Premesso che stanotte non ho rischiato di morire, mi è successa una cosa, altresì particolare. A dire il vero penso anche piuttosto comune, ma che mi ha fatto riflettere per un po' sull'ineluttabile vacuità (si scriverà con la c? boh...) della vita..
Stavo dormendo, erano circa le tre di notte. Tra l'altro, stavo pure sognando cose strane, tipo una vecchietta di un'ottantina d'anni vestita di pizzo azzurro che cantava alla Liza Minnelli.... era brava, però veramente decrepita e brutta. vabbè. A parte questo, probabilmente ero messo in una posizione scomoda ma, dal momento che stavo dormendo, non potevo accorgermene.
Invece dopo un po' mi sveglio, e la prima sensazione è quella di un dolore fortissimo al braccio sinistro.
Avete presente quando avete una posizione sbagliata che vi si ferma il sangue in qualche arto e che, dopo che vi girate, il sangue torna a circolare dando quel formicolìo particolare, mentre intanto l'arto riprende vita ma non riuscite ancora a muoverlo?
Ecco, probabilmente avevo dormito per diversi minuti in una posizione sbagliata, infatti il mio braccio mi fa parecchio male e non riesco proprio a muoverlo, nemmeno le dita!. Provo pure a guardarlo con intensità (tanto era buio...) e comincio a parlargli pure, pregandolo di riprendersi: "Cha! Muoviti! Dài che ho sonno!" Sono le parole che riecheggiano nell'aria, mentre un'imperturbabile Ambra ronfa a tutto spiano alla mia destra, incurante delle mie avversità.
Mentre cercavo inutilmente di spronare il mio braccio a ridestarsi, comincio a pensare osservandolo, che in fondo, in quel momento, era come vedere, pur essendo vivi, sè stessi quando si è morti. Cioè, tu sei vivo, ma una parte di te (pur non essendo essendo morta) sembra inerte, pesante, come morta col sangue fermo e gli omini dentro che scioperano.
Forse è per quello che i morti pesano... boh...
Era una sensazione strana, però anche interessante...
Poi il sangue ha ripreso a girare...
A quel punto allora ero di nuovo del tutto vivo...
beh, fortunatamente.
giovedì 4 giugno 2009
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