sabato 5 dicembre 2009

Risotto Alla Vanderfleecken

Eccolo qua! per la prima volta sugli schermi di fb, l'unico, inimitabile, Risotto Alla Vanderfleecken!!!!
non vi posso spiegare da dove derivi il nome, è una storia lunga, se qualcuno di voi fosse curioso e non avesse una beata cippa da fare può fare un salto in uno dei primissimi post del blog e lo scoprirà.

Ingredienti per il soffritto:
- olio di riso
- uno spicchio di aglio
- mezza cipolla bianca
- olive nere (in quantità desiderata)
- uvetta o uva spina ( " " ")
- 1 dado vegetale
- origano e aromi

si prepara il classico soffritto, con l'aggiunta del dado, tagliato a pezzettini piccoli piccoli, le olive nere (snocciolate e tagliate) si aggiunge origano e aromi a scelta. quando il soffritto comincerà a muoversi allegramente nella padella, il dado tenderà ad attaccarsi, per cui continuate a girarlo per bene. incorporate l'uvetta e le olive e fate soffriggere anche loro per bene
una volta pronto, buttate il riso.
Ingrediente Fondamentale: 1 bottiglia di birra rossa da 66 cl. (ma anche 1 lt.)

fate tostare il riso col soffritto, aggiungete un'abbondante spruzzata di origano, e poi sfumate il tutto con la birra rossa, dopodichè la cottura, seguirà normalmente. unica avvertenza, invece di usare l'acqua, si aggiunge solo e dico SOLO la birra.

martedì 10 novembre 2009

ORJAZZ - Live! sabato 14.11

ORJAZZ

LIVE!

Centro Documentazione Musicale S. Sebastiano - Piazza Degli Scacchi (angolo Via Dante), Crevacuore (BI)

sabato 14 novembre - ore 21.30

Emilio Costantini (sax alto, baritono, Dottor Hives) * Stefano Melis (sax tenore, soprano, clarinetto) * Fabio Mora (trombone) * Jacopo Mazza (piano, tastiere) * Gabriele Artuso (contrabbasso, flauto) * Paolo Seghizzi (batteria) * Giulio Pedrana (chitarra, musiche, direzione)

Ebbene sì, A distanza di 4 anni, l' ORJAZZ torna ad esibirsi dal vivo, in una cornice insolita e suggestiva, sotto la cupola della ex Chiesa di S.Sebastiano (ora Centro Documentazione Musicale) di Crevacuore

In scaletta sarà presente, tra le altre, l'intera suite "La Tragica Notte Del Dottor Hives" che caratterizza l'omonimo album della band, realizzato come originale colonna sonora per l'immaginario B-Movie ambientato nella cittadina di Norco, Ca., dove un folle scienziato (il Dottor Hives) vuole conquistare il mondo, attraverso la produzione di un misterioso virus col quale minacciare l'umanità intera. Durante l'esperimento una serie di incontrollati imprevisti, causano dapprima l'incendio e, conseguentemente, la distruzione del laboratorio, le cui conseguenze saranno imprevedibili, anche per il Dottor Hives...

Ingresso gratuito. Non mancate!

sabato 31 ottobre 2009

La Babele di Asiago

Beh, visto che per le Disavventure Viniliche son tempi magri, ho deciso di annegare i dispiaceri nel cibo. Oltretutto posso abbastanza permettermelo, visto che nell'ultimo anno sono calato di dieci chilozzi, avendo cambiato ciompletamente alimentazione. Indiperciocchè, ogni tanto, uno strappo alle regole posso farlo anzi, in realtà di strappi non ce n'è, visto che cucino sempre con ingredienti ultra naturali.

Vi posto la mia ultima creazione, nata da una ricetta simile che ho trovato tra le note di un amico feisbucchiano, qua con alcune variazioni. L'ho intitolata "La Babele di Asiago", visto che, come tutte le Babeli che si rispettino, anche questa crolla... nel mio pancino, però ^_^

Ingredienti per l'impasto:

300 gr. di farina
50 gr. di burro
75 ml di acqua
due pizzichi di sale.
origano

si taglia il burro a dadini, incorporandolo alla farina leggermente salata, alla quale si aggiunge a poco apoco l'acqua. si impasta fino a formare un panetto omogeneo al quale, durante l'impasto, ho aggiunto un po' di origano, in modo da insaporire direttamente l'impasto. Una volta pronto lo si lascia riposare in frigo per una decina di minuti.

Ingredienti per la decorazione:
- passata di pomodoro, sale e origano (eventualmente pepe)
- verdure (zucchine, carote, sedano, cipolla,porri)
- asiago (quantità a Gian Maria, ovvero a Volonté... vabbè dài una cazzata la dovevo pure scrivere, no?)

Per la decorazione, mettete un po' di passata in un vasetto e aggiungetegli sale e l'origano o i sapori che preferite.
In una padella ho fatto cuocere due zucchine, un porro, tre carote, un pezzo di sedano, un po' di cipolla. il tutto condito con un filo d'olio di riso e del sale. una volta cotte le verdure le ho frullate, in modo da avere due composti separati, uno a base di verdure e uno a base di passata di pomodoro.

Recuperate il panetto, stendetelo bene con il mattarello e andate a riempire delle formine da crostata, preventivamente oliate. adagiate sopra l'impasto, delle striscioline di asiago, unite a piacere una o entrambi i composti (io li ho uniti) quello di verdura e la passata. posizionate sopra le crostate due o tre cubetti a piacere di asiago, a mo' di torrette.

visto che gli ingredienti erano per circa 10 formine e io ne avevo solo 6, tutto il restante impasto l'ho messo in una pirofila guarnita poi nella medesima maniera. con l'aggiunta finale di striscioline di asiago.

infornate per una ventina di minuti a 180°.
e poi,
buon appetito.

venerdì 30 ottobre 2009

Munckaarp in th Dangerous Kitchen

Ah, ve l'ho detto che ho fatto i muffins stamattina? no vero? beh, ve lo dico ora. 15 muffins e mezzo al cioccolato e succo di carote, fatti con pura farina di farro tagliata da gente che se ne intende. tutta roba bio insomma...

Non avevo mai provato a farli. In effetti è veramente molto facile. Una volta mischiati a parte gli ingredienti secchi da quelli liquidi, di incorporano a poco a poco i secondi ai primi, senza amalgamarli troppo, in modo che rimanga un pastone non troppo cremoso, anzi, piuttosto informe e grumoso. beh, insomma, avete capito. poi si mettono negli stampini e si infornano a 180° per circa 20 minuti. Se il forno è già caldo meglio.

Ecco gli ingredienti che ho usato io (bastano per una quindicina di muffins):

1 tazza e mezza di farina di farro bianca
1/2 tazza di cacao in polvere
1 bustina di cremor tartaro
1/4 di tazza zucchero (a seconda dei gusti)
1 tazza e mezza di succo di carote
3 cucchiai di olio di riso
1 tazza e mezza di latte di riso

giovedì 22 ottobre 2009

Munckaarp e la Culinaria (post per adulti)

Oggi, un semplice post gastroenterico per tutti voi. Visto che, nei giorni scorsi, mi son cimentato per la prima volta nella creazione del pane casereccio, oltre a postarvi le foto vi dico come realizzarlo. Lo so, ci sono milioni di siti di gente decisamente più informata et attrezzata di me, ma a me che me frega? il pane e il blog son miei, quindi scrivo quello che voglio XDXD
Ah, il pane è a base di farina di farro, e la versione preparata da me, prevede pure le olivazze verdi dentro (ahhh, le olive, madò...)

Ingredienti (quantità per 800/900 grammi di pane):

- 600 gr. di farina bianca di farro
- 450 ml di acqua
- un misurino e mezzo piccolo di sale
- un misurino grosso di zucchero
- una bustina di lievito
- olive verdi snocciolate e tagliate a pezzettini, a piacere

avrete notato che alcune quantità non sono molto precise, ma c'è un motivo che capirete più avanti...
Dunque, versate l'acqua nel contenitore dove farete il pane, versate il sale, lo zucchero, tutta la farina e sopra il lievito. poi selezionate il programma "cottura" e aspettate una mezz'oretta circa. poi al suono del timer incorporate le olive e andate a farvi una passeggiata, o magari trombate. insomma dovete aspettare circa 3 ore, controllate ogni tanto, poi il pane è pronto.

ehm... mi son dimenticato di dirvi una cosa... la macchinetta per fare il pane ce l'avete, vero?
XDXD

martedì 20 ottobre 2009

L'Esercito delle 80 Scimmie Impazzite...

... E venne l'ora grama, la più temuta, da tutti. Quella delle animazioni alle elementari; già, perchè pare che abbia iniziato una nuova avventura, di quelle che non sai dove ti porteranno, ammesso che ti portino poi da qualche parte, visto che per rimanere vivi all' agguato di 80 bipedi 6 e 7enni, indifesi ma decisamente ben armati, ci va fisico e resistenza...

E, sinceramente, non pensavo certo di averne. Anzi ero già pronto al massacro con tanto di lascito ereditario a Smog, quale erede universale dei miei beni (cioè un ammasso di cd e dischi e qualche crocchetta, magari). Invece, nonostante mi trovassi in un periodo un po' particolare della mia vita e a tutto pensavo tranne che a un nugolo rutilante di bipedi assortiti alla valà Peppone, mi è servito veramente a risollevarmi, a ritrovare forze sconosciute e a ripartire alla grande.

Non avrei mai detto che un giorno mi sarei trovato in una sperduta scuola elementare di paese a insegnare canzoni e amenità varie a una masnada di bambini esagitati. E invece è andata così. Oltretutto sta andando bene, visto che ormai sono alla terza settimana, ormai completamente autonomo, automunito e auto assistente e me la sto cavando direi bene, per essere un neofita. Anzi, questo esercito di irriducibili casinisti, sta imparando bene tutte le canzoni e, a quanto pare, gli sto pure simpatico, visto che mi riconoscono alla perfezione, mi vengono incontro abbracciandomi e mi lasciano pure i loro disegni!!! chi l'avrebbe detto, eh? già. io no di certo. ma tant'è ...

E così, mi ritrovo qua, ad aggiornare il blog dopo tempo immemore e vi posto pure uno a caso tra i disegni che continuano a regalarmi ogni volta. E dire che una volta anche io ero così... (certo, ero più biondo e più carino di loro, però pur sempre un bipede rutilante ero... like a Biped Stone!)

lunedì 12 ottobre 2009

Orjazz @ "Thomas, Musica e Speranza" - Biella, 11/10/2009

E' passato più di un mese dal''ultimo post; non è che non sia successo nulla anzi, ne son capitate parecchie di cose, specie nelle ultime settimane. Forse però non erano meritevoli di essere raccontate. Beh, a dire il vero lo sarebbero anche ma, più semplicemente, non ero sufficientemente ispirato per postarle qui. Vi dico solo che Scintilla ha ricominciato la scuola e puntualmente si è reinstallato nella sua camera col suo bel carico di pc e portatili, sempre pronto ad usurpare la banda, ho vinto la ciclopica somma di 1,68 euriii a LostForLife e altre amenità più o meno importanti.

Ieri però, a distanza di 3 anni circa, l'Orjazz si è ripresentato su un palco dal vivo. Con una formazione in parte rinnovata (Jacopo Mazza al piano e Paolo Seghizzi alla batteria) e gli ormai soliti reduci (Fabio Mora, Emilio Costantini, Stefano Melis, Gabriele Artuso e il sottoscritto). L'occasione ci è stata data grazie agli amici Nora, Niccolò e Barbara, che hanno organizzato un concerto benefico, chiamando numerosi giovani artisti biellesi, con raccolta fondi per il piccolo Thomas e la sua famiglia, che ha bisogno di una mano per poter seguire il figlio gravemente ammalato e poterlo assistere degnamente.

Non vi dirò quanto sia stato raccolto, ma ci siamo stupiti positivamente per la solidarietà collettiva (non per offendere, ma noi biellesi siamo abbastanza noti per una certa diffusa taccagnerìa).

Nella a me sconosciuta area verde di Palazzo Ferrrero si è tenuta la kermesse pomeridiana, col nostro assalto finale sul palco.
3 brani, come sempre originali, SNJ Blues, It's Not A Joke (di Fabio) e Coal Train, più un blues improvvisato per chiudere una giornata veramente speciale. Spero che il nostro breve set (così come quello di tutti gli altri artisti) vi sia piaciuto. Se volete vedere altre foto dell'evento, cercatemi su facebook. Grazie a tutti per aver partecipato, è stato un vero piacere!

venerdì 11 settembre 2009

Officinafunk - Live at Manhattan, Torino


Manhattan Pub, Via Giachino 46 - Torino

martedi 15 settembre - ore 22.30

Born as the prolific ribs of Mercede's Band, collects more influences of acidic and syncope BLAXPLOITATION FUNK 70s. Covers and Originals Music show and reviews. The origins of the sounds that have enhanced images and movements of the coolest decade of the millennium. From Italian musicians, coming from Turin who had studied and studied before being able to immerse themselves in a culture that has made school. Educated. The funk has never felt so good. Funk drummer: Fosforo Funk bass guitar: Al Do Funk lead guitar: QQ Funk Lady: Pavi Funk black&white keybords: MinGo Funk Man: Mister 'X' slide

Per tutte le info visitate il sito http://www.myspace.com/officinafunk

martedì 8 settembre 2009

Pornoaudio Per Non Vedenti - Vacanze Romane parte II°

Durante la nostra breve vacanza nella città eterna, abbiamo alloggiato in un piccolo appartamentino, in uno dei quartieri più belli di Roma, a due passi dal Colosseo, in un tranquillo viottolo ricco di ristoranti succulenti.

Eravamo al secondo piano. Sotto di noi, albergava una simpatica donna (della quale mi sfugge il nome, ma che per privacy chiameremo PompaMagma), dedita all' altrui appagamento dei sensi e al suo appagamento capitalista. sì, insomma, faceva la battona. Sapete bene che non ho nulla in contrario contro questo tipo di lavoro, per altro già vecchio come il mondo, anzi, prostituendosi in casa, ci sono decisamente molti più vantaggi che non farlo per strada.

L'unico inconveniente, se così vogliamo chiamarlo, era che, essendo un edificio piuttosto vecchio, risalente circa all' Ottocento, non era dotato di grandi isolamenti acustici, per cui il nostro soggiorno era soventemente allietato dall' audio sottostante, una sorta di ciclico e continuo gnik gnik gnik gnik, ahhhhh, ahhhhh, gnik gnik gnik gnik, ahhhhhhhh, siiiiiii, ahhhhhhh, gnik gnik gnikn,...

Certo, alla lunga forse un po' noioso, ma tutto sommato per nulla fastidioso, anzi, conciliava la pennichella...
Era più o meno come un ascoltare un pornoaudio per non vedenti, che se vogliamo può essere anche più interessante, perchè mancano sì le immagini, ma viene stimolata molto di più la fantasia (e non solo quella). Esistono già i pornoaudio? qualcuno li ha già brevettati? sennò può essere l'investimento del futuro!!!! sìììììì!!! ahhhhhh!!!! gnikgnikgnik!!!!!

Vacanze Romane - I° parte

Come spiegare, a chi non c'è mai stato, com' è fatta Roma? beh, proviamo a farlo partendo dalle cose in comune con altre grandi città italiane.

Innanzitutto è grande, molto grande. ci sono molte case. hanno le finestre, le porte, il tetto... insomma, un po' come le altre città. Però, c'è un centro che è più centro del centro, infatti sta proprio al centro, dove ci sono delle case più vecchie... molto vecchie, un po' come un centro storico, ma molto vecchio. ecco, lì, ci sono solo fondamenta, qualche colonna (vecchia) e le case, non hanno nè finestre, nè porte. probabilmente una volta, si facevano molti meno problemi, magari faceva anche più caldo, visto che non ci sono finestre... c'è una casa, particolare, che mi ha colpito un po'... era strana. Innanzitutto molto grande, a pianta circolare, e di diversi piani, anche se poi probabilmente vedendo che si faticava troppo a tenerla pulita, hanno tolto qualche piano e ne sono rimasti due e mezzo circa.
Questa casa, che i romani chiamano chissà perchè Colosseo, non ha finestre, ne porte; pare che non abbia neanche il tetto. però è sfitta, dentro non ci abita nessuno, quindi anche se piove dentro nessuno si bagna.

A differenza di Biella, ci sono molte più fontane et fontanelle, quasi tutte potabili o, quantomeno, se non lo sono, io sono ancora vivo, per cui al limite uno si prende la cacarella, ma poi passa.
C'è anche molto più traffico, ma io ero a piedi. Ci sono pure molti cavalli che portano in giro turisti da spennare. i cavalli fanno molta cacca quando sostano.

A differenza di Biella, a Roma, ci sono tante cose da vedere, sempre che a uno interessino, altrimenti possiamo dire che è una città come tante altre, cioè bella eh, però ci son le stesse cose più o meno...

Comunemente a Milano, Firenze, Venezia o altre importanti città italiane, c'era un nugolo rutilante et di quantità pazzesca di gnocca (a differenza di Biella), soprattutto di provenienza temporanea e vacanziera estera (ahhh, le russe... madò...). Mi è venuta la labirintite a furia di girarmi a guardare, tanto c'era da vedere. tedesche, olandesi, giapponesi, russe, russe... beh, anche le romane non erano male, ma ce n'erano pochine, tutte in vacanza a Fregene? mah, po' esse'... (ahhh, le russe...)
Il problema è che loro (sì, anche le russe), sono intente a fotografare monumenti e quindi il loro sguardo era distolto dal fauno locale (cioè me) che invece, da par mio, avendo già scattato milioni et milioni di fotografie dei siti, avevo tutto il tempo per guardarmi in giro a rimirar la gnocca.

Insomma, andate a Roma... gran bella città... ne vale la pena
:)

sabato 15 agosto 2009

Anche la Moquette Cammina - Gli Esperimenti Scientifici di Munckaarp Vanderfleecken

Oggi, 15 agosto 2009, a distanza di quasi un anno, ha fine uno degli esperimenti scientifici più importanti dell'umanità: è finalmente stato appurato che le moquettes camminano.

No, non sono pazzo... ora vi spiego.

Come sapete ormai bene, al terzo piano di casa nostra alberga Scintilla, il nipote di Ambra. Ovviamente non in estate anche perchè, va bene durante l'anno ma, almeno per tre mesi, non lo voglio nè vedere nè sentire (scherzo, ovviamente)... bravo eh, però un minimo di libertà ogni tanto ci vuole.
Comunque, quando è venuto a stare da noi, abbiamo deciso di dargli una decente sistemazione, benchè ci fosse già a disposizione il rustico dove teniamo solitamente la legna. Ma, impietositi dall'eventualità di lasciarlo al freddo e al gelo del rustico, abbiamo deciso di mettere a posto per bene una delle stanze al terzo piano cosicchè, nel giro di pochi giorni, quella stanza è stata completamente trasformata, ripulita, riverniciata da cima a fondo e ora, è una accogliente stanza per gli ospiti.

C'erano da smaltire però tutti i detriti e rifiuti, soprattutto bisognava liberarsi di un'ingombrante moquette grigio-topo ormai inutilizzabile, ma era molto grande e non si poteva certo mettere in un sacco, nè tantomeno buttare per strada.
Sarebbe stato sufficiente telefonare a quelli del Comune dicendo di passare un giorno davanti a casa e loro l'avrebbero presa in consegna e smaltita poi in seguito. E' questo un servizio completamente gratuito (telefonata a parte) e molto comodo, specie quando si è in periodo di ristrutturazioni.

Ma sarebbe stato troppo semplice. In più, il mio viscerale odio per il telefono, ha fatto sì che mi balenasse in testa un'idea molto più interessante e diabolica. Avevo cioè scientificamente deciso e scommesso con Ambra, che ero sicuro che prima o poi, qualcuno ce l'avrebbe portata via comunque e la mia annosa esperienza in fatto di oggetti abbandonati mi dava ragione in tal senso.
Infatti, tutte le volte che volevamo liberarci di qualche oggetto ingombrante e l'avevamo volutamente lasciato davanti al rustico o vicino ai nostri cassonetti dell'immondizia, in balìa di chiunque, tempo qualche giorno al massimo e l'oggetto spariva "misteriosamente"

Tanto che ho cominciato a chiedermi chi fosse il pazzo che si portava via biciclette senza ruote, mobili orripilanti magari senza cassetti... evidentemente c'è un mercato fiorente.
Così, anche la moquette (che vi ricordo, NON era in materiale sintetico e inerte agli agenti atmosferici) è stata accuratamente depositata in bella mostra, davanti al rustico, in attesa di essere portata via da qualcuno.
Ma, evidentemente, anche per le moquette è un periodo di crisi e, infatti, i giorni cominciavano a passare l'uno dietro l'altro ma non un cane che se la portasse via. Oltre ai giorni, cominciavano a passare anche le stagioni e così la povera moquette somatizzava su se stessa, l'accanirsi degli eventi atmosferici più disparati, pioggia, sole, vento, pioggia, sole, neve, neve, sole, neve, pioggia, oltre ai naturali eventi biologici che è meglio vi risparmi...
Fortunatamente, devo dire che non puzzava assolutamente, quindi non ci sono stati problemi batteriologici, che ovviamente avrebbero posto fine anticipatamente al mio esperimento, già piuttosto a rischio visto che man mano che passavano i giorni, aumentavano gli insulti e le bestemmie di Ambra, che cominciava a dare segni di insofferenza per l'ingombrante presenza pelosa davanti al rustico.

Passano i mesi, e comincio a pensare che dovrò necessariamente telefonare al Comune perchè venga prendersela, anche perchè comunque, quelli del Comune, fanno sempre un giro in maniera autonoma, anche se non li chiami. Però notavo con tristezza, che la moquette (che ormai non era neanche più grgia) rimaneva lì sola, abbandonata, senza che nessuno se ne prendesse cura, magari impietosito dalle sue condizioni sempre più disperate.

Ma la storia insegna che la scienza non ha mai guardato in faccia nessuno e che bisogna avere fiducia. E così, rinfrancatomi da solo, ho deciso che avrei aspettato ancora un po', nella speranza (in cuor mio mai doma) che sicuramente prima o poi avrei avuto la meglio su tutto e tutti.
E difatti, la ma folle speranza è stata ripagata ampiamente: ieri pomeriggio, uscendo di casa insieme ad Ambra, nonostante il caldo e il sole acciecante, ci siamo accorti che mancava qualcosa intorno a noi... eppure la casa c'era ancora, il rustico pure, le piante idem... cosa mancava allora? Guardandoci intorno con aria incredula, ci accorgiamo che non c'è più la moquette! Qualcuno se l'era portata via (facendomi risparmiare una telefonata al Comune)!!!

Ero quasi commosso dalla gioia. Il mio esperimento era perfettamente riuscito, certo, con un lieve ritardo forse, ma era riuscito! Ancora una volta la scienza ha trionfato sugli scettici. Avevo vinto la mia scommessa al che, non ho potuto esimermi dal rivolgermi ad Ambra con il tono da trionfatore borioso e truffaldino, cercando di evitare i suoi ganci, mentre le dicevo:" eh? hai visto?avevo ragione io! hahahahahahah!"

La scienza ha trionfato per l'ennesima volta! BUAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

venerdì 14 agosto 2009

Il Difetto del Chiamarsi Estate...

La vera piaga dell'estate è che, con la caldazza imperante, le finestre rimangono giustamente spalancate, rivelando però l'infelice difetto di far entrare anche i rumori molesti della società umana che, se da una parte possono essere tollerati e accettati e addirittura desiderati (come ad esempio, il suono del campanello, il che significa che il postino mi deve consegnare una bella carriolata di dischi o cd), dall'altra sono veramente insopportabili e frustranti.

Essi sono principalmente: il mio vicino a Est, che si arrabatta con motoseghe, tagliaerba, bulldozer e quant'altro, fin dalle sei del mattino, pur di tenere a modo il suo cazzo di giardino (ormai diventato un orto botanico, a furia di piantare le specie più assurde di pomodori, datteri fluviali, tipiche noci di cocco biellesi, e altre amenità del genere, che oltretutto non regala neanche... (alla faccia del buon vicinato!).

poi c'è il mio vicino a Est-Sud-Est, che è una persona gentile e ben educata ma con un solo difetto: egli fischia. Cioè, non c'è nessun male a fischiare, per carità, ma la cosa insopportabile è che non finisce mai di fischiare... è un continuo perpetuo cinguettìo di arie popolari della bassa! belle eh, però cazzo.. respira ogni tanto... ma che è?!?! sei andato a scuola da Roland Kirk a fare respirazione ciclica per 30 anni? non è possibile! non la smette più...

Infine, per non farsi mancare nulla, ci sono dei ragazzi che stanno dalla parte opposta della strada. Loro ascoltano musica, ma la caldazza è imperante pure da loro, per cui anche le loro finestre sono spalancate e la musica dal loro stereo, arriva pure qua, da me, povero bimbo indifeso...
Oddio, ogni tanto mettono su i Pink Floyd, che è cosa buona e giusta... peccato che abbiano solo Dark Side Of The Moon e mettono sempre e solo su quello... certo, grande album (non come Atom o Meddle o Sacerful Of Secrets, comunque), però cazzarola... ma finchè mettono i Pink va bene, il problema arriva quando improvvisamente, dopo i 40 minuti di Dark Side, l'atmosfera rilassata dell'aria circostante viene sconquassata dalle fastidiose "canzoni" di Gigi D'Alessio, sparate a volumi ben più importanti e che provengono dalla stessa casa... ma come cavolo si fa a ascoltare i Pink Floyd e Gigi D'Alassio ?!?!?! non è umano! o l'uno o l'altro... anzi, l'uno! l'altro no! vi prego!

Ed è a quel punto, che la mia tolleranza ha fine... Quindi, come si conviene da buoni vicini, non vado certo a suonargli il campanello per dirgli di cambiare disco... non si fa... non chiamo certo i carabinieri per disturbo alla quiete pubblica... non si fa...

Quindi?

e quindi si mette a palla lo stereo (il mio, stavolta) con qualcosa di più consono, magari qualcos'altro dei Pink, così magari gli viene voglia di ascoltare anche altri dischi, non solo Dark Side...

in questo preciso momento, nel quale sto scrivendo questa inutile nota, dall'altro capo della strada, si ode una bellisssssima ed imperdibile hit di (credo) Peppino DiCapri...

che faccio? accetto consigli... io opterei per qualcosa di violento da opporre, tipo i Magma... con quelli dovrei andare sul sicuro.... no grazie, il metal è meglio di no... sarebbe troppo facile... e comunque non lo tengo in casa.

oppure qualcosa di veramente indigesto e a tutto volume...

Stockhausen ? Varèse ? Ives ?
o magari Orff ?

o metto su Zappa?

no... contro Peppino ci voglio i Magma....

e allora, cha MAGMA siano!

CHE LA GUERRA ACUSTICA ABBIA INIZIO!
HAHAHAHAHAHAHHHAHAHA

martedì 11 agosto 2009

Alla fine, ci vado sempre di mezzo io... (I Sogni di Munckaarp Van Der Fleecken - IV° Parte)

Approfitto della tranquillità temporanea degli esseri umani, molti dei quali ancora tra le calde braccia di Morfeo, per aggiornare il blog, ultimamente un po' abbandonato al suo destino, con un sogno fresco fresco di qualche minuto fa.... e come al solito, un po' strano.

Dunque, è diviso in due parti, ma è sempre lo stesso sogno, solo che c'è una parte centrale che non ricordo.
Nella prima, mi trovo, insieme ad alcuni amici, all'interno di un'enorme casa/ristorante, che è gestita da me insieme a un amico (un noto sassofonista, nonchè amico di fresca data) e un altro che non ricordo chi sia. Ci troviamo in uno dei tavoli, quello solitamente utilizzato dai soci; è un tavolo molto grande, in formica, rotondo e di color verde mela, dal piano molto spesso e le gambe acciaio. Sì, lo ammetto, come tavolo fa cagare, ma abbiate pazienza, è un sogno (nel senso che sto sognando, non che ne desideri uno fatto così).
Comunque. Oltre a me c'è Ambra e alcuni amici, che si trovano lì a fare colazione, perchè è una casa/ristorante, ma nel sogno è mattina.
Si sta parlando di tante cose, progetti, problemi, ma l'atmosfera e molto tranquilla.
Io, ho molto sonno, ma mi sto svegliando, tuttavia, sto ancora sonnecchiando e sono seduto su una sedia sdraio, ma molto alta e, soprttutto, completamente girata sotto sopra, cioè sto praticamente dormicchiando a testa in giù. E il mio socio, è preoccupato dalla cosa, tanto che mi spedisce un messaggio dove mi dice (parole testuali anzi, scritto testuale) "ti vedo giù e sono giù, ti vedo su e son più tranuillo".... state tranquilli, non è omosessuale, è solo un po' preoccupato, infatti, stiracchiandomi stancamente, mi capovolgo, quasi come facessi il movimento di un addominale, e mi riporto al tavolo con gli altri.
Le conversazioni sono le più diverse, quella che mi ricordo è che i fornelletti della cucina, sono disposti male, soprattutto uno dei fuochi, quello in alto a destra, non funziona bene, perchè era stato da poco lavato e risistemato con poca cura, per cui le fiammelle uscivano a stento. Altra cosa che ricordo, è che c'era la musica dal vivo (nonostante fosse mattina presto) e che a un certo punto io e il mio socio ci dividiamo un piatto di ossobuchi, con l'ultima pagnotta rimasta.

Poi di questa parte di sogno, non ricordo nulla, anche se so per certo che era ancora lungo, era una parte fatta di molti discorsi ma, ahimè, cancellata per sempre dalla mia ram. Tra l'altro non mi sono svegliato lì, anzi riprendo dopo un po' a sognare.

E ci ritroviamo nel mezzo delle strade cittadine di Genova. Nella mia auto ci sono sempre Ambra, il mio socio con la fidanzata e c'è anche il Solani (il mio insegnante di musica... beh, l'avevo citato molto tempo fa in altri post, a proposito della verdura dimenticata in macchina...).
Non so perchè siano con me cioè, so che li sto portando in Francia, ma non chiedetemi perchè.
Comunque. Ci troviamo in pieno centro e tutto sommato, non c'è un gran traffico; dobbiamo raggiungere l'autostrada e intanto si chiacchiera normalmente. A un certo punto l'attenzione di tutti si sposta sulla destra dove, in uno spiazzo, c'è un container, completamente aperto sui quattro lati, contenente un trattore pieno di legna, solo che la legna lo riempie in maniera incredibile, traboccando dal container e addirittura sparpagliandosi in giro.
Alllora, a questo punto inizia un dialogo tra me e Stefano, che diche più o meno così:

S. - no!no! ma allora mi devi aiutare! non possiamo andare avanti così. Guarda che squallore! Possiamo fare un sacco di cose, noi. Poi quando suoni, comunque suoni benissimo, no?

G (io) - (con un'aria un po' imbarazzata) - mah... Stefano, lo sai che non suono quasi mai... sì, beh, se faccio le mie cose ...

Intanto, ci immettiamo in un grosso viale, piuttosto trafficato. Per raggiungere l'autostrada, devo svoltare ma, causa dei lavori in corso, siamo costretti a fare una deviazione, che ci allunga la strada di qualche centinaio di metri poi, a un certo punto veniamo obbligati a fare un'altra deviazione, praticamente facendo un'inversione a U in quello stesso viale, come del resto stavano facendo tutti, per poi svoltare verso l'autostrada.
Solo che, dopo pochissimi metri, vediamo molti cartelli per lavori e, sul centro della carreggiata, una marea di detriti, ciottoli, più o meno tutti della stessa grandezza e di color biancastro/grigio, con gli angoli molto aguzzi.
A quanto pare, stanno demolendo alcuni edifici della zona, per cui deviano il traffico. Non sarebbe nulla di strano senonchè, ci costringono a passare (e come noi molti altri) proprio vicinissimo anzi, quasi sotto, gli stessi edifici che stanno buttando giù.

Io, essendo comunque estate, ho il finestrino giù ma per cautela, lo alzo tenendolo aperto solo per qualche centimentro. Proprio mentre stiamo passando noi (ovviamente), arriva giù un'altra quantità incredibile di detriti, che colpiscono anche la macchina, ma quello è il problema minore, perchè un grosso quantitativo di pietre miste a ghiaia, terra, erba e altro, entra in macchina ricoprendoci parecchio, soprattutto me, che vengo travolto da un ammasso di detriti, giù per la schiena e anche in faccia. Non mi fa molto male, però un bel po' di dolore al naso, soprattuto, lo sento, tanto che non riesco più a guidare e, nonostante andassi piano, rischiamo di finire fuori strada.
Fortunatamente, essendo comunque vigile, con un occhio riesco a capire dove andare e, prima di finire contro un'altra casa mi fermo.
Di colpo, tolta la terra di dosso, ci troviamo in una piazza, rettangolare, non molto ampia. I biellesi la potrebbero visualizzare come Piazza Cisterna, su al Piazzo. E' molto simile, forse un po' più larga.
Fatto sta che, una volta tolti i detriti usciamo dalla macchina e ci guardiamo intorno. Le case che si affacciavano sul piazzale, avevano tutte dei balconi, pieni di gente che ci osservava.
Io ero incazzato nero per l'accaduto e non so perchè, ce l'avevo coi francesi. (probabilmente perchè nel sogno, eravamo sì a Genova ma contemporaneamente anche a Ventimiglia, ancora in Italia, ma già con parecchi abitanti francesi).
Improvvisamente la gente sui balconi si anima, in maniera evidente e, proprio gli abitanti francesi, visibili perchè vestiti di blu, cominciano ad agitarsi contro gli italiani, presi invece un po' alla sprovvista, con gesti piuttosto chiari, addirittura cominciano ad arrampicarsi sui balconi per andare a massacrarli.
La situazione degenra molto velocemente, tanto che mi rendo conto che dobbiamo uscire subito da quella piazza, prima che sia troppo tardi e ci dirigiamo velocemente verso il confine, quasi come fosse troppo tardi per tornare indietro, pur con il dubbio però di essere non molto bene accetti una volta passata la dogana.

e poi mi sveglio...

giovedì 6 agosto 2009

STRADE DEL CINEMA - edizione 2009

Parte stasera l' edizione 2009 di STRADE DEL CINEMA - Festival Internazionale Del Cinema Muto Musicatio dal vivo.

Dal 6 al 13 agosto, con numerosi eventi e il consueto Concorso Giovani Musicisti Europei

La serata di apertura vedrà un omaggio al grande Stanley Kubrick, attraverso le musiche del compositore Ligeti, eseguite dall' Orchestra SFOM della Valle D'Aosta, dirette dal M° Mauro Gino.

Tutte le info su www.stradedelcinema.it

domenica 19 luglio 2009

Anniversari....

Giusto un anno, un mese e 18 giorni fa, alcuni di voi lo ricorderanno, alcuni vetri, sicuramente aizzati da qualche grumo sovversivo, finirono improvvisamente nella mia mano sinistra, tagliandomela ben bene, mentre ero intento a ripulire la soffitta.

Vi chiederete: ma che cazzo di anniversario è?

Beh, in effetti non lo è, ma mentre stavo assaporando l'ultimo boccone del lauto ristorante cinese, mi è tornato alla mente l'increscioso evento, per cui mi sembrava giusto fare un doveroso bilancio a circa un anno dall'accaduto.

Non posterò foto, anche se di per sè non sono affatto drammatiche, ma non vorrei urtare la sensibilità di voi poveri pazzi che continuate imperterriti a seguire questo blog, poi sto ancora digerendo il vitello saltato con cipolle e zenzero del cinese...

Che dire, allora? Innanzitutto, non ho ancora recuperato la sensibilità al mignolo o, quanto meno, non nella parte esterna, dove praticamente non sento nulla. La cicatrice non fa affatto male, ma se la sfioro mi dà un forte fastidio. C'è da dire pure che il "sarto" del Pronto Soccorso, avrebbe bisogno di fare un urgente corso serale di cucito, visto come mi ha saldato le varie parti (tra l'altro senza anestesia... )

Certo, ci sono comunque dei vantaggi, sia ben chiaro. Per esempio, le ragazze con il loro naturale istinto crocerossino, sono sempre attratte da questo genere di inconvenienti, per cui può essere un modo interessante per attaccare bottone ed accalappiarle (tanto non sono mica geloso, io...)

C'è anche il vantaggio che, alle feste, posso inventarmi la scusa della ferita per evitare di dover intonare con la mia sacra chitarra abominevoli e strazianti "standard" italo-canzonieri (e questo è veramente un gran vantaggio, credetemi).

Ho anche una linea della mano in più. Ok, io non credo nella chiromanzia, ma risulta ora agli atti che i 12 punti di sutura hanno stravolto quello che doveva essere il corso naturale della vita. Infatti, ho scoperto che quella definita come "linea dell' intuito" non c' è più (ma questo non mi stupisce più di tanto), la "linea della testa" è interrotta dalla cicatrice, il che mi fa pensare che quando sarò anziano o mi beccherò l'alzheimer, o una tegola mi cadrà improvvisamente sulla capa. Dulcis in fundo, la "linea del cuore" è addirittura allungata, sempre grazie alla cicatrice, è questo non è niente male, potrebbe significare che la mia attività sessuale continuerà in maniera efficiente anche dopo i 90 anni.

Del resto l'ho sempre detto che avrei dovuto fare il pornostar, invece del musicista....

mercoledì 15 luglio 2009

Frank Zappa/Mothers - Chunga's Revenge (1970)

Disco di transizione? mah... forse. In realtà è un ottimo album, anche questa volta accolto molto tiepidamente pure dai fans (lascio perdere i commenti della critica).

Dopo i 5 anni dei Mothers e la brillante parentesi di Hot Rats, Zappa torna in pista con una nuova formazione, totalmente rinnovata e con un nuovo disco.

Assoldati Mark Volman ed Howard Kaylan dai Turtles (quelli di Happy together, per intenderci), arrivano Jeff Simmons in veste di bassista e cantante e soprattutto il tastierista George Duke, dal trio di Jean Luc Ponty.

Alla batteria il giovane Aynsley Dunbar, poderoso strumentista inglese, fondatore dei Retaliations e dei Blue Whale, che Zappa incontrò e poi assunse in seguito al famigerato Festival Di Amougies, dell'ottobre 1969, nel quale Zappa faceva da manager a Captain Beefheart, che prese parte a quel festival e durante il quale, lo stesso Zappa si ritrovò a suonare sul palco assieme ai Pink Floyd, ai Caravan, Archie Shepp, i Mountain,...

Zappa, comincia a dare molto più spazio ai testi, sfornando un gran numero di canzoni spesso equivoche, piuttosto volgari, ma sempre in base al suo principio di "uomo di informazione" con lo scopo di raccontare attraverso la musica tutto quello che lo circondava, mettendolo talvolta alla berlina o criticandolo apertamente, incurante come sempre delle invettive alle quali sarebbe andato incontro.

"Chunga's Revenge" è ancora una volta un disco un po' particolare. Innanzitutto perchè accanto ai nuovi brani, Zappa ne inserisce alcuni proveniente dalle session di Hot Rats, dell'anno precedente ed ovviamente, suonati da ben altre formazioni. I brani in questione sono la title track (con Sugarcane Harris all'organo e Max Bennet al basso), in una versione piuttosto corta rispetto alle esibizioni dal vivo, ma altresì decisamente brillante, e la ballad Twenty Small Cigars, un brano pressochè sconosciuto, ma molto interessante da un punto di vista compositivo poichè la melodia (che viene suonata assolutamente senza swing, quasi fosse musica classica, pur su un accompagnamento tipicamente jazz) si muove su armonie sempre in contrasto fra di loro eppure legate insieme da soluzioni melodiche veramente ingeniose, oltre a microscopiche ma fantastiche ventate di blues grazie al fraseggio di Zappa alla chitarra (la melodia è suonata all'unisono da chitarra e harpsichord).

Gli altri brani, sono invece tutti nuovi, da Road Ladies, a Tell Me You Love Me (brano spesso risuonato da altri artisti come Steve Vai o i nostrani Elio e LST, per via del riff decisamente molto rock). Non mancano brani decisamente più "leggerini" come Rudy Wnats To Buy Yez A Drink, o Would You Go All The Way, rimasti poi quasi sempre nel cassetto e nell'oblio, per essere poi rispolverati durante il tour del 1976.

Il brano forse più famoso è Sharleena, una canzone veramente ben riuscita e che divenne poi uno dei cavalli di battaglia durante i concerti a venire, anche se, probabilmente, la migliore versione di questo brano è quella proveniente proprio dalle session di Hot Rats, cantata da Sugar Cane Harris, che rimase inedita fino al 1996, quando venne inclusa nel disco postumo LOST EPISODES.

Non manca neanche il solito estratto dal vivo. Nel disco si chiama The Nancy & Mary Music ma è in realtà, uno stralcio live di King Kong, del tour del 1970, dove George Duke da sfoggio di ottima capacità improvvisativa pure con la voce, simulando un assolo di batteria dopo il quale Zappa conduce la band coinvolgendo pure il pubblico in un'improvvisazione collettiva.

Putroppo questa è l'unica testimonianza ufficiale, che inevitabilmente non rende giustizia a una band poco amata (per via dei due Turtles, forse un po' troppo logorroici e delle canzoni sì molto divertenti, ma apprezzabili forse solo da chi conosceva la vita on the road degli artisti, e anche per via del fatto che molte canzoni avevano un carattere locale e difficilmente, potevano essere apprezzate da persone che vivevano dalla parte opposta dell'America)

In realtà il tour del 1970, musicalmente, offriva numerosi spunti meritevoli come la stessa King Kong, per non parlare di Holiday In Berlin, altro meraviglioso tema che fu suonato dal vivo solo in quel tour.

Un'ultima caratteristica di Chunga's Revenge è che gli unici brani a rimanere nel tempo furono proprio Sharleena e tell Me You Love me, al contrario, di Twenty Small Cigars e Road Ladies, esiste solo una versione live, rispettivamente del 1971 (Delaware) e del 1973 (Sydney).

CHUNGA'S REVENGE (1970)

Band: Frank Zappa, Mark Volman (vocals), Howard Kaylan (vocals), Jeff Simmons (bass, vocals), Geroge Duke (keyboards, trombone), Aynsley Dunbar (drums) + Ian Underwood (saxes, keys), Don Sugarcane Harris (organ, violin), Max Bennet (bass)

1. Transylvania Boogie

2. Road Ladies

3. Twenty Small Cigars

4. The Nancy & Mary Music

5. Tell Me You Love Me

6. Would You Go All The Way

7. Chunga's Revenge

8. The Clap

9. Rudy Wants To Buy Yez A Drink

10. Sharleena

lunedì 13 luglio 2009

domenica 12 luglio 2009

Pink Floyd - Atom Heart Mother (1970)

Nel pieno dell'era prog, i Pink Floyd escono, dopo la pubblicazione passata piuttosto inosservata di Zabrinskie Point, con un disco che entrerà a far parte della storia, a partire dalla celebre copertina con la mucca.

Atom Heart Mother, è un disco equilibrato, dall'atmosfera estiva e un po' malinconica (a parte la title track). I brani sono equamente divisi, ognuno porta la firma ad un brano tranne Mason, che contribuisce solo nella omonima suite.

Atom Heart Mother (il titolo originale era The Amazing Pudding) è una lunga suite di oltre 24 minuti, dove, dopo il tema, lunghi spazi sono alternati di volta in volta dai soli di Gilmour a parti corali molto epiche ed avvolgenti, fino all'epilogo clamoroso con tutta l'orchestra.

Registrato nel marzo del 1970 e diretto da John Aldiss (non senza difficoltà, soprattutto a causa dell'indisciplina degli orchestrali), è un brano che è sempre stato suonato dal vivo tra il 1970 e il 1971, ma di tutte le versioni solo una ventina scarsa presentano l'arrangiamento completo con fiati e cori. A causa infatti dei numerosi show che i Floyd tenevano ovunque, la band poteva disporre solo di orchestre locali, con le quali spesso c'era poco tempo per provare, il che rendeva non tutte le esecuzioni perfette. E in effetti, di tutte, solo alcune sono veramente memorabili, come quella ad esempio di Londra del 16.9.70, Hide Park '70, Montreuax '71, Offenbach '71... Tutte le altre avevano un arrangiamento che seguiva l'andamento della suite, ma con lunghi vocalizzi di Gilmour e Wright e lunghi assoli di batteria.

In occasione di un loro concerto in Germania, i Floyd rischiarono di terminare anticipatamente il set, perchè la partitura orchestrale di Atom venne dimenticata a Londra e i roadie, che montavano il palco, se ne accorsero solo verso le 18. Parti un corriere appositamente, mentre una Porsche della polizia era pronta all'aeroporto per riportare la partitura alla sede del concerto, dove arrivò appena in tempo.

Dopo Atom, seguono tre brani, di cui solo Fat Old Sun, veniva suonato regolarmente dal vivo. Gli altri, uno a firma di Waters e l'altro di Wright, riecheggiano le tipiche atmosfere psichedeliche, con una forte tonalità nostalgica ma al tempo stesso molto solare. I due brani in questione sono If, che raramente venne suonato dal vivo dai Floyd, ma decisamente più sovente da Waters nei propri tours, e Summer '68, del quale non esistono versioni live. (Per chi lo conosce, il brano "Sul Fondo Del Sand-Creek" la ricorda moltissimo, anzi ha praticamente lo stesso impianto armonico).

A contraltare alla lunga suite iniziale, c'è poi Alan Psychedelic Breakfast, che conclude il disco. E' un tipco esempio di sperimentazione pinkfloydiana, fin dall'intro, che si apre all'interno di una cucina, dove uno entra, apre la finestra, riempie un pentolino e lo mette a bollire. Solo che al posto del gas, c'è un accordo, e mentre si accende il fiammifero, ce n'è un altro, fino a che il brano prende, definitamente, forma e vita.

Anche quest'ultimo brano venne suonato in occasioni molto rare (quattro o cinque al massimo, tutte intorno al dicembre 1970).

I Floyd riuscirono, nel corso dei mesi a perfezionare un assurdo marchingenio da portare sul palco, che poteva ricreare diversi rumori tipici e comuni di una cucina. Ma non riuscirono mai a portarlo veramente nei loro show.

Atom Heart Mother, attirò l'attenzione di Stanley Kubrick, che lo voleva utilizzare a suo piacimento per il film Arancia Meccanica, ma non ottenne mai l'autorizzazione dai musicisti che, come poi dissero :"In effetti era difficile immaginare quel film con quella musica. Forse è un bene che sia andata così".

ATOM HEART MOTHER (Harvest, 1970)

Band: Dave Gilmour (chitarra, voce) * Roger Waters (basso, voce) * Richard Wright (tastiere, voce) * Nick mason (batteria)

1. Atom Heart Mother

2. Ifv

3. Summer '68

4. Fat Old Sun

5. Alan Psychedelic Breakfast

mercoledì 8 luglio 2009

Pooh? Semmai khrlhlrhrlhr (Onomatopea dello Scaracchio) - Eventi Nefasti

Questo post è dedicato all'amica Francesca.

Ci sono eventi, specie quelli traumatici, che il nostro cervello riesce fin da subito, a rimuovere totalmente dalla nostra memoria, per evitarci probabilmente dolori e tristezze continue.
E per questo lo ringrazio (il cervello). Tuttavia, altre volte, accadimenti che eri riuscito quasi del tutto a cancellare per sempre, vengono riportati alla luce da persone, che magari hanno pure partecipato con te a quell' evento e che, a distanza di anni rivedi con molto piacere e ti fanno sorridere ricordandoti appunto eventi nefasti che speravi di aver rimosso con una bella formattazione del cervello, ahimè non riuscita.

Ah già... chi è Francesca? beh, è una cara amica che conosco da circa 9-10 anni, dai tempi della gloriosa e assurda BJB, una band jazz (dire "jazz" è un eufemismo, visto che facevamo allegramente cagare) nella quale ho mosso i miei primi passi incerti da artista e, che ogni tanto usciva con noi e che era riuscita nel tempo a resistere al fascino del musicista bello e dannato (perchè all'epoca ero bello, beh un po' come adesso... dannato lo sono dalla nascita più o meno), nonostante alcuni miei, a dire il vero timidi e leggeri assalti.
Poi mi ha ritrovato, in questi giorni,su facebook e sono stato molto contento di risentirla, cosicchè, chattando un po' è ritornato alla mente un capodanno che abbiamo passato tutti insieme e che ha avuto però un increscioso retroscena, cioè proprio quello che speravo di aver rimosso.

Già, perchè c'è stato un tempo, molto lontano e fortunatamente molto breve, in cui sono incappato accidentalmente nei Pooh... sì sì, avete capito bene, proprio il nefasto quartetto dalla cui unione sodomita oggi ci ritroviamo il Facchinetti Junior a imbrattare le strade con strani slogan senza senso ("bella di padella" ?!?!?! cazzo vuol dire bella di padella?!?!?!?!? vende pentole antiaderenti? boh...)
Ok ok, state tranquilli, io i Pooh mica volevo vederli, eh... anzi, l'avessi saputo prima avrei evitato di trovarmeli davanti... sì, no, lo so che sono molto amati in Italia, ma io da quel lato lì non mi sento italiano, non mi piacciono proprio.... c'è pure chi li reputa un gruppo prog (solo perchè han fatto Parsifal), sì ma vogliamo confrontarli con gli Area, col Banco, le Orme? no vero? i Pooh son poi quelli di "Piccola Checca" e altre hit del genere, la loro parentesi prog, dura lo spazio di uno sputo... da lì, appunto Pooh...

Vabbè, ma andiamo con ordine...

Il fattaccio risale appunto al 1999 o forse 2000, quando mi aggregai all'amico Cichin (batterista della BJB) per andare a passare il capodanno con altri amici (e anche Francesca, appunto) in Liguria, giusto un paio di giorni, a casa di una amica che ci aspettava là.
Partiamo il 31 dicembre intorno alle 15, per ritrovarci imbottigliati inevitabilmente nel traffico genovese, dal quale riusciamo a riemergere solo verso sera. La casa era a Borghetto Sotto Spirito. Posati armi e bagagli, dopo una leggera cena (che tra l'altro non ricordo nemmeno di aver fatto), decidiamo di andare a San Remo per la notte di San Silvestro. Ma la città dei fiori e dell'inutile Festival, non è che sia proprio dietro l'angolo, c'è un bel pezzo di strada da fare, fatto sta che ci arriviamo, trovando pure un insperato parcheggio, intorno alle 23 e 50 circa.
Praticamente giusto il tempo di venire bombardati dai petardi e dai botti che i criminali abitanti lanciavano dai balconi giù in strada. C'era pure chi, i botti, li lanciava da terra ad altezza uomo, manco i Viet-Kong erano soliti accogliere così calorosamente gli stranieri!

Fatto sta che, inevitabilmente, la festa per il nuovo anno ci travolge e veniamo guidati da una marea umana in transumanza, verso la spiaggia. Tra me e me penso "ma la Mecca, è in spiaggia?" no perchè sembrava di assistere ad un pellegrinaggio di migliaia e migliaia (ma cosa dico migliaia??? migliaia!!!) di persone verso un luogo ben preciso.
A noi non è che fregasse nulla, era bello passare il capodanno insieme, andava bene tutto... beh, non proprio tutto, eh... a me, personalmente sarebbe bastato evitare un concertone di liscio o di qualche inutile autorità della canzone italiana, tipo AlBagno, Toto Cutugno,... insomma tutta quella gentaglia lì...
Comunque, dopo un po' la marea transumante si ferma... che succede? un semaforo rosso? arrivano gli alieni a prenderci?

no....

peggio....

dei grossi fari posati lungo la spiaggia (tipo quelli delle prigioni di massima sicurezza) abbagliano il triste cielo sanremese, girando qua e là e oscurando le povere stelle che facevano capolino sulle nostre teste.
C'è uno strano silenzio, la folla mantiene un brusìo di sottofondo molto lieve, come se non volesse farci (e farmi) sentire e scoprire quello che mi aspettava.
Ad un certo punto, la spiaggia si apre in due, più o meno come quando quel biondo, tanti anni fa aveva diviso le acque... una voragine immensa si presenta davanti ai nostri occhi... "ma che è 'sta roba?!?!?" mi domando. "la fine del mondo?!?!?"

no...

peggio...

con un sistema di carrucole e traini mossi da povere mucche rubate a un mandriano, un enorme palco, comincia ad apparirci davanti tra lo stupore generale (tranne il mio, io ero più interessato alle gnocche che c'erano lì). Nel giro di un minuto al massimo, un enorme palco futurista si compone e con un altro sistema di carrucole, questa volta azionato da ignari schiavi egizi scampati all'ira di Cleopatra, arrivano quattro tizi, di bianco vestiti, pure nei capelli, vista l'età... addirittura, la postazione del batterista, era scesa dall'alto, dalle nuvole, forse si era fatto dare un passaggio da un elicottero di stato (visto che va di moda, oggi) o magari dallo stesso biondino che divideva le acque e le folle stesse...
Indovinate chi erano? i Pooh, appunto (per quei pochi fortunati che non li conoscessero, "Pooh" si legge prima creando del catarro in gola, poi lo si espelle appunto sputazzandolo dove si vuole, con il rumore onomatopeico Pooh, appunto)

Mentre la folla in delirio comincia a strapparsi i capelli dalla gioia, lo sconforto (e il catarro) mi avvolgono in una triste solitudine, nella quale cerco di isolarmi, invocando Dio (perchè all'epoca ero più o meno ancora cattolico, ma stavo già smettendo, eh...) perchè li facesse sparire, magari con un meteorite, giusto per non farli soffrire più di tanto.
E invece no. Le mie richieste rimangono inascoltate, non solo! essendo un "concertone" speciale, vista l'occasione, si parte subito con i pezzi dannata (scritto volutamente senza apostrofo), "Piccola Checca" coinvolge tutto il pubblico in un coro di alpini ubriachi con tanto di "Tapum-Tapum"... Fortunatamente il mio "Format C:" funziona, per cui, grazie anche all'abbondante uso di alcool, riesco totalmente a dimenticare gli altri pezzi, anche perchè in realtà, lì ci rimaniamo ben poco, visto che con un' occhiataccia infernale, guardo l'amico Cichin e gli faccio capire che se non ce ne andiamo da lì entro due secondi, faccio uno sterminio di massa, partendo magari proprio dai quattro sventurati pensionati che, sul palco facevano ballare pure le dentiere.

Dopo un po' il fastidioso rumore delle loro "canzoni" si allontana sempre più, fino a rimanere un vago, seppur inquietante, ricordo, mentre noi dirigiamo le nostre terga altrove, in altre zone della città. E così, a nottata finita, dopo una domenica (era il primo gennaio) passata a disintossicarci nella zona di Bussana Vecchia, la nostra vacanza ha termine e facciamo ritorno verso casa.

Ehhh... già, e così non mi sono fatto mancare neanche i Pooh... che culo eh? vabbè dài, un'aspirina, una lobotomia e passa tutto... massì, in fondo ci siamo divertiti, va...

Grazie, Fra
;-)

martedì 7 luglio 2009

I LOVE RADIO ROCK! (punto e basta!)

AVVISO IMPORTANTE: QUESTO POST RISULTERA' ANTIPATICO, ARROGANTE, PRESUNTUOSO, NON RICHIESTO E NON PIACERA' A MOLTI DI VOI, CHE POTREBBERO SENTIRSI ANCHE OFFESI A LIVELLO PERSONALE DAL MIO TESTO. SE SARA' COSI', MI SPIACE, PEGGIO PER VOI. IO VI HO AVVISATO.

Mi piace molto aggiornare il blog, anche a caldo, di getto, se posso, non appena mi capita o vedo qualcosa che mi colpisce in maniera particolare. E stasera è la volta di I Love Radio Rock, il film sulle radio pirata inglesi degli anni '60.
Ovviamente non lo racconterò, nè vi elencherò le numerosi canzoni che compongono la ricca colonna sonora. Volevo solo condividere lo strano effetto che mi ha fatto vedere un film con così tanta musica che conoscevo (e conosco) benissimo, pur non avendo certo vissuto quel periodo nemmeno di striscio, ma è come se una parte di me fosse ancorata lì e a quella musica.
Ed in effetti lo è, visto che ascolto solo "robe vecchie" direbbe magari qualcuno, ma non ci posso fare nulla, quello è il mio soundtrack, che mi porto appresso ovunque vada.
Ognuno di noi ha nell'anima una propria colonna sonora, e quella è la mia (ovviamente aggiungendovi tutto quello che adoro e che in quel film non c'era, ma questo va al di là del film, è un qualcosa che appartiene ad ognuno di noi).
Beh... certo che se la vostra colonna sonora è fatta solo dal tipo che si chiama Alessio ma il suo vero nome è Gigi, da Tizzy Iron, da quella che fa piccole Pause in solitudine o dagli "Amici" della DeFibrilli, vabbè, condoglianze, siete veramente messi male... non so se sia possibile recuperarvi... mah, magari sì, ma ci vorrebbe una lobotomia di quelle pesanti.
Per carità, bravi 'sti qua eh, ma non osate neanche metterli sullo stesso piano di Hendrix, Grateful Dead, Kinks, Jefferson Airplane, Byrds, Who, Bob Dylan, Aretha Franklin, James Brown, Van Morrison e NON CITO VOLUTAMENTE nè il PROG, nè il JAZZ, nè ZAPPA perchè sarebbe troppo facile...

Devo andare avanti con l'elenco e massacrarvi del tutto? no vero?

Ok, sono un estremista (musicalmente parlando, anche se in realtà ascolto di tutto), volutamente polemico e di parte. Ho sempre cercato di mantenere equilibrato il blog, senza mai volere che qualcuno si offenda per quello che dico. Ma, visto che i gusti di ognuno sono sacrosanti, e quindi lo sono anche i miei e questo blog è mio, e parliamo di musica, non posso non dire quello che penso in tutta libertà... se non vi piace, nessuno vi obbliga a leggerlo. Piuttosto, chiudete e andate a fare i casting per il Grande Frittello.

La verità (e qui voglio essere arrogante a tutto spiano) è che là, in mezzo agli artisti citati e a moltissi altri sempre lì, c'era e c'è VITA... certo, ci sono anche realtà odierne che meritano assolutamente tutta la considerazione possibile, ma sono poche mosche bianche in un marasma piatto, uguale, senza nerbo, senza idee.
Anche allora c'erano case discografiche o produttori idioti che imponevano assurde linee da seguire per i musicisti, però era comunque diverso. Anche musicisti estremi, seppur totalmente fuori dagli schemi commerciali (ne cito due "a caso", Zappa ed Henry Cow), potevano creare e sviluppare le propria musica e cercare di viverci pure. Ogni gruppo tentava comunue di dare una propria impronta, un proprio sound al proprio lavoro...
I classici bacchettoni bigotti obietteranno: ehh ma sai, però, certo che erano a volte stonati, poi sai io è 40 anni che suono, sai...
è vero, non erano perfetti, ma avevano qualcosa da dire. e minchia, se ne avevano!
Non era possibile confondere i Beatles con i Turtles, gli Yes con i Genesis, i Jefferson Airplane con i Quicksilver... perchè erano fottutamente diversi gli uni dagli altri e dannatamente bravi.
oggi tutti questi confini non ci sono quasi più, il tutto in nome del dio Denaro, per il quale non importa che musica tu faccia nè tantomeno, come la faccia, l'importante è che si venda... e se non si vende la si pompa fino a quando tutti la comprano, solo perchè sono incapaci di giudicare con la propria testa, perchè ormai privati della possibilità di sviluppare un proprio senso critico.

Non siete d'accordo con me? non m'importa. là c'è vita. e a me piace la vita. Io vado là e ci rimango. passerò per antiquato? che mi frega, tanto vado pure a vedere i concerti oggi, non resto fermo certo in un'epoca.
Non credete a tutto quello che ho scritto? andatevi ad ascoltare un po' di quella musica... tanto male non vi fa... andate a vedervi quel film che sono sicuramente soldi ben spesi.
Cosa ho detto? "spesi" ??? ho sbagliato, quello è un investimento, per la tutela delle vostre orecchie e del vostro cervello, sempre che ci teniate.

(ovviamente è un consiglio che rivolgo soprattutto a quei tamarri che passano sotto casa mia col volume a palla, sparandomi nel "mio" spazio arereo le amene ed "immancabili" hit di Gigi D'Alessio e compagnia bella)
Oh, sia ben chiaro, bravo, neh... ma mi ha veramente spappolato i coglioni....

martedì 30 giugno 2009

Ah Tom... Se un Giorno Diventerai Ricco e Famoso, Vedi di Ricordarti di Me (I Sogni di M. Van Der Fleecken - III°parte)

Stamattina, intorno alle 6 e 09, stavo sognando un film, che non esiste. So di preciso l'ora perchè è stato bruscamente interrotto da Smog, che miagolava per entrare, tanto che mi ha svegliato bruscamente e l' ho dimenticato quasi tutto se non alcuni spezzoni...
Ho sognato che Ambra ed io stavamo guardando un film, ma ovviamente, allo stesso tempo vi eravamo pure dentro. Era ad episodi. Me ne ricordo solo uno e mezzo.
Nel primo c'erano Tom Cruise, una ragazza e Walter Matthau. Si trovavano nel cortile di una scuola di una grande città. Era una sera di inverno, ma non faceva molto freddo.
Ricordo solo che Matthau era un insegnante di matematica o latino ed era una brava persona ma, non so più perchè, ad un certo punto sbarellava e cercava di uccidere Tom Cruise (che forse faceva il poliziotto). Gli sparò 4 colpi di pistola, che bucarono il giubbotto di TC, che però non si era fatto nulla anzi, se lo tolse e con sguardo ammirato vide che i quattro buchi dei proiettili avevano creato un disegno geometrico perfetto.
Poi mi sembra che TC sparò anche lui a WM e lo ammazzò.

Vabbè...

L'altro invece, che ricordo molto bene, era ambientato nella Francia della Rivoluzione, proprio nei giorni seguenti alla decapitazione del re e della regina. C'erano Meryl Streep, Tom Cruise e il cattivo di Harry Potter, quello che assomiglia a Renato Zero.
Com'è che si chiama 'sto qua??? Pratus Protus? Vilius Zurius??? come cazzo si chiama quest'attore??? comunque...

Meryl Streep era la Regina di Francia, si trovava in un letto del castello di Tom Cruise, che era un ricchissimo nobile, scampato alla ghigliottina.
La particolarità era che T.C. aveva un bellissimo vestito rosso, lungo, ornato di ori e pietre, ma non era sfarzoso e patacca, era proprio un bellissimo vestito, dal taglio vagamente orientale, con la chiusura a bottoni fin sul collo, senza colletto.
Il suo castello, o meglio, le stanze in cui era ambientato l'episodio, avevano i soffitti molto bassi, i muri in marmo bianco, con ampie decorazioni di pietre dure nere bianche e rosse (tipo vesuviana, opali, quarzi...), anche sul soffitto.
La cosa strana del sogno era che Meryl Streep (la regina) era stata decapitata ma, non si sa come, giorni dopo era stata probabilmente salvata (e ricucita?) e si trovava nel letto del castello di T.C. e chiedeva continuamente del figlio che portava in grembo prima di essere de-testata .
Allora Tom Cruise, prese un libro e lo portò nella stanza dove c'era M.Streep.
Era un libro storico, sugli avvenimenti della Rivoluzione Francese (anche se loro stessi vivevano in quell epoca!) e, sfogliandolo e cercando notizie sui giorni seguenti all'uccisione dei re, scoprì che il figlio della regina nacque tre o quattro giorni dopo la sua decapitazione.
E quindi cercavano di capire dove potesse essere. La cosa un po' inquietante di quell'episodio era che il colore bianco delle stanze era veramente acciecante (un po' tipo la scena finale di 2001, Odissea Nello Spazio...) e che le inquadrature zoommavano su Meryl Streep, molto velocemente avanti e indietro in continuo mentre, quando veniva inquadrato Tom Cruise, ogni volta, la camera faceva lo scroll del vestito partendo sempre dai piedi e, lentamente, saliva fino ad inquadrargli il viso.
In più (e questo era veramente l'aspetto inquietante) c'era una musica fatta di grandi bordoni di sottofondo di violoncelli, che tenevano delle lunghe note molto basse, ma non smettevano mai, la musica era continua e molto pesante, dava veramente molta angoscia, nonostante apparentemente non fosse certo un film horror... tanto che ricordo perfettamente che mentre lo stavamo guardando, mi giro verso Ambra e le dico: "cazzo, questo è veramente angosciante!"...
C'era anche un'altra cosa.... Tom Cruise, non aveva il suo solito sguardo da belloccio, cioè, era si bello e ben truccato, ma aveva uno sguardo sinistro, come se lui sapesse perfettamente dove si trovase il figlio della regina.
Poi, all'improvviso, in fondo alle stanze del castello, viene inquadrato il cattivo di Harry Potter, che ovviamente lì non interpretava quel personaggio, ma sicuramente, uno molto importante all'interno della storia.

Ma non lo sapremo mai... (per colpa di Smog)

sabato 27 giugno 2009

Io e William Parker (dubbi e considerazioni sull'abbigliamento nel free-jazz e dintorni)

Ieri sera ho potuto assistere alla serata piovosa dello spettacolo dei 20 artisti (per lo più giovani ed innocenti ragazzi, a parte un paio di "delinquenti" che ben conoscevo) guidati dal contrabbassista William Parker nella serata conclusiva del workshop tenuto qua da noi questa settimana.

Non mi dilungherò molto sullo spettacolo in sè, visto che, avendo raggruppato ragazzi provenienti da diversi generi musicali, chi con conoscenze tecniche e musicali avanzate e chi no, il nostro amico WP, ha probabilmente cercato di trasmettere in maniera molto semplice l'aspetto sociale della musica, quello del suonare insieme, imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare gli altri, utilizzando strutture piuttosto semplici, a volte decisamente orecchiabili, in modo da poter far suonare tutti insieme senza grossi problemi.

Finito lo spettacolo, Mr. Parker (che è un importante esponente della scena free newyorkese), viene diretto verso il Jazz Club di Biella per concludere la serata in musica, per farlo esibire in un breve set da solo col suo contrabbasso.
Segue, all'interno del locale, una sua lunghetta introduzione sul come e perchè abbia iniziato a suonare il contrabbasso, raccontata un po' all'americana, cioè usando diverse metafore a metà tra l'hippie e il filosofico/mistico, probabilmente condendola anche con un po' con altre immagini, certo molto evocative ma anche un po' noiose, dopodichè inizia il suo breve set in solitario, non prima di aver annunciato che il primo brano che avrebbe suonato era una sua composizione del 1972.

E inizia a suonare....

Oh, state tranquilli, non era un cane, eh... suonava eccome. Il problema è che, trattandosi di free-jazz, ovvero musica totalmente improvvisata, sai quando inizia, ma non sai quando finisce, nè tantomeno cosa può succedere durante. E non aspettarti certo troppi appigli (riff, vaghe melodie orecchiabili,...), perchè è free-jazz di quello vero.
Fatto sta che i minuti passano.... 5, 10, 20, 35 .... mentre WP continua imperterrito a sviolinare il suo contrabbasso, comincio a chiedermi: "non è che il pezzo è del 1972 e dura trentasette anni? no, perchè non finisce più, cazzo!!!"

Ora, chi mi conosce sa che sono solito ascoltare le cose più assurde, robe che hanno durate ben superiori all'improvisazione (intitolata tra l'altro "Cathedral of Light") del nostro amico, ma ascoltare un contrabbassista solo, che fa del free-jazz estremamente esasperato all'inverosimile e non smette di suonare mai, dopo che aveva fatto un'introduzione lunga come la Quaresima, mette a dura prova anche i più resistenti.
Il bello è che il pezzo non era poi male. Oddio, era più che altro un continuo, incessante uso di soli armonici, suonati ovunque sulla tastiera del contrabbasso e nelle posizioni più assurde.
Per carità, bravo eh, però c'è stato un momento nel quale non ce la facevo più, volevo che si fermasse, volevo quasi sparargli o pregarlo in ginocchio perchè la smettesse, mentre intorno a me, tutti gli altri (non ho mai visto a Biella così tanti appassionati di free-jazz in delirio come ieri, e sono tutt'ora convinto che fossero in estasi solo per il suo vestito, del quale tra l'altro non ho ancora parlato), continuavano a muovere il capo su e giù, con fare sicuro, quasi riuscissero a sentire un bel ritmo in 4/4, che ovviamente non c'era per nulla, godendo come dei forsennati solo perchè faceva armonici con ogni parte del corpo, ci mancava solo li facesse con i peli del culo...

Insomma, dopo forse un'ora la sua stramaledetta Cathedral Of Light, terminava con uno scroscio di applausi che mi ha ridestato dal torpore profondo, mentre asciugandomi velocemente la bavetta applaudivo annuendo, con la tipica faccia orgogliosa di quello che dice "ehhh, io c'ero!!"

Seguono poi due FORTUNATAMENTE brevi improvvisazioni molto più tradizionali, sempre free, ma decisamente più ortodosse. In realtà erano due walking blues in 3/4 piuttosto ripetitivi e monotoni, con il quale l'amico W.Parker pone fine al suo "breve set" biellese, chiamando a raccolta i numerosi allievi del workshop, per una mega jam finale.
E anche qua un' altra sorpresa. Sapendo che i ragazzi che salivano sul palco a grappoli per suonare con lui, a parte un paio, non avevano una gran dimestichezza col jazz, figuriamoci col free-jazz, ho pensato: "beh, è un contrabbassista di gran esperienza, sa come funzionano le cose, sa come vanno le jam... li coinvolgerà sicuramente in un blues chilometrico che durerà tutta la notte, tanto il blues tutti lo possono (e lo devono) suonare, ed è comunque sempre una bella palestra."
E invece no. Ripercorrendo il solco tracciato dalla sua ormai celeberrima Cathedral Of Light (ecchedduballe...), inizia ad improvvisare liberamente aspettando che i ragazzi lo seguano a ruota.Ma ahimè, com'era piuttosto inevitabile, i ragazzi si lanciano senza paracadute, ognuno un po' per i cazzi suoi, senza minimamente ascoltare cosa facesse l'altro... insomma, la jam si trasforma in un gran bordello d'altri tempi.
Vabbè, sono comunque esperienze da fare, tuttavia, considerando che erano le tre di notte, il volume superarava ampiamente i 78 db (hahahah, non ho usato i 78 db a caso, ovviamente) e che il mio cervello era stato ampiamente devastato dalla Cattedrale di Luce, ce ne siamo andati a nanna, alzando i tacchi velocemente, come del resto stavano facendo già in molti.

P.S. ho dimenticato di parlarvi del vestito. purtroppo non ho foto da mostrarvi, ma immaginatevi un bel completino MOLTO sgargiante, di quelli che nemmeno i tedeschi in vacanza osano mettere (e il termine "MOLTO sgargiante" vuol dire proprio MOLTO MA MOLTO), con motivi magari disegnati da un fan di Escher dopo un'overdose di LSD, poi immaginatevi pure un bel cappellino ad hoc, e andate in giro mettendo in ogni frase un "yeah, man!" oppure un "hey, you know".... ecco, ora potete dire di essere dei veri improvvisatori di free-jazz americani.

Insomma, la morale è questa: io non amo il free-jazz (è questo lo si era capito), anche se ho potuto apprezzare diversi concerti di questo genere, tenuti da altri artisti, che mi hanno saputo trasmettere veramente grandi emozioni.

Tuttavia, ho notato che:
se uno si veste in maniera stravagante (e WP decisamente lo era), magari è straniero (che fa sempre figo), racconta di come si suona utilizzando fantasiose immagini (tipicamente americane, e nel tipico slang americano) quali alci, indiani, grotte buie, cime tempestose, insegnanti sciamani, e amenità simili, riesce ad ipnotizzare la platea che, dapprima lo deride ironicamente per il vestito che indossa, poi cade letteralmente ai suoi piedi.
Qualsiasi cosa lui dica, per loro è bella e fa ridere (anche se pochi capiscono l'inglese) e, automaticamente, lui guadagna un bonus, che gli dà il diritto e la tranquillità di eseguire qualsiasi cosa gli passi per la testa perchè sa che tanto, essendo improvvisata, nessuno potrà poi reclamare per non aver sentito standard, l'importante è suonarla bene, non importa cosa, importa come.

La mia vuole essere ovviamente una provocazione, so benissimo, cosa c'è dietro il free-jazz, conosco diversi musicisti che praticano l'improvvisazione libera in maniera totale e mi hanno abbondantemente spiegato parecchie cose in proposito, è che a volte, non capisci se quelli che hai di fronte ci sono o ci fanno, cioè se si trincerano volutamente dietro un alone di borioso carisma per poter suonare il cazzo che gli pare, come gli pare e se, la cosa ti è piacuta ok, ma se non ti ha trasmesso un bel cazzo di niente, si giustificano con le classiche frasi: ehhh, ma questo è free, devi aprirti, devi liberarti....

oh, io se volete apro le gabbie e libero i cani, eh... basta chiedere.

giovedì 25 giugno 2009

Eventi - William Parker Workshop performance


WILLIAM PARKER - Workshop

Palazzo Cisterna, Biella Piazzo (BI) - venerdi 26 giougno - ore 22

Spettacolo multidisciplinare compostoe e diretto dal contrabbassista e compositore William Parker, esponente della scena creativa e free newyorkese. Un ensemble di 20 artisti sarà condotto per la realizzazione di una performance creativa di musica, arte, danza e video.

lunedì 22 giugno 2009

Frank Zappa - Bongo Fury (1975)

Uno dei tanti dischi massacrati dalla critica (e anche un po' dai suoi stessi fans). Eppure questo disco è a suo modo unico, nella sterminata produzione zappiana, per diversi motivi:

Innanzitutto, è un disco, in parte, dal vivo (registrato nel New Mexico nel maggio del '75), ma dura solo una quarantina di minuti, e la band, penultima incarnazione dei Mothers Of Invention, rappresenta lo spartitraffico tra lo Zappa dei primi anni '70 e quello verrà di lì a poco, cioè con un sound decisamente più orientato al rock (seppur sempre nelò suo tipico stile).

A fianco dei fidati Bruce Fowler (trombone), George Duke (tastiere), Napoleon Murphy Brock (sax), e Tom Fowler al basso, compaiono il giovane Terry Bozzio alla batteria, marcatamente più moderno e "cattivo" rispetto ai primi batteristi, leggermente più orientati al jazz (Ralph Humprey, Sly Dunbar e in parte anche Chester Thompson, che aveva da poco raggiunto i Weather Report) e Danny Walley, alla slide, che offre il suo contributo portando una forte vena blues all'interno del repertorio.

In mezzo, oltre a Frank, arriva Captain Beefheart, a sconquassare la ferrea organizzazione zappiana, con il suo modo completamente atipico e stralunato di vivere la vita on the road.

Anche il repertorio cambia, soprattutto in funzione dello stesso Beefheart, per il quale Frank porta sul palco diversi brani scritti appositamente per lui, oltre ad alcuni testi bizzarri dello stesso cantante/sassofonista.

Il disco risente inevitabilmente di questi stravolgimenti, uniti al fatto che nel disco, sono presenti pure un paio di brani in studio ("Cucamonga", complicata composizione dedicata agli anni giovanili di Zappa allo Studio Z di Cucamonga, e "200 Years Old" lungo blues, per la ricorrenza della nascita degli Stati Uniti). In più, oltre al fatto che dura relativamente poco, grande spazio viene (giustamente) dedicato ai nuovi brani, scritti appositamente per questo mini tour (esclusivamente negli USA), che si svolge nell'arco di un mesetto.

Musicalmente però, è un disco molto interessant, proprio a causa delle suo sound atipiche, per via della band.

Così oltre alla mitica "Muffin Man", che diverrà negli anni uno dei cavalli di battaglia di Zappa nelle esibizioni live (che contiene uno dei più brillanti assoli di chitarra di Frank), arrivano nuove composizioni, come "Debra Kadabra", sorta di omaggio ai film horror di serie B (e anche C) che sia Beefheart che Zappa adoravano, oppure "Poofter's Froth Wyoming Plans Ahead" canzone in puro stile cowboy e come spesso caratterizzata da spunti polemici verso la politica degli USA nell'imminenza del bicentenario della propria nascita.

Il brano più lungo del disco (oltre 11 minuti) è "Advance Romance", canzone blues/rock cantata da N.M.Brock, con lunghi assoli di Walley, Beefheart (all' armonica) e di Zappa, che introduce per la prima volta il personaggio "Bobby dalla testa-a-patata", incontrato surante la sua breve permanenza nel carcere si Sn Ber'dino e che avrebbe avuto poi degna commemorazione nell'opera tripla "Thing-Fish", dove Bobby, sarebbe diventato una monaca bambinaia, "Sorella Testa-a-Patata Bobby Brown" con le labbra come un becco d'oca.

Purtroppo la brevità del disco, le stramberia incontrollabile di Beefheart e i brani troppo specifici, ne hanno fatto un album poco amato, se non proprio dai fans più viscerali, ed è un peccato perchè è a suo modo un disco importante, anche perchè oltre ad essere l'unica rappresentazione della collaborazione tra Zappa e Beefheart, amici sin dai tempi dell'infanzia, il tour dal quala questo disco nasce, offriva un interessantissimo repertorio, tra cui, incredibili versioni di "A Pound For A Brown" (proprio grazie all'apporto di Terry Bozzio), vecchie hit riarrangiate in maniera nuova come, "Let's Make The Water Turn Black" o "I'm Not Satisfied" oltre a esecuzioni rarissime come la famorsa "Apostrophe", che nell'omonimo disco vedeva la partecipazione di Jack Bruce (ex-Cream) al basso.

Disco particolare, forse un po' ostico, ma sicuramente da riascoltare.

BONGO FURY (1975)

Band: Terry Bozzio - batteria / Napoleon Murphy Brock - sassofono, voce / Captain Beefheart - armonica, arpa, voce / George Duke - sintetizzatore, voce / Bruce Fowler - trombone / Tom Fowler - basso / *Chester Thompson - batteria / Denny Walley - voce, chitarra / Frank Zappa - chitarra, sintetizzatore, voce

* = solo nei brani in studio

1. Debra Kadabra - 3:54 - (live)

2. Carolina Hard-Core Ecstasy - 5:59 - (live)

3. Sam With the Showing Scalp Flat Top - 2:51 - (live) (Don Van Vliet)

4. Poofter's Froth Wyoming Plans Ahead - 3:03 - (live)

5. 200 Years Old - 4:32

6. Cucamonga - 2:24

7. Advance Romance - 11:17 - (live)

8. Man With the Woman Head - 1:28 - (live) (Don Van Vliet)

9. Muffin Man - 5:34 - (live)

Il Misterioso Sottobosco della Lingua Italiana (post inutile del lunedì mattina)

Ci sono parole, ufficialmente sdoganate dai più attendibili dizionari, decisamente poco usate oppure dal significato sconosciuto ai più. Ma non ci occuperemo di quelle, oggi. Anzi ci occuperemo di un termine talmente noto, usato ed abusato, da non poter avere dubbi sul significato...

ma è proprio così?

la parola che nel corso del tempo mi ha un tantino destabilizzato, è: "INTERESSANTE"

O meglio, non è tanto il significato intrinseco del termine a rendermi così dubbioso, ma sono quelli secondari, più reconditi, che senti usare da un interlocutore a proposito di un argomento, un evento, o qualcosa di generico.
Secondo voi, quando sentite dare come giudizio, opinione... da una o più persone "Interessante!" cosa intede realmente dire:"

a) che gli interessa davvero

b) non ha idea di come esprimersi, quindi buttà lì un generico "interessante!" , che funziona sempre

c) usa un modo garbato per dirvi che di quella tal cosa non gliene frega una mazza? e che magari gli fa pure cagare?

Magari, dal tono di voce usato, lo si può capire, se era detto sinceramente o se c'era dell'ironia ma, se la risposta viene data per iscritto? e senza un minimo di punteggiatura che possa far capire qualcosa?

boh...

però, che post interessante questo!

HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

giovedì 18 giugno 2009

Le Curiose Abitudini Notturne di Ambra

Voi ci credete nella sfiga e cose simili? Io, no. Secondo me ognuno è artefice del proprio destino; però dopo stanotte ho avuto, seppur per pochi momenti, qualche dubbio.

Se avete letto il post precedente, avrete visto che ho chiaramente scritto che Ambra ormai non sviene più, tra l'altro neanche quando va a fare il prelievo del sangue, cosa che invece, in passato, era abbastanza normale.
Non l'avessi mai detto...

Ieri sera torno a casa verso mezzanotte, dopo una prova con il trio Rouge Et Noir (per i più confidenti, rinominato da me, Trio Bollengo, visto che esegue suite del compositore francese Bolling e che mi aveva commissionato dei brani apposta per loro).
Comunque, arrivo a casa, saluto Ambra e mi metto al pc, intanto per mettere a posto alcune partiture, poi aspettavo una telefonata (che, tra l'altro non è arrivata...)
Dopo un po' sento che Ambra se ne va in bagno per espletare alcune classiche funzioni rettali molto odorose, per le quali è consigliabile girare al largo; dopo poco però, la sento invocare stranamente il mio nome in maniera un po' sofferente, per cui mi precipito in bagno e, invece di trovarla nella classica posizione defecatoria, me la ritrovo sdraiata per terra, seppur ancora cosciente...
in una frazione di secondo penso: "beh... strano modo di cagare, hai..."

Poi vedo la sbirulite agli occhi di chi sta per svenire e difatti, ciao ciao Ambra.
Come ho già detto nel post precedente, non è che mi preoccupi in sè l'accaduto, però nel cuore della notte, da solo in casa, e col gatto che miagola perchè, tanto per cambiare, ha fame, non ero proprio tranquillissimo.
Ci metto un po' a farla rinvenire, però ce la faccio, ovviamente senza riuscire ad evitare che lei si metta strillare come fa tutte le volte che si riprende.
Non abbiamo ancora capito perchè lei urli, forse perchè non respira, ma in realtà non lo sa nemmeno lei. (forse è solo pazza, hahahahah)
Però i vicini di casa sono stati veramente gentili, infatti hanno accuratamente evitato di chiamare la polizia, nonostante le urla facilmente audibili, nel silenzio della notte.
Ormai però avevo perso il sonno e comunque preferivo vegliare su Ambra, che dopo un bel po' è riuscita a tornare a letto. Non era poi niente di grave, solo un calo di pressione, però magari un controllino lo faremo lo stesso.
(Anche se la cosa mi turba, visto che anni fa, dopo un prelievo del sangue, svenì in un bar e il gestore chiamò un po' affrettatamente il pronto soccorso, tra l'altro lamentandosi con noi perchè la gente andava via dal bar... IDIOTA!!!! poi ci si lamenta che c'è la crisi... per forza! se sei un cretino, te lo meriti... Il problema fu che all'ospedale la tennero in osservazione per più di 8 ore mandandola nei reparti più assurdi, tipo geriatria! capisco il reparto neurologico, ma geriatria! vabbè... ok, non ha più vent'anni, Ambra, però...)

'Nsomma, fatto sta che me ne sono andato a letto dopo le quattro, tra l'altro con Smog che ha pensato bene di svegliarmi alle 5 e mezza per la solita dose di crocchette al salmone e non so più cosa.
Smog che, proprio mentre vi scrivo, è stravaccato sulla mia poltrona e ronfa beatamente.

Beato lui...

martedì 16 giugno 2009

Biciclette Quasi Assassine, Svenimenti Collettivi, Finti Stupratori... Insomma, Una Notte Come Tante Altre

Questo post è dedicato, in particolare all'amica A. che ho sentito giusto ieri su skype e che saluto e abbraccio caramente.

Ieri sera, chiacchierando con Ambra nel caldo silenzio della notte, mi ritorna in mente un curioso aneddoto, capitatoci alcuni anni fa, se non sbaglio nel 2003 o 2004. A dire il vero più che curioso direi comico, benchè l'antefatto sia invece stato decisamente cruento.

Un nostro amico di vecchia data, che per privacy chiameremo Hoover-Kraft, oltre ad essere un tastierista appassionato di musica, è pure un inventore geniale, dal suo antro/laboratorio escono fior fior di macchine e prototipi realizzati a mano e molto interessanti. Uno di questi è una bicicletta che si guida da sdraiati, con il manubrio praticamente sotto il culo, ma veramente comoda. Infatti l'aveva costruita così per risolvere problemi alla schiena. Nel biellese e non solo, ormai tutti lo vedono passare, specie nei week-end, in un misto di curiosità e derisione. Ma a lui non frega, giustamente, niente.
Purtroppo però, un giorno, va a farsi un giro con una mountain-bike normale che a seguito di un cedimento strutturale lo fa cadere rovinosamente procurandogli un trauma pazzesco.
Seguono ricovero urgente in elicottero, coma, mesi d'ospedale, cure di riabilitazione. Insomma, se l'è cavata per un pelo...

Fatto sta che dopo un po' di tempo, visto che sapevo fosse già a casa e stava pian pianin riprendendosi, ma ci sentivamo solo per telefono, decidiamo insieme di andare nel nostro solito pub (la mitica Bohème).

NOTA IMPORTANTE AI FINI DELLA COMPRENSIONE:
1) il nostro amico Hoover-Kraft, in seguito all'incidente, avendo sbattuto la faccia, lo avevano operato, mettendogli pure un po' di placche qua e là, aveva difficoltà a aprire la bocca e parlare e aveva ancora un grosso ematoma sul lato sinistro. Diciamo, in sostanza, che non era proprio un gran bel vedere.

2) Ambra è facilmente impressionabile da cose o persone un po' splatter, tanto per intenderci

3) io odio i temporali (anche a seguito di un bislacco avvenimento che racconterò poi)

Ore 21, circa. Io e Ambra lo andiamo a raccattare a casa sua, poco fuori Biella per poi andare insieme alla Bohème. Era luglio o agosto, e stava per arrivare uno di quei bei temporali estivi.
Lo aspetto qualche minuto sottocasa, poi lo vedo arrivare. Scendo dalla macchina per andargli incontro. Ambra, temendo già il peggio mi chiede:
A: "com'è messo?"
G: " ehh, 'nsomma..., è un po' tutto viola..."
A: "ah... allora è meglio che non scenda, io..."

Saluto Hoover-Kraft, saliamo in macchina e cominciamo il viaggio. Tenete conto che Ambra, essendo moooolto impressionabile, lo saluta sì, ma non si gira minimamente per non rischiare di svenire. Dopo pochi minuti (forse al massimo due) di conversazione con il nostro amico, Ambra, seduta al mio fianco, senza neanche guardarmi, con una voce quasi soave, dice: "IO SVENGO...." e ovviamente lo fa proprio mentre sta per scatenarsi un forte temporale.
Eh, certo. Lei non lo aveva visto il nostro amico, ma si era immaginata tutto...
Vedendo i suoi occhi sbiruli dirigersi verso nuove direzioni, accosto subito l'auto.

Mi è capitato diverse volte di veder svenire Ambra e doverla rianimare, per cui non sono molto preoccupato, lo sono di più per il temporale, decisamente molto violento. Cerco comunque un po' d'aiuto da parte del nostro amico Hoover-Kraft, che però risente ancora dell'incidente, non riesce a parlare molto bene, fa fatica anche a muoversi, per cui non è che mi possa dare una gran mano. In più, quando uno è svenuto, è proprio come un peso morto, eravamo in macchina, aveva ancora le cinture di sicurezza e svenendo, si accascia su di me, impedendomi di muovermi.
Insomma era un gran casino. io che cercavo di muovermi, lei svenuta e Hoover-Kraft che non poteva fare nulla se non assistermi spiritualmente.

Segue dialogo concitato (ricordate che Hoover, parlava e si muoveva molto lentamente, visto i problemi alla faccia)

G: eh, Hoover, sono incastrato! aiutami...
H: mah.. Giulio.... non riesco quasi a muovermi nè a parlare...
A: ... ... ... ... ... ...
G: Dài! scendi! prendi dell'acqua!
H: mah.. aspetta ...
G: porc... quanto pesa! dài sdraiamola sui sedili!
H: mah... aspetta... io...
G: dài! bagnale la fronte mentre io le tengo le gambe!
H: si aspetta però... faccio fatica...

Così, nonostante la grandine che comincia ad abbattersi du di noi, esco dalla macchina, vado dall'altra parte, apro la portiera e riesco finalmente a sdraiare Ambra sui due sedili, tenendole in alto le gambe, per farla rinvenire, mentre Hoover-Kraft, prendendo l'acqua dal generoso cielo, le bagna le guance per rinfrescarla.

Ora, immaginatevi la scena. Siamo in un centro abitato, di sera. Dall'auto, si vedono spuntare due gambe all'aria, con uno in mezzo (come in una scena di sesso), con un altro vicino alla faccia di lei... sembravamo una banda di strupratori assatanati...
il bello è che Ambra, non solo c'ha messo un bel po' a rinsavire, ma riprendendosi, si è messa pure a urlare, perchè quand'era incosciente non respirava! Quindi sembrava veramente che stessimo stuprando qualcuna! Da un lato ero preoccupato per il temporale, e dall'altro temevo che qualcuno passando di lì, chiamasse la polizia...

Segue dialogo del rinsavimento:
A: AAAAHHHH !!! AHHHH !!! AAAAHHHH !!!!
G: cazzo strilli! sei pazza?!?! Ambra!! Oh! non urlare! che sembra che ti stiamo violentando!!!
H: hehe hehe hehe (immaginatevi però una risata affticata e lenta)
G: Ambra!!! Ooh! guarda che sei sveglia!!! siamo in paese!!! non urlare cazzo !!!!
A: AHHHH !!! AHHHH !!! AAAHH!!
G: cazzo! qua se ci sentono, chiamano la polizia!
H: hehe hehe hehe

Effettivamente era una scena veramente comica con me, che mentre mi prendevo la mia bella dose di grandine, dicevo ad Hoover-Kraft di darmi una mano, solo che lui non poteva fare più di tanto e in mezzo Ambra che strillava come una pazza mentre stava riprendendosi.

Ma io dico... ma non potevamo starcene a casa tranquilli?!?!?!

Fortunatamente, poco dopo la situazione volge al meglio, il temporale passa velocemente, Ambra si ridesta completamente e possiamo poi riprendere il cammino verso il pub, solo che alla fine ci andiamo solo io e Hoover, visto che Ambra prende la saggia decisione che per quella serata, ha avuto la sua dose sufficiente di emozioni, per cui preferisce andarsene a letto.

Ecchessaràmai... tutto sto casino per un po' di sangue, tra l'altro pure sottocutaneo...

Pur avendo ancora le placche e qualche problemino ogni tanto, il nostro amico si è ripreso alla grande, gironzola sempre in bicicletta (ma ora usa solo quella che si è costruito lui), insomma... è tornato lo stesso che conoscevamo...
Ambra, invece ha perso un po' l'abitudine di svenire, oramai resiste anche al prelievo del sangue...
ehh, si vede che stando vicino a me, ormai l'ho guarita completamente...
però, che bravo che sono...