venerdì 8 febbraio 2008

Centri di recupero per Ikea-dipendenti (nel senso della dipendenza, non del lavoro dipendente)

Sicuramente una delle droge più difficili da debellare nel mondo, o almeno in Europa, è quella dell'Ikea, un pasticcone giallo e blu che imperversa ormai da decenni in tutto il caro Vecchio Mondo. Ovviamente anche io ho voluto testare di persona gli effetti devastanti di questa terrificante droga, rimanendone per sempre assuefatto.

Non è che l'Ikea sia il posto migliore della Terra dove comprare mobilia o carabattole, è che è piacevole girarlo ogni tanto, solo che, alla fine, ti ritrovi alla cassa con due carrelli pieni (non sai neanche di cosa, ma non importa) senza essertene accorto.

Cosicchè, essendo uno dei tanti Ikeafatto e dovendo riorganizzare il mio studio, ho deciso PER LA PRIMA VOLTA di comprare un oggetto ad uso personale TOTALMENTE INUTILE, giusto per dare un ulteriore insano tocco alla stanza ove lavoro.
(piccola divagazione inutilmente necessaria: ho usato il maiuscolo perchè essendo per metà biellese e per metà povero, odio spendere soldi, in particolare per tutto ciò che non siano cd o vinili o quantomeno qualcosa di strettamente necessario).

Non posso ancora postare le foto delle stanze con i nuovi cambiamenti, però vi metto i miei ultimi due acquisti, trattasi di due tessuti che userò a mo' di pannelli di diversi metri quadri, uno, quello a fioroni si chiama "Hedvig" e finirà nel mio studio, che ha le pareti verdi e darà un bel tocco di psichedelia-acid-hippie-anni6070 alla stanza.
L'altro si chiama "Fialena" e finirà dritto dritto in salotto dietro la tele. Quando l' ho visto è stato come un colpo di fulmine che mi ha riportato alla memoria una delle scene iniziali di 2001 Odissea Nell'O Spizio, quella dove ci sono i protagonisti nel salottino dell'astronave con la cameriera che gli porta qualcosa da bere.

Lo so, lo so, il mio già-abbastanza-provato cervello è ormai completamente devastato, ma vi immaginate tutte le volte che, al mattino, con ancora le caccole agli occhi scenderò per andare a preparare la colazione e farò la scena di Borman che cammina ansimando guardando la stanza con cautela col sottofondo di "Also Sprach Zarathustra"??? eeehhh?!?!?!?

1 commento:

l'Anto ha detto...

su, dai, non ti devi vergognare ... l'ikea fa lo stesso effetto a quasi tutti!! io con gli anni ho imparato ad arrivare alla cassa con sempre meno carrelli, un prezzo medio sempre più basso o addirittura a farmici un giro sognando 100 diversi arredamenti per il mio salotto. ma, dimmi, mica ti sarai perso le aringhe alla senape nel banco frigo all'uscita?!?
attendo foto dell'ambientazione delle stoffe.
mai più senza ikea!