Già che ci sono vi butto lì una serie di dialoghi nati a mezzo rime intercorsi tra me, mio fratello (già possessore di un divanoletto Ikea) ed alcuni amici. Questa è la delirante (e a dir vero pure imprudente) missiva scritta da mio fratello a proposito di alcuni lavori in casa.
Oi il marco vi racconta
con la sù poesì succinta
quel che altri* poi millanta
chi non la vé neppur dipinta!
Di una fatica, è chiaro, vi canto
e del Giulio mio Arlecchino
che ad aiutare mi trovo accanto
ma per lo più a fare inchino!
Ei infatti: "Che mal di schiena!
e che sudor! son trafelato"
A sentirlo, oh quanta pena!
E le braccia ha già incrociato...
A correr è bravo! Sì, alla poltrona
con il gatto poi s'addorme
Non si sveglia, nemmen' se tuona
quest'alieno vermiforme [/alt: e fà le fusa dal ventre enorme ]
Se il canto vi par' oscuro,
lasciate accenda una lanterna
storia vera ve lo giuro!
Ristrutturo la mia caverna!
Muri abbatto, altri n'alzo,
martello, scalpè e picozza
tengo in mano mentre balzo
sta faticata ormai mi strozza!
E mentre mescolo la vernice
ecco il Giulio fa l'occhiolino
e con fè accomodatrice,
"vado a prender un Tegolino".
Questa storia, avete capito,
non se ne vede conclusione
un bacio metto qui sul dito
e vi saluto a profusione!
Marco Pedrana, 4.9.2007
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