mercoledì 15 luglio 2009

Frank Zappa/Mothers - Chunga's Revenge (1970)

Disco di transizione? mah... forse. In realtà è un ottimo album, anche questa volta accolto molto tiepidamente pure dai fans (lascio perdere i commenti della critica).

Dopo i 5 anni dei Mothers e la brillante parentesi di Hot Rats, Zappa torna in pista con una nuova formazione, totalmente rinnovata e con un nuovo disco.

Assoldati Mark Volman ed Howard Kaylan dai Turtles (quelli di Happy together, per intenderci), arrivano Jeff Simmons in veste di bassista e cantante e soprattutto il tastierista George Duke, dal trio di Jean Luc Ponty.

Alla batteria il giovane Aynsley Dunbar, poderoso strumentista inglese, fondatore dei Retaliations e dei Blue Whale, che Zappa incontrò e poi assunse in seguito al famigerato Festival Di Amougies, dell'ottobre 1969, nel quale Zappa faceva da manager a Captain Beefheart, che prese parte a quel festival e durante il quale, lo stesso Zappa si ritrovò a suonare sul palco assieme ai Pink Floyd, ai Caravan, Archie Shepp, i Mountain,...

Zappa, comincia a dare molto più spazio ai testi, sfornando un gran numero di canzoni spesso equivoche, piuttosto volgari, ma sempre in base al suo principio di "uomo di informazione" con lo scopo di raccontare attraverso la musica tutto quello che lo circondava, mettendolo talvolta alla berlina o criticandolo apertamente, incurante come sempre delle invettive alle quali sarebbe andato incontro.

"Chunga's Revenge" è ancora una volta un disco un po' particolare. Innanzitutto perchè accanto ai nuovi brani, Zappa ne inserisce alcuni proveniente dalle session di Hot Rats, dell'anno precedente ed ovviamente, suonati da ben altre formazioni. I brani in questione sono la title track (con Sugarcane Harris all'organo e Max Bennet al basso), in una versione piuttosto corta rispetto alle esibizioni dal vivo, ma altresì decisamente brillante, e la ballad Twenty Small Cigars, un brano pressochè sconosciuto, ma molto interessante da un punto di vista compositivo poichè la melodia (che viene suonata assolutamente senza swing, quasi fosse musica classica, pur su un accompagnamento tipicamente jazz) si muove su armonie sempre in contrasto fra di loro eppure legate insieme da soluzioni melodiche veramente ingeniose, oltre a microscopiche ma fantastiche ventate di blues grazie al fraseggio di Zappa alla chitarra (la melodia è suonata all'unisono da chitarra e harpsichord).

Gli altri brani, sono invece tutti nuovi, da Road Ladies, a Tell Me You Love Me (brano spesso risuonato da altri artisti come Steve Vai o i nostrani Elio e LST, per via del riff decisamente molto rock). Non mancano brani decisamente più "leggerini" come Rudy Wnats To Buy Yez A Drink, o Would You Go All The Way, rimasti poi quasi sempre nel cassetto e nell'oblio, per essere poi rispolverati durante il tour del 1976.

Il brano forse più famoso è Sharleena, una canzone veramente ben riuscita e che divenne poi uno dei cavalli di battaglia durante i concerti a venire, anche se, probabilmente, la migliore versione di questo brano è quella proveniente proprio dalle session di Hot Rats, cantata da Sugar Cane Harris, che rimase inedita fino al 1996, quando venne inclusa nel disco postumo LOST EPISODES.

Non manca neanche il solito estratto dal vivo. Nel disco si chiama The Nancy & Mary Music ma è in realtà, uno stralcio live di King Kong, del tour del 1970, dove George Duke da sfoggio di ottima capacità improvvisativa pure con la voce, simulando un assolo di batteria dopo il quale Zappa conduce la band coinvolgendo pure il pubblico in un'improvvisazione collettiva.

Putroppo questa è l'unica testimonianza ufficiale, che inevitabilmente non rende giustizia a una band poco amata (per via dei due Turtles, forse un po' troppo logorroici e delle canzoni sì molto divertenti, ma apprezzabili forse solo da chi conosceva la vita on the road degli artisti, e anche per via del fatto che molte canzoni avevano un carattere locale e difficilmente, potevano essere apprezzate da persone che vivevano dalla parte opposta dell'America)

In realtà il tour del 1970, musicalmente, offriva numerosi spunti meritevoli come la stessa King Kong, per non parlare di Holiday In Berlin, altro meraviglioso tema che fu suonato dal vivo solo in quel tour.

Un'ultima caratteristica di Chunga's Revenge è che gli unici brani a rimanere nel tempo furono proprio Sharleena e tell Me You Love me, al contrario, di Twenty Small Cigars e Road Ladies, esiste solo una versione live, rispettivamente del 1971 (Delaware) e del 1973 (Sydney).

CHUNGA'S REVENGE (1970)

Band: Frank Zappa, Mark Volman (vocals), Howard Kaylan (vocals), Jeff Simmons (bass, vocals), Geroge Duke (keyboards, trombone), Aynsley Dunbar (drums) + Ian Underwood (saxes, keys), Don Sugarcane Harris (organ, violin), Max Bennet (bass)

1. Transylvania Boogie

2. Road Ladies

3. Twenty Small Cigars

4. The Nancy & Mary Music

5. Tell Me You Love Me

6. Would You Go All The Way

7. Chunga's Revenge

8. The Clap

9. Rudy Wants To Buy Yez A Drink

10. Sharleena

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