Dopo il post di ieri non potevo esimermi dal recensire un minimo il disco di cui vi parlavo.
E' un doppio cd, praticamente introvabile, a meno di non girare per le varie fiere del disco e smenarci una bella carriola di eurii (io l'avevo pagato intorno ai 75 euro, sigh!), registrato dal vivo a Sydney l'8 juglio del 1973, ultima data del tour australiano prima di iniziare quello europeo, che avrebbe portato Frank e la sua combriccola a suonare anche a Bologna, Roma, e Verona (tutti concerti mostruosi, soprattutto Bologna e Roma, con una fortissima esecuzione di "Arrivederci Roma").
Del resto essendo uno dei tour più belli, vari, con una band fantastica quasi tutti i live di questo periodo sono magnifici. Non fa eccezione quello di Sydney, oltretutto con una scaletta che prevedeva alcune soprese, come la presenza di "Road Ladies" un blues tratto dall'album "Chunga's Revenge", del quale esistono pochissime versioni live (due o tre al massimo). Altro brano non molto comune è "Zomby Woof", molto simile nell'arrangiamento a quello del disco ufficiale, con un bel solo aggressivo fi FZ.
Fa capolino nella scaletta anche "Don't You Ever Wash That Thing", come brano di apertura e che viene subito fermato dopo alcuni secondi e fatto risuonare da Frank (grande, Frank, cos' si fa!), tra l'altro arrangiato in maniera piuttosto differente da quello che si sentirà su "Roxy & Elsewhere".
Poi arriviamo ai "must", ovvero una kilometrica e devastante versione di "Dupree's Paradise", con lunghissima intro di George Duke alle tastiere multiple, che poi sfocia, dopo il tema, in lunghissime escursioni strumentali di Jean-Luc Ponty al violino, Bruce Fowler al trombone e Frank, per finire.
Altra chicca è "Inca Roads", qua eseguita ancora nella versione originale, con il cantato di Sal Marquez su un accompagnamento da cockatil-lounge-music di Duke e due soli (molto belli) di Marquez e Ponty.
Immancabili, come sempre, "Cosmik Debris" e "Farther O'Blivion", uno degli strumentali più diabolicamente intricati mai composti da Zappa, formato da composizioni diverse rimontate in maniera veramente astuta (praticamente la sequenza è: "Greggary Peccary"/assolo di violino su base rock I - VII - VI / "Be-Bop Tango" / "Cucamonga").
Gran finale con il medley "Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge" di quasi 17 minuti, con la ripresa del tema iniziale in forma più lenta e maestosa che conclude con un'incredibile coda con annessa citazione di "Also Sprach Zarathustra".
130 minuti di grandissima musica, semplicemente imperdibile!
Band: FZ (chitarra, voce) * Sal Marquez (tromba, voce) * Jean-Luc Ponty (violino elettrico) * Ian Underwood (clarinetto basso, synth, sax) * Bruce Fowler (trombone) * Ruth Underwood (vibrafono, marimba, timpani, percussioni, ...) * Tom Fowler (basso) * George Duke (piano, organo, rhodes, hammond, clavinet,...) * Ralph Humprey (batteria)
1. Soundcheck & Intro (8.12)
2. Don't You Ever Wash That Thing (7.41)
3. Zomby Woof (6.47)
4. Dupree's Paradise (28.31)
5. Inca Roads (13.33)
6. Cosmik Debris (12.39)
7. Road Ladies (8.48)
8. Farther O'Blivion (15.21)
9. Mr. Green Genes/King Kong/Chunga's revenge/Genes reprise (16.49)
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