giovedì 9 aprile 2009

Non Aprite Quella Porta... Ma Forse E' Troppo Tardi... - (Dis)Avventure Viniliche - V° parte

Questo post è dedicato a tutti ma, in particolare, a Fabio e Funky, che seguono il blog (almeno così dicono loro, hehe), spesso aspettando nuove disavventure viniliche. Li ringrazio vivamente e pubblicamente, anche se purtroppo da un bel po' di tempo, ameni viaggi nel mondo di squilibrati, rabberciaquaglie, squadriglie feline della morte e pisciodigatto, non ne capitano quasi più, comunque voglio inserirne uno mai raccontato, capitato a me e a Luca l'anno scorso.

La premessa ormai la conoscete, per cui salto all'incontro.

Ah, anche questa, è una storia vera.

Dunque dobbiamo raggiungere un piazzale con una statua al centro di un paese non molto lontano da Biella, in direzione Est.
Raggiungiamo il paese abbastanza in orario e troviamo subito la piazza. Parcheggiamo nell'attesa che arrivi il nostro uomo (nel senso del venditore, ovviamente... che avevate capito?!?!)
Passano 5, 10, 20, 40 minuti, ma del tizio non v'è traccia. Oltretutto, trovandoci nel mezzo del classico paese che pure il fisco dimentica, vista la quasi completa inutilità, anche il telefonino non prende praticamente una mazza, per cui è pure difficoltoso mettersi in contatto con lui.

Poi, finalmente il mio cellulare squilla... è lui:

- ma dove siete?!?! -
- mah... siamo qua... -
- anche io sono qua! -
- bene! però non la vediamo... -
- eh, neanche io... ma che macchina avete? -
- una familiare verde -
- mah... io non la vedo... -
- eh è un bel problema! -
- ma in che piazza siete?!?! -
- quella con la statua, che ci aveva indicato... non so... è armata, sarà a Napoleone, al Milite Ignoto, a Pamela Anderson... boh... -
- ma ci sono le poste lì... le vedete? -

e noi, guardandoci intorno, capiamo che forse non siamo proprio nel posto giusto, anche perchè in quel piazzale c'è solo una farmacia e la statua e nient'altro! solo campi!
(tenete presente che mentre io cercavo di parlare al telefono, Luca già rideva come un pazzo, cercando di non farsi sentire...).

- beh, in effetti qui non ci sono le poste... non è che forse dobbiamo raggiungere un'altra piazza? qui c'è solo una farmacia e la statua -
e lui, urlando e con una voce tra il divertito e lo spazientito: - ma noooooooooooo! ma dovete andare avanti ancora tre chilometri, quello è solo l'inizio del comune! -

(ma io che cazzo posso saperne di come sia fatto il tuo comune del menga!?!?!)

Vabbè... entriamo finalmente in paese e lo vediamo abbarbicato sulla vera statua, non chiedetemi di chi fosse perhè non lo ricordo e manco me ne fregava in quel momento; già avevamo perso quasi un'ora, eravamo in pieno inverno, per cui il sole stava già quasi per abbandonarci. In più, il nostro amico (che per privacy chiameremo Sphinterox), ci fa parcheggiare all'interno di un angusto cortile di corte, facendomi rischiare di rifare tutte e due le fiancate alla mia povera macchina contro i muri vetusti e cadenti dei suoi vicini.

Come scendiamo e ci dirigiamo verso la porta, ci attende la prima sorpresa. La sua porta di casa, aveva un'apertura grande in centro, con un vetro smerigliato, che faceva solo intravvedere ciò che stava dietro.
Davanti ai nostri occhi, nascosto dal periglioso smeriglio, c'era una figura alta, molto alta e ingombrante, che cercava di vedere attraverso il vetro chi fossero gli intrusi e per farlo ci aveva appoggiato tutto il suo "delizioso" faccino, deformandolo ancor di più.
Come Sphinterox ci apre la porta, si pone innanzi a noi quello che, presumo, fosse uno dei suoi figli, quello più grande. Beh, grande lo era di sicuro, in più era pure bruttino parecchio, dai lunghi capelli incolti e di colore indefinibile, indossava un felpone bizzarro, con tanto di cappuccio che quasi nascondeva il suo sguardo, molto turpe e in più, nascosto pure da una folta barba incolta pure lei e dal colore ovviamente indefinibile. Sembrava avere vaghe tendenze omicide, nonostante la tenera età (ovviamente indefinibile). So solo che Luca lo ribattezzò poi Leather Face... Sicuramente non gli stavamo simpatici, in fondo eravamo entrati nel suo territorio di caccia...

Ah, tenete presente che per tutta la nostra permanenza in quella casa, io e Luca ci guardavamo molto preoccupati, temendo di essere smembrati da lì a momenti, anche se facevamo fatica a trattenere le risate. (certe cose è meglio prenderle sul ridere)

Avevo detto "uno dei suoi figli", vero? Infatti ce n'era un altro... e questo era veramente il più agghiacciante; era un ragazzino piccolo, avrà avuto non più di sette o otto anni e sembrava aver uno sguardo normale.... beh, mi sbagliavo.
Fin da quando abbiamo varcato la porta di casa, lui se ne stava appiccicato alla finestra, con lo sguardo perso, verso l'ignoto... non ci ha visto, non ci ha salutato, è rimasto per tutto il tempo attaccato a quella cazzo di finestra con lo sguardo fisso nell'aldilà. Sembrava il bambino di The Ring, anzi penso fosse proprio lui, ci assomigliava un casino, specie per le strane abitudini voyeuristiche.
Guardandolo, ci si è gelato per un attimo il sangue nelle vene, pensavamo di non uscire mai più da quella casa...

Sphinterox, invece era il più umano di tutti e molto cortesemente ci accompagna al piano di sopra dove teneva i dischi. Alla frase "beh, sono un po' usati, comunque sono su, nel solaio" io e Luca ci guardiamo, temendo il peggio.
E non avevamo torto. A parte che siamo dovuti salire uno alla volta perchè le scale, in legno molto marcio, cadevano a pezzi; poi, come arriviamo su... beh, il solaio era in realtà una topaia che manco la mia cantina, che non ho mai messo a posto da quando sono andato ad abitare con Ambra a Pavignano, faceva così schifo. Vabbè, ma i dischi poi!!!

Allora, da una parte c'era una pila di 78 giri, degli anni venti, certo potenzialmente interessanti, peccato solo che dei cinquanta vinili che saranno stati, 49 erano spezzati in due, per cui direi "vagamente" inascoltabili... I titoli? ahhh beh, si andava da "Pierina della Bassa" a "I Trifolari di Alba Est", da "I Canti Sulfurei di mia Nonna Zeferina" a "L' Orchestra Dimezzata Suona Solo a Metà" e oscenità simili...

Secondo voi ci interessavano? eppoi cazzo ce ne facevamo di un'accozzaglia di dischi completamente rotti!?!?! e il bello, è che l'amico Sphinterox, orgoglioso della sua collezione, continuava a chiederci quanto potessero valere!! ZERO!!! Z-E-R-O!!! capitooooo?????? ZEROOOOO!!!!!!!
Non sapevamo se ridere o piangere, io cercavo di fare un po' il diplomatico con frasi del tipo: "beh, certo che però sono un po' rotti, ehhh ce n'è più d' uno rotto, anzi quasi tutti, mi sa che non possiamo prenderli..." mentre Luca, senza neanche nascondere troppo la voce: "ma fa cagare 'sta roba, andiamocene prima che The Ring o LeatherFace ci uccidano e ci facciano a brandelli!"

Dò ancora un ultimo sguardo, triste e malinconico agli inutili 78giri, mentre Luca, ormai già deciso a tornare a casa alla svelta, vede una pila di 45giri... ovviamente senza copertina, impilati gli uni sugli altri nell'attesa di essere usati come dischi da trapano, ma forse avevano già subito quella sorte.
Luca manco li prende in mano, in effetti erano ridotti maluccio, io, per far contento Sphinterox li guardo. Saranno stati una sessantina, roba anche interessante, c'erano Rolling Stones e Beatles e cose simili, chissà, magari in un passato molto remoto avrebbero potuto valere qualcosa, ma ormai erano passati sotto le grinfie dei suoi figli che, probabilmente, li avevano usati per sezionare le loro vittime.

E anche qui, Sphinterox, da il meglio di sè: -Ehhh, li hai visti i dischi, eh? li prendete tutti? chissà a quanto li rivenderete! - Io non dissi nulla se non un patetico "mah... veramente...", Luca lo incenerisce con lo sguardo e, strattonandomi, mi fa vedere che dietro di noi, per tutto il tempo albergava silente, come un cecchino pronto a colpire, Leatherface, dallo sguardo cattivo e imperturbabile.
Per un attimo ho pensato: "forse, se gli prendiamo i dischi e gli lasciamo qualche euro, ci lasceranno uscire vivi..." - Poi, fortunatamente, mi torna un briciolo di lucidità e cercando di guadagnare le pericolose scale, abbandoniamo i poveri vinile al loro tristo destino.
Pure Sphinterox, che tutto sommato è stato gentile con noi, rimane un po' dispiaciuto per l'affare sfumato e tenta ancora l'ultima carta del "ah, allora proprio non li volete? ve li do a poco!"

A POCO?!?! MA STAI SCHERZANDO?!?!?

Ma ormai la nostra necessaria esigenza non era più quella di comprare dischi, era quella di tornare all'aria aperta prima di venire massacrati da LeatherFace!
E... The Ring? dov'era? beh, lui era ancora là, attaccato alla finestra, non aveva mosso un arto per tutto il tempo, le sue manine erano appoggiate al vetro, così, nella stessa posizione in cui le avevamo viste entrando... ma era poi veramente vivo? forse non lo sapremo mai...
Ricordo ancora oggi che varcando la soglia di casa loro, ho sentito un brivido lungo la schiena, quasi fosse l'ascia insanguinata che sicuramente Leatherface teneva sotto la felpa, mentre lo sguardo perso nel vuoto di The Ring faceva capolino dalla finestra, a dire il vero pure un po' lercia.

Quando siamo risaliti in macchina, c'è stato qualche attimo di silenzio, come a ripercorrere tutti quei minuti assurdi passati là dentro. E purtroppo non è stato un sogno...
Meno male che dopo abbiamo cominciato a ridere come cretini, ripensando alla bizzarria umana stipata in quei pochi metri quadri di paura e ovviamente, a tutta la giornata buttata nel cesso.

Dio, che orrore...

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