebay. ecco il link:
http://stores.ebay.it/GRANDWAZOO-music-book-art
grazie.
martedì 9 ottobre 2007
Una Luce Oscura
Questo qui è il mio ultimo lavoro. Trattasi di imponente quanto scomodo dittico di 200x12. la curiosa guisa di quest'opera è dovuta a due pezzi di compensato (in realtà scarti di imballagio di supporto per cucina) avanzati da un acquisto made in Ikea.
La fiamma nera, presente anche in alcune altre opere, l'ho liberamente rivisitata a partire da un quadro di Kandinsky, intitolato "Ohne Title", ovvero "Senza Titolo"(1921, se ricordo bene), nel quale è presente un simbolo al centro che non ho la minima idea di cosa potesse rappresentare (una freccia, una fiamma, boh?).
Anche questa, ovviamente è in vendita. La scala a chiocciola, purtroppo per voi, non è in vendita.
Devo pulire le scale.
Il Teatro Futurista (con il duce e col nazista)
Trittico (120x20) tecnica mista su tavola. In realtà doveva essere solo una bozza preparatoria, ma ho deciso di tenerla così, vista la sua incommensurabile bellezza. E' la mia opera più riuscita.
Il duce e il nazista sono seduti nelle poltroncine del teatro (in basso).
Anche questa NON è un'opera "politica", però come tutte le altre è in vendita.
A proposito di vendita...
www.giuliopedrana.com
oppure
Ebay ---> Negozi ----> GRANDWAZOO_music,books,art
Fine pubblicità.
Ho finito di spostare il blog. Sono le 2 e 34 del mattino. Non ho l'ADSL.
Le trasmissioni da Kobaia riprenderanno domani
Forse.
Buonanotte.
ZZZ...ZZZ...
Il duce e il nazista sono seduti nelle poltroncine del teatro (in basso).
Anche questa NON è un'opera "politica", però come tutte le altre è in vendita.
A proposito di vendita...
www.giuliopedrana.com
oppure
Ebay ---> Negozi ----> GRANDWAZOO_music,books,art
Fine pubblicità.
Ho finito di spostare il blog. Sono le 2 e 34 del mattino. Non ho l'ADSL.
Le trasmissioni da Kobaia riprenderanno domani
Forse.
Buonanotte.
ZZZ...ZZZ...
Berlin'36 - II° versione
Seconda versione (tecnica mista su tavola 50x50) di Berlin'36. Questa è decisamente più ispirata dal futurismo di Depero, uno dei miei artisti preferiti. Il nero della fiaccola simboleggia al tempo stesso Jesse Owens, eroe (di colore) di quella Olimpiade, e un evento rabbuiato dalla presenza sempre più opprimente del nazismo. Modestamente, un capolavoro.
Les Munches Molles
Shizuka Mozuka
Anche questa è una tecnica mista (50x50) su masonite. Rappresenta una prostituta giapponese, Shizuka Mozuka appunto, immortalata poco prima dell'arresto. Sulla destra sono rappresentati, sotto forma di spermatozoi, tutti gli uomini che desideravano possederla. Devo ringraziare Stefano S. che m'ha ispirato (involontariamente) per il titolo. Thank You, Steve!
Berlin'36 - I° versione
Miss Morgro
Questa invece è la sorella, Miss Morgro, vissuta per anni nell'ombra, ha coltivato un odio profondo per la parente a tal punto da assassinarla con un cocktail mortale a base di "rugoblatta", un rarissimo insetto dal potente veleno afrodisiaco.
Gossip dell'ultim'ora: Miss Morgro è la protagonista della mia suite (ho detto "della mia suite", non "nella mia suite"), intitolata "La Rivolta di Villa Morgro", una sconcertante e esilarante suite musicale di 10 minuti che ho scritto tempo fa, dove la suddetta interpreta il ruolo di una frustrata direttrice di manicomio, Villa Morgro, appunto.
Gossip dell'ultim'ora: Miss Morgro è la protagonista della mia suite (ho detto "della mia suite", non "nella mia suite"), intitolata "La Rivolta di Villa Morgro", una sconcertante e esilarante suite musicale di 10 minuti che ho scritto tempo fa, dove la suddetta interpreta il ruolo di una frustrata direttrice di manicomio, Villa Morgro, appunto.
La Dama Col Mantello
Lunar12
Questo piccolo dipinto, sempre a tecnica mista (più ghiaia), è la rappresentazione dell'asteroide Lunaar 12, scoperto dall'astronomo genovese Egzemio Sbarfanelli nel 1512. Come sicuramente alcuni di voi sapranno già i frammenti di Lunaar12 vennero riportati sulla Terra dall'astronomo Aginulfo Farlocco dalla missione Skracjuz17
Munckaarp Van Der Fleecken
Non è bene che un mago sveli i suoi secreti, ma visto che non sono un mago (bensì un secreto), posso dirvi che il mio pseudonimo come pittore nasce grazie ad una felice intuizione del Signor Ikea che diede un nome simile ad un divano-letto che mio fratello acquistò incautamente tempo fa.
Regime!
Trovo molto rilassante dipingere, anche se non ne sono capace.
Vi posto la mia prima opera vera, una tempera+sega su cart.telato (50x35), intitolata "Regime!". Non ha nessun intento politico, vuole solamente essere una mia riflessione su quello che accade spesso alle persone che esprimono (o vorrebbero esprimere) le proprie opinioni.
Vi posto la mia prima opera vera, una tempera+sega su cart.telato (50x35), intitolata "Regime!". Non ha nessun intento politico, vuole solamente essere una mia riflessione su quello che accade spesso alle persone che esprimono (o vorrebbero esprimere) le proprie opinioni.
Iscriviti a:
Post (Atom)