Stanotte ho rischiato di morire... due volte.
Beh, magari non proprio di morire, però quasi...
Ore 02.12 del mattino. O della notte. Dal momento che avevo troppo caldo per andare a dormire presto, rimango a lavorare al computer. Sto rimettendo su l'Orjazz, devo rivedere tutte le partiture e ho molto lavoro in questi giorni, fortunatamente. Improvvisamente, un miagolìo accorato, lungo, disperato, quasi provenisse da un gatto reduce dalla Grande Guerra di ritorno da anni di estenuanti combattimenti in trincea, senza viveri, giunge alle mie orecchie, dilatato dal caldo silenzio della notte.
Lo so già.... è Smog.
Vuole rientrare in casa per la ventiseiesima volta dopo aver fatto dentro/fuori per altre 25 per tutta la domenica. Solitamente, con l'avvicinarsi dell'estate, se ne sta fuori tutto il tempo, di giorno sotto le piante a oziare, di notte in caccia di trofei da gustare e, magari, mostrarci pure, giusto per vantarsi della sua bravura.
Ieri, invece, forse per il troppo ed inaspettato caldo, rompeva continuamente i coglioni, gironzolava dentro e fuori casa, senza meta, senza sosta, miagolando alla rinfusa, delirando allegramente sul più e sul meno, con chi, poi, non si sa.
Comunque, scendo in salotto, apro la finestra e le imposte esterne per farlo entrare, lo chiamo più volte, ma lui non entra. Sapevo che era lì sotto, ma era buio pesto e io non potevo vederlo anche perchè davanti alla finestra c'è pure un piccolo mobiletto. In più, volevo evitare di passare la notte aspettando i comodi del nostro micione indeciso, quindi, dopo alcuni momenti, non sentendo nulla, allungo il braccio per richiudere le imposte quando vengo improvvisamente assalito da una informe massa pelosa di svariati chili, ben dotato di affilati dentini che, scambiando il mio braccio per un fagiano o forse per il "tipico" Tonno Notturno delle Prealpi Biellesi, ci si aggrappa scarnificandomelo e spaventandomi pure, perchè di solito lui entra e basta, non è che si scaglia con velocità e violenza sulle braccia altrui. Stanotte invece sì e, istintivamente, ho fatto un brusco movimento laterale, del tutto involontario, peccato solo che abbia sbattuto violentemente la testa contro la finestra, tra l'altro sulla tempia destra.
Immancabilmente un doveroso "... ma Cristo!!!!" echeggia nella calda notte squarciando la tranquillità del vicinato anche se rimane del tutto inascoltato, visto che nè Ambra nè Scintilla si accorgono di nulla, mentre Smog, non contento, mi lancia un'occhiataccia sprezzante cercando di mordermi pure il polpaccio perchè desideroso di sbranare la solita carriola di crocchette e scatolette per gatti! MA IO NON SONO UNA CROCCHETTA! CAZZO!!!
"Ahhh, il signorino ha fame eh? e a me chi mi soccorre?!?!" gli rispondo inutilmente mentre cerco di togliere alcuni dei suoi canini rimasti conficcati nella mia carne e con l'altra mano cerco del ghiaccio da mettermi in testa....
Malconcio e ammaccato, dopo avergli dato da mangiare (perchè tanto, alla fine, l'ha sempre vinta lui), mi trascino a fatica nel mio studio in cerca di un riparo ove riprendermi; mi rimetto davanti al pc, quand'ecco che, dopo un po', sento un curioso solletico al braccio (lo stesso già martoriato da Smog). Ero concentrato sulle partiture, quasi non mi interessava 'sto formicolìo. Però sembrava il classico fastidio da animale indesiderato che si sta allenando per le Olimpiadi usando il mio braccio come pista d'atletica... coccinella? zanzara? millepiedi? tumellaria? blastophilla?
Avvicino il gomito e guardo.
Era niente popo' di meno che un Loxosceles Rufescens, un piccolo ragnetto apparentemente innocuo, ma dal morso pericoloso, non tanto per il veleno, ma per le ferite che provoca, dopo alcune ore molto dolorose, profonde, che vanno in necrosi praticamente permanente, oltre a febbre alta e amenità simili.
Come ho fatto a riconoscerlo? Beh, mi sono documentato. In realtà da bambino sono sempre stato affascinato dai ragni, tanto che li conoscevo bene. Curiosamente poi, proprio qualche giorno fa, ero finito su un fornitissimo blog non solo di studiosi e appassionati di ragni, ma addirittura di gente che li allevava!!! L'avevo consultato per curiosità, soprattutto per vedere se riuscivo a scoprire che diavolo di ragno fosse quello che, un paio di anni fa, saltò fuori dalla legna ammassata nel rustico davanti casa, mentre lo stavamo pulendo. Non avevo mai visto niente di simile. E dalla faccia che ha fatto, nemmeno il papà di Ambra, che mi stava dando una mano (e che non ha assolutamente paura di ragni o cose simili...).
Sarà stato 7-8 centimentri, zampe lunghe e carnose, colore grigiastro, corpo non molto grande, grigio... C'era da farne bistecche per l'inverno... velocissimo, c'è voluto un bel tronchetto largo per terminarlo! Che orrore...
E così, in questo blog, mi sono imbattuto nel nostro "amico" notturno a otto zampe. Avendone viste sufficienti foto, l'ho riconosciuto subito, anche perchè è un ragnetto in realtà molto comune nelle vecchie case e in queste zone. Questo però non sapevo che fosse così pericoloso. Fortunatamente, ha percorso pochi centimetri sulla mia pelle e l' ho scaraventato via subito. Tendenzialmente non è aggressivo, se non per difesa, probabilmente è finito casualmente sui vestiti, difatti non ha fatto in tempo a mordermi.
Avrei voluto immortalarlo, ma dopo tutto quello che mi era successo nel giro di pochi minuti, tra gatto, finestre, e quant'altro, ho preferito giustiziarlo subito. Ahhhh, la dura legge della ciabatta! La ciabatta è uguale per tutti!
Un po' frastornato, ho preferito andare a letto. Erano le 02.44. Ambra, sentendomi, si sveglia e mi chiede un po' assonnata cosa fosse successo, visto che le era parso di sentire alcuni rumori.
Io, che sono ingenuo, nonostante stiamo insieme da quasi 10 anni, quindi dovrei conoscerla bene, glielo racconto....
Avete presente quando uno/a, invece di confortarvi, ride di gusto ma non con la bocca aperta, bensì, con le labbra strette, soffiando energicamente, così che la risata sembra più una pernacchia irridente?
Ecco, quello è quello che vi meritate quando verso le due di notte rischiate più volte la morte, mentre nessuno vi caga manco di striscio, e voi, con la vostra aria tenera, sincera e da pulcino bagnato, aprite il vostro cuore con serenità, confidandovi tranquillamente a quel bulldog spietato quale è (o diverrà sicuramente) la vostra "dolce" compagna/moglie/fidanzata dopo anni di convivenza, mentre i vostri gatti continueranno a prendersi gioco di voi massacrandovi non appena gli volterete le spalle, magari nel disperato tentativo di salvare la vostra casa da un assalto di Loxoquellarobalì che hanno bisogno di spazio per allenarsi per le prossime Olimpiadi
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